Qualche tempo fa scrivevo nel mio blog che anche in Italia sarebbe auspicabile l'introduzione del microcredito, quel sistema di prestiti, creato dal Premio Nobel per la Pace Yunus, che non pretende garanzie economiche, ma si basa sulla fiducia nel progetto imprenditoriale delle persone. Coloro che ricevono il prestito devono restituirlo e anche con buoni interessi, ma non avendo grandi proprietà non potrebbero ricevere finanziamenti dalla banche, mentre la Grahmen Bank di Yunus accetta di rischiare per agevolare chi vuole avviare attività produttive.
Di solito il microcredito viene usato nei paesi poveri, dove le persone, non avendo niente, non possono neanche iniziare una qualsiasi attività. A volte solo con pochi dollari il microcredito ha sollevato dalla povertà molte persone.
Ora esiste il microcredito anche in Italia. In Italia con pochi dollari di prestito non si farebbe molto, e qui il massimo finanziamento che una persona può ricevere è di 20.000 € per un'attività individuale e 35.000 € per attività societarie.
Al Tg hanno presentato donne in Italia che hanno ricevuto questi finanziamenti: ex-badanti di origine straniera che ora hanno aperto negozi di sartoria e sono diventate delle piccole imprenditrici autonome; altre donne che hanno avviato un'attività artigianale di produzione e decorazione di oggetti decorativi ... E sembrano molto soddisfatte della riuscita di questi progetti.
Insomma, inutile nasconderlo, siamo un paese un po' malconcio. Se il paragone è limitato al mondo occidentale, parecchio malconcio. Se invece esteso a tutti i paesi, restiamo tra i più fortunati del mondo. Ma anche qui la Banca dei Poveri, come viene chiamato il microcredito di Yunus, è di grande utilità e può salvare dalla povertà molte persone.