Saturday, November 8, 2008

'Wall Street' di Oliver Stone

Profetico il film 'Wall Street' di Oliver Stone. E' uscito nel 1987. Fa riferimento alla Borsa di New York del 1985, ma potrebbe essere distribuito oggi per spiegare il crollo della Borsa del settembre 2008.
Un giovane broker, proveniente dalla periferia americana, vuole far carriera a Wall Street. In un momento di crisi economica si rivolge ad un pescecane capitalista col quale fa soldi a palate, si compra un appartamento nel cuore di Manhattan, ha donne, macchine e jet personale, e potrebbe persino diventare un socio del suo boss.
Ma ad un prezzo: deve passare informazioni finanziarie illegalmente per favorire le speculazioni finanziarie del suo capo.
Il padre sindacalista guarda con sospetto la facile ascesa del figlio e lo mette in guardia contro chi è mosso solo da avidità ed è privo di scrupoli morali. 'Io non giudico il valore di una persona dai soldi che possiede', dirà al giovane.
L'affare colossale in cui si avventura il figlio coinvolge la compagnia di bandiera BlueStar in cui il padre lavora come sindacalista.
Sembra che il broker rampante possa addirittura arrivare a dirigerla, avviandola ad un miracoloso aumento di produttività e guadagni.
Il figlio stesso ci crede, per accorgersi subito dopo di essere solo una pedina nelle mani del suo boss affarista che acquista la compagnia aerea per svenderla subito dopo, perchè ... 'quel che conta sono solo i soldi'.
Quando il giovane capisce la macchinazione, riesce, sempre per mezzo dello spionaggio industriale, a sventare l'affare e a salvare la compagnia. Ma ormai deve pagare i suoi debiti con la giustizia. Dovrà subire un processo e forse un periodo di carcere per il suo operato disonesto.
Ha salvato la compagnia, però, e migliaia di operai che sarebbero stati altrimenti licenziati. E ha salvato anche il rapporto con suo padre, che ora crede di nuovo in lui.
Le ultime parole del padre sono attualissime: 'Smettila di guadagnare sugli spostamenti di denaro, e mettiti a produrre davvero qualcosa col tuo lavoro'.
E' questa la lezione che l'America del 2008 dovrebbe fare propria.