(Ho scritto questa email al Municipio di Villorba (Treviso) perchè ormai l'esperienza mi insegna che più si rendono noti i problemi più ci sono chance di miglioramento)
Buongiorno. Sono a Carità di Villorba da pochi giorni, in P.za Aldo Moro.
Volevo lamentarmi per l'insopportabile rumore che dobbiamo sorbirci già per la seconda volta in pochi giorni.
Dietro P.za Aldo Moro c'è un palco con cantanti che costringono gli abitanti di tutta la
zona, molto affollata, a sorbirsi 'musica', cioè insopportabili rumori per i quali io ho chiamato la polizia denunciando ignoti per schiamazzi in luogo pubblico.
In teoria sembra un concerto, ma io credo che ad un concerto dovrebbe andarci chi vuole sentirselo, non chi vi è costretto e viene disturbato pesantemente. Questo lede i diritti dei cittadini.
Sono costretta a chiudere tutte le finestre; i tappi alle orecchie non bastano.
Questi non sono concerti, questi sono violazione dei diritti della gente ad una normale tranquillità.
Grazie per la vostra attenzione.
Cordiali saluti,
Roberta Barazza
(Il seguente scritto invece l'ho mandato alla Tribuna di Treviso)
Buongiorno. Volevo lamentarmi dei 'concerti' che negli ultimi quattro o cinque giorni si son dovuti sorbire coloro che abitano a Carità di Villorba, in zona Piazza Aldo Moro.
In mezzo a un quartiere affollatissimo hanno piazzato un palco in cui vengono suonate musiche metal ad altissimo volume dalle 9 di sera.
Ho chiamato la polizia per segnalare gli schiamazzi.
Se è stata l'amministrazione comunale di Villorba ad organizzare questo scempio, la mia domanda è: un sindaco è meglio degli altri e può autorizzare schiamazzi notturni senza risponderne dinanzi alla legge? Chiunque ami la musica metal ha tutto il diritto di andarsela ad ascoltare dove preferisce, ma non può imporre questa 'musica' a chi non la vuole per niente ascoltare. In pochi giorni ci sono stati due 'concerti' simili, e mi hanno rovinato due intere serate.
Roberta Barazza
Friday, July 31, 2009
Thursday, July 30, 2009
'Io non ho paura' di Gabriele Salvatores
Film bellissimo.
Anni '70. L'anonima sarda. Adulti senza scrupoli. Un bambino rapito. Un suo coetaneo molto coraggioso ...
Anni '70. L'anonima sarda. Adulti senza scrupoli. Un bambino rapito. Un suo coetaneo molto coraggioso ...
Wednesday, July 29, 2009
Terrorismo internazionale e questione palestinese
Sembra che, quando si parla di terrorismo internazionale, si trascuri di legarlo troppo alla questione palestinese.
Forse occorrerebbero meno soldati in Afghanistan se i Palestinesi avessero finalmente una loro patria.
Gli USA hanno grandissime responsabilità nell'aver sempre sostenuto gli Ebrei nel tentativo di appropriarsi completamente della Palestina. Anche nei territori ufficialmente affidati ai Palestinesi, in realtà, i Palestinesi non comandano per niente.
Le terre in cui, in teoria, gli Ebrei non avrebbero diritto di insediarsi, sono state progressivamente occupate dai coloni. I coloni venivano subdolamente invitati dalle autorità israeliane a occupare quei territori, anche per rompere la continuità del controllo 'palestinese'. Un altro motivo era la necessità di rafforzare la difesa dal terrorismo. Le autorità israeliane non vedevano, ufficialmente, queste occupazioni irregolari, e non interferivano; quando poi gli outpost dei coloni diventavano una realtà di fatto, i politici, semplicemente, riconoscevano gli insediamenti che diventavano, quindi, israeliani. In questo modo gli Israeliani si sono aggiudicati arbitrariamente un controllo ovunque in Palestina.
Il rapporto Sasson del 2005 è un'accusa gravissima all'amministrazione israeliana.
Per non parlare delle recenti esternazioni di Natanyahu che non fa mistero di volere un solo territorio e non più due territori e due stati indipendenti.
C'è un dato di fatto: i Palestinesi non hanno nessuna gestione autonoma. Tutto passa per il potere di Israele. E la popolazione palestinese continua a vivere in situazione di estrema emergenza.
Questo mentre i politici israeliani giustificano tutto dietro il loro diritto a difendersi, mentre non si decidono a dare un libero territorio ai Palestinesi.
E' sorprendente che la leadership israeliana non sia mai stata convocata dal Tribunale Speciale dell'Aja che si occupa di crimini contro l'umanità.
L'America può fare moltissimo per risolvere la questione, ma deve essere più obiettiva. Conviene a tutti, anche ai soldati americani che anche ora rischiano la vita in Afghanistan.
Forse occorrerebbero meno soldati in Afghanistan se i Palestinesi avessero finalmente una loro patria.
Gli USA hanno grandissime responsabilità nell'aver sempre sostenuto gli Ebrei nel tentativo di appropriarsi completamente della Palestina. Anche nei territori ufficialmente affidati ai Palestinesi, in realtà, i Palestinesi non comandano per niente.
Le terre in cui, in teoria, gli Ebrei non avrebbero diritto di insediarsi, sono state progressivamente occupate dai coloni. I coloni venivano subdolamente invitati dalle autorità israeliane a occupare quei territori, anche per rompere la continuità del controllo 'palestinese'. Un altro motivo era la necessità di rafforzare la difesa dal terrorismo. Le autorità israeliane non vedevano, ufficialmente, queste occupazioni irregolari, e non interferivano; quando poi gli outpost dei coloni diventavano una realtà di fatto, i politici, semplicemente, riconoscevano gli insediamenti che diventavano, quindi, israeliani. In questo modo gli Israeliani si sono aggiudicati arbitrariamente un controllo ovunque in Palestina.
Il rapporto Sasson del 2005 è un'accusa gravissima all'amministrazione israeliana.
Per non parlare delle recenti esternazioni di Natanyahu che non fa mistero di volere un solo territorio e non più due territori e due stati indipendenti.
C'è un dato di fatto: i Palestinesi non hanno nessuna gestione autonoma. Tutto passa per il potere di Israele. E la popolazione palestinese continua a vivere in situazione di estrema emergenza.
Questo mentre i politici israeliani giustificano tutto dietro il loro diritto a difendersi, mentre non si decidono a dare un libero territorio ai Palestinesi.
E' sorprendente che la leadership israeliana non sia mai stata convocata dal Tribunale Speciale dell'Aja che si occupa di crimini contro l'umanità.
L'America può fare moltissimo per risolvere la questione, ma deve essere più obiettiva. Conviene a tutti, anche ai soldati americani che anche ora rischiano la vita in Afghanistan.
Esame di dialetto per insegnanti che cambiano regione
Ennesimo 'colpo di genio' della Lega:
gli insegnanti che vogliono lavorare in una regione diversa dalla propria dovrebbero superare un esame sul dialetto della regione.
(In Italia si va indietro anziché avanti)
Obiezioni:
1. Perché solo gli insegnanti? Chiunque vada a lavorare in un'altra regione, è tenuto, allora, a conoscere il dialetto locale, incluso gli altri impiegati statali, i medici, gli imprenditori e i commercianti, e anche i politici. Quindi anche Bossi & C. si studino il dialetto di Roma, prima di pretendere di lavorare al Parlamento.
2. Molti politici italiani sono rappresentanti del Parlamento Europeo. Si legge che gli italiani, oltre che i più assenteisti, sono anche i più ignoranti in inglese. Si pretenda che tutti i politici italiani imparino almeno l'inglese, lingua comune indispensabile in Europa e nel mondo.
gli insegnanti che vogliono lavorare in una regione diversa dalla propria dovrebbero superare un esame sul dialetto della regione.
(In Italia si va indietro anziché avanti)
Obiezioni:
1. Perché solo gli insegnanti? Chiunque vada a lavorare in un'altra regione, è tenuto, allora, a conoscere il dialetto locale, incluso gli altri impiegati statali, i medici, gli imprenditori e i commercianti, e anche i politici. Quindi anche Bossi & C. si studino il dialetto di Roma, prima di pretendere di lavorare al Parlamento.
2. Molti politici italiani sono rappresentanti del Parlamento Europeo. Si legge che gli italiani, oltre che i più assenteisti, sono anche i più ignoranti in inglese. Si pretenda che tutti i politici italiani imparino almeno l'inglese, lingua comune indispensabile in Europa e nel mondo.
Tuesday, July 28, 2009
Condono per le vecchie multe.
Questa storia del condono per le multe vecchie, che lo stato doveva risuotere tra il 2000 e il 2004, mi sembra quanto meno ridicola.
Secondo me la legge sul condono sancisce semplicemente il fallimento delle istituzioni nel riscuotere quelle multe.
Dal 2000 al 2004 vari enti pubblici dovevano riscuotere penali. Non ci sono riuscite e stanno ancora aspettando che i debiti vadano da loro.
Ma perché le istituzioni non hanno ancora ottenuto quei soldi?
Evidentemente perchè non hanno documenti precisi con cui dimostrare il debito nei loro confronti, oppure perché sono sprovvisti di personale per la riscossione, o di avvocati per far causa ai debitori.
Praticamente hanno fallito nel compito di controllare e imporre questa serie di debiti.
In un mio vecchio post parlavo dei mille espedienti che, ad esempio, a Napoli, sono usati per non pagare le multe:
http://rbarazza.blogspot.com/2009/01/larte-di-non-pagare-le-multe.html
La cosa strampalata e patetica è che lo stato, che non è riuscito a farsi pagare finora, pretenderebbe che a questi civili debitori gliene fregasse qualcosa di pagare adesso, pur a prezzi da condono.
Ma chi glielo fa fare? Lo stato non è riuscito a imporre il pagamento finora, e pretenderebbe di riceverlo oggi?
Non è invitando più gentilmente a pagare che si ottiene quanto dovuto, bensì imponendo, in termini legali, la riscossione.
Secondo me la legge sul condono sancisce semplicemente il fallimento delle istituzioni nel riscuotere quelle multe.
Dal 2000 al 2004 vari enti pubblici dovevano riscuotere penali. Non ci sono riuscite e stanno ancora aspettando che i debiti vadano da loro.
Ma perché le istituzioni non hanno ancora ottenuto quei soldi?
Evidentemente perchè non hanno documenti precisi con cui dimostrare il debito nei loro confronti, oppure perché sono sprovvisti di personale per la riscossione, o di avvocati per far causa ai debitori.
Praticamente hanno fallito nel compito di controllare e imporre questa serie di debiti.
In un mio vecchio post parlavo dei mille espedienti che, ad esempio, a Napoli, sono usati per non pagare le multe:
http://rbarazza.blogspot.com/2009/01/larte-di-non-pagare-le-multe.html
La cosa strampalata e patetica è che lo stato, che non è riuscito a farsi pagare finora, pretenderebbe che a questi civili debitori gliene fregasse qualcosa di pagare adesso, pur a prezzi da condono.
Ma chi glielo fa fare? Lo stato non è riuscito a imporre il pagamento finora, e pretenderebbe di riceverlo oggi?
Non è invitando più gentilmente a pagare che si ottiene quanto dovuto, bensì imponendo, in termini legali, la riscossione.
Monday, July 27, 2009
Internet salva la vita
Per fortuna siamo nell'era di Internet.
Come ho scritto spesso, subisco da anni uno stalking pesantissimo. Un idiota di Venezia continua a cercare di imporsi. Mi ha costruito una sorta di rete fittissima di molestie che trova nella gente ignorante dei conniventi crudeli e maschilisti.
Questa situazione dura da molti anni. E' anche molto nota ormai (tranne che per la polizia, evidentemente, che dice che è per loro troppo difficile identificare lo stalker!) e ovunque io mi trovi, devo sorbirmi discorsi e allusioni fastidiosissime che hanno per tema quel delinquente di Venezia.
Ormai io non mi muovo quasi più da casa. E, quando esco, ho cancellato del tutto le persone: mi rifiuto di vederle e quindi di comunicare. Questo mi tranquillizza, ed è una reazione fin troppo gentile da parte mia.
Ciò che colpisce è che, se io fossi vissuta vari anni fa, sarei vissuta in un isolamente feroce.
Invece, vivere nell'era di Internet ... salva la vita.
Non sono per niente isolata. E' vero che non vedo quasi completamente le persone fuori, ma ... forse è meglio, vista l'ignoranza e la mancanza di rispetto dei più. I miei contatti sono quelli che ho nell'agenda, in internet o nella mia rubrica telefonica, e da questi contatti selezionati possono poi essere organizzati incontri reali.
Oltre a comunicare in Internet, quindi, la rete mi serve per filtrare i miei contatti e i miei appuntamenti. Ovviamente incontro varie persone, ma non per caso, per strada: i contatti devono essere tutti prefissati.
In fondo tale situazione è simile a quella di chi viaggia con le guardie del corpo, o di chi accetta solo appuntamenti mediati da una segreteria. E' una situazione anomala, ma l'unica che mi permette di evitare le molestie, e quindi di star tranquilla.
La cosa un po' strana è che si è quasi capovolto, nella mia vita, il piano della realtà concreta con quello della realtà virtuale: le persone reali, fisiche, che incrocio per caso, per me non esistono, non le vedo, sono meno che virtuali. La mia comunicazione reale, invece, si realizza in rete o viene organizzata tramite pre-contatti virtuali.
Come ho scritto spesso, subisco da anni uno stalking pesantissimo. Un idiota di Venezia continua a cercare di imporsi. Mi ha costruito una sorta di rete fittissima di molestie che trova nella gente ignorante dei conniventi crudeli e maschilisti.
Questa situazione dura da molti anni. E' anche molto nota ormai (tranne che per la polizia, evidentemente, che dice che è per loro troppo difficile identificare lo stalker!) e ovunque io mi trovi, devo sorbirmi discorsi e allusioni fastidiosissime che hanno per tema quel delinquente di Venezia.
Ormai io non mi muovo quasi più da casa. E, quando esco, ho cancellato del tutto le persone: mi rifiuto di vederle e quindi di comunicare. Questo mi tranquillizza, ed è una reazione fin troppo gentile da parte mia.
Ciò che colpisce è che, se io fossi vissuta vari anni fa, sarei vissuta in un isolamente feroce.
Invece, vivere nell'era di Internet ... salva la vita.
Non sono per niente isolata. E' vero che non vedo quasi completamente le persone fuori, ma ... forse è meglio, vista l'ignoranza e la mancanza di rispetto dei più. I miei contatti sono quelli che ho nell'agenda, in internet o nella mia rubrica telefonica, e da questi contatti selezionati possono poi essere organizzati incontri reali.
Oltre a comunicare in Internet, quindi, la rete mi serve per filtrare i miei contatti e i miei appuntamenti. Ovviamente incontro varie persone, ma non per caso, per strada: i contatti devono essere tutti prefissati.
In fondo tale situazione è simile a quella di chi viaggia con le guardie del corpo, o di chi accetta solo appuntamenti mediati da una segreteria. E' una situazione anomala, ma l'unica che mi permette di evitare le molestie, e quindi di star tranquilla.
La cosa un po' strana è che si è quasi capovolto, nella mia vita, il piano della realtà concreta con quello della realtà virtuale: le persone reali, fisiche, che incrocio per caso, per me non esistono, non le vedo, sono meno che virtuali. La mia comunicazione reale, invece, si realizza in rete o viene organizzata tramite pre-contatti virtuali.
Storie di emigranti
Non perché il libro l'ho scritto io, ma trovo che la prima storia del mio libro
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=258937
meriterebbe di diventare un film.
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=258937
meriterebbe di diventare un film.
Maastricht. Architettura ecologica.
A Maastricht (Olanda), che è una città famosa per il Trattato ma ingiustamente meno famosa per la sua grande bellezza, mi ha colpito una scala, vicino ad un ponte in centro città, che sembrava costruita attorno ad un albero.
Tutta questa grande struttura architettonica sembrava essere stata progettata per valorizzare l'albero: la scala, infatti, ruota attorno ad un grande albero, che diventa quasi il protagonista della costruzione.
Di solito gli alberi vengono abbattuti per costruire questo o quell'edificio. In questo caso, invece, non solo l'albero non è stato abbattuto, ma, al contrario, sembrava che l'edificio fosse stato costruito in funzione dell'albero.
Tutta questa grande struttura architettonica sembrava essere stata progettata per valorizzare l'albero: la scala, infatti, ruota attorno ad un grande albero, che diventa quasi il protagonista della costruzione.
Di solito gli alberi vengono abbattuti per costruire questo o quell'edificio. In questo caso, invece, non solo l'albero non è stato abbattuto, ma, al contrario, sembrava che l'edificio fosse stato costruito in funzione dell'albero.
Madrid. Nomi delle vie su piastrelle colorate.
Tra le tante cose belle viste a Madrid, trovo deliziosissime le piastrelle colorate con cui vengono indicate e rappresentate molte vie della città.
Ricordano i 'ninziolet' di Venezia, cioè quei riquadri in cui sono indicate le calli, ma a Venezia non ci sono immagini e il loro interesse sta nei rimandi culturali, storici e nei riferimenti a episodi ed aneddoti di vita popolare.
Ricordano i 'ninziolet' di Venezia, cioè quei riquadri in cui sono indicate le calli, ma a Venezia non ci sono immagini e il loro interesse sta nei rimandi culturali, storici e nei riferimenti a episodi ed aneddoti di vita popolare.
'I Bassifondi' di Akira Kurosawa
Bellissimo film, I Bassifondi di Akira Kurosawa.
Tanto straordinaria la figura del vecchio che viene a vivere nei bassifondi, che mi è quasi venuta l'intenzione di farmi buddista.
Il film è tratto da un'opera di Gorkij.
Un dormitorio pubblico ospita vagabondi che sognano un'esistenza dignitosa, ma che sono capaci solo di insultarsi e trattarsi male.
Giunge un altro vagabondo, vecchio e gentile, che porta un'aura di speranza e delicatezza in questo mondo di disperati e malvagi.
E' saggio e generoso; sembra che non abbia altro da fare che far attenzione agli altri e aiutarli nei momenti più difficili. Sembra una creatura di un altro pianeta, una presenza quasi divina, capitata in quel tugurio per far capire che anche in quell'inferno, in cui egli stesso è povero tra i poveri, si può essere diversi e offrire qualcosa di prezioso e positivo.
Tanto straordinaria la figura del vecchio che viene a vivere nei bassifondi, che mi è quasi venuta l'intenzione di farmi buddista.
Il film è tratto da un'opera di Gorkij.
Un dormitorio pubblico ospita vagabondi che sognano un'esistenza dignitosa, ma che sono capaci solo di insultarsi e trattarsi male.
Giunge un altro vagabondo, vecchio e gentile, che porta un'aura di speranza e delicatezza in questo mondo di disperati e malvagi.
E' saggio e generoso; sembra che non abbia altro da fare che far attenzione agli altri e aiutarli nei momenti più difficili. Sembra una creatura di un altro pianeta, una presenza quasi divina, capitata in quel tugurio per far capire che anche in quell'inferno, in cui egli stesso è povero tra i poveri, si può essere diversi e offrire qualcosa di prezioso e positivo.
In Italia chi sbaglia non paga.
In Italia chi sbaglia non paga.
Abbiamo un eccellente esempio nel Primo Ministro che è coinvolto nientemeno che in giri di prostituzione e non sente neanche il bisogno di spiegare il suo operato in Parlamento.
Io subisco stalking da anni. L'ho denunciato alla polizia e sembra che non vogliano scomodarsi troppo.
Ho subito dei danni enormi: mesi di lavoro persi, una macchina distrutta in un incidente stradale, impossibilità di una vita di relazione normale, un disturbo continuo al mio lavoro e alla mia vita personale, ho dovuto tornare a vivere dai miei per mesi perchè scappare da Venezia mi ha rovinato la vita lavorativa.
E in Italia sembra che sia cosa da poco.
Allora facciamo così: finché non ricevo un risarcimento di circa 10.000 € mi rifiuto di vedere la gente che passa per strada, cioè rifiuto di comunicare con gli italiani. Ritengo la società italiana in debito nei miei confronti. E' un comportamento che già adotto spesso. Ora mi comporterò così non solo finchè non si smette di molestarmi, ma anche finchè ottengo questo risarcimento simbolico per i danni subiti.
Abbiamo un eccellente esempio nel Primo Ministro che è coinvolto nientemeno che in giri di prostituzione e non sente neanche il bisogno di spiegare il suo operato in Parlamento.
Io subisco stalking da anni. L'ho denunciato alla polizia e sembra che non vogliano scomodarsi troppo.
Ho subito dei danni enormi: mesi di lavoro persi, una macchina distrutta in un incidente stradale, impossibilità di una vita di relazione normale, un disturbo continuo al mio lavoro e alla mia vita personale, ho dovuto tornare a vivere dai miei per mesi perchè scappare da Venezia mi ha rovinato la vita lavorativa.
E in Italia sembra che sia cosa da poco.
Allora facciamo così: finché non ricevo un risarcimento di circa 10.000 € mi rifiuto di vedere la gente che passa per strada, cioè rifiuto di comunicare con gli italiani. Ritengo la società italiana in debito nei miei confronti. E' un comportamento che già adotto spesso. Ora mi comporterò così non solo finchè non si smette di molestarmi, ma anche finchè ottengo questo risarcimento simbolico per i danni subiti.
Sunday, July 26, 2009
'Bad boy, Obama!'
Obama è proprio un bad, bad boy. Ha detto cretino ad un poliziotto cretino, e non sta bene: non si dicono le parolacce. E' giusto che chieda scusa.
Dante, l'Antitaliano.
Volevo riportare una citazione, che mi sembra bellissima, tratta da
Prezzolini, L'Italia finisce. Ecco quel che resta, Rusconi, Milano, 1984 (scritto nel 1948), pp. 47-48.
Cap. IV
Dante. L'Antitaliano
La prima cosa da dirsi intorno a Dante, in un libro sulla civiltà italiana, è che egli resta il più grande degli Antitaliani, come potrebbero chiamarsi i giudici severi e i critici implacabili degli Italiani. La forza dominante, la probità e la fede incomparabili, l'unità di poesia, pensiero e d'azione, fanno di lui l'eccezione più impressionante e l'antitesi più grande del caratere degli Italiani.
Quanto alla sua fama nel mondo, Dante è l'Italiano più famoso, proprio come Shakespeare è l'Inglese più famoso. Ma Dante occupa una posizione unica e sola nella civiltà italiana, perchè la sua opera influì poco e produsse scarsi effetti sulle abitudini e sui costumi nazionali. Forse si può dire lo stesso di Shakespeare, dell'autore, cioè, di tutta la letteratura inglese, più citato dagli anglosassoni; ma ai Latini questi non sembra così moralista, né così formalista e puritano come appaiono gli Anglosassoni. Si direbbe quasi che questi due autori ebbero molti lettori e pochi imitatori.
Sarebbe il caso di chiedersi se Shakespeare non sia più meridionale di Dante, e Dante più nordico di Shakespeare. Certo, la libertà e la franchezza di espressione di Shakespeare mal si conformano alla abituale ipocrisia del comune modo di parlare del tipico 'gentleman' inglese, mentre il rigore logico e l'unità di pensiero e di azione di Dante poco han da fare con la rilassatezza morale comunemente associata al carattere italiano. E' difficile ammettere che la civiltà inglese sia stata 'shakespiriana'.
Quella del Comune, la civiltà più sincera, naturale, vigorosa, originale mai esistita nella penisola, può dirsi civiltà finita con Dante. In maniera alquanto analoga, allo Shakespeare succedette un'Inghilterra protestante e ipocrita la cui ristrettezza mentale fu la negazione della larga comprensione umana e della libertà spirituale con cui Shakespeare aveva contemplato il mondo.
Prezzolini, L'Italia finisce. Ecco quel che resta, Rusconi, Milano, 1984 (scritto nel 1948), pp. 47-48.
Cap. IV
Dante. L'Antitaliano
La prima cosa da dirsi intorno a Dante, in un libro sulla civiltà italiana, è che egli resta il più grande degli Antitaliani, come potrebbero chiamarsi i giudici severi e i critici implacabili degli Italiani. La forza dominante, la probità e la fede incomparabili, l'unità di poesia, pensiero e d'azione, fanno di lui l'eccezione più impressionante e l'antitesi più grande del caratere degli Italiani.
Quanto alla sua fama nel mondo, Dante è l'Italiano più famoso, proprio come Shakespeare è l'Inglese più famoso. Ma Dante occupa una posizione unica e sola nella civiltà italiana, perchè la sua opera influì poco e produsse scarsi effetti sulle abitudini e sui costumi nazionali. Forse si può dire lo stesso di Shakespeare, dell'autore, cioè, di tutta la letteratura inglese, più citato dagli anglosassoni; ma ai Latini questi non sembra così moralista, né così formalista e puritano come appaiono gli Anglosassoni. Si direbbe quasi che questi due autori ebbero molti lettori e pochi imitatori.
Sarebbe il caso di chiedersi se Shakespeare non sia più meridionale di Dante, e Dante più nordico di Shakespeare. Certo, la libertà e la franchezza di espressione di Shakespeare mal si conformano alla abituale ipocrisia del comune modo di parlare del tipico 'gentleman' inglese, mentre il rigore logico e l'unità di pensiero e di azione di Dante poco han da fare con la rilassatezza morale comunemente associata al carattere italiano. E' difficile ammettere che la civiltà inglese sia stata 'shakespiriana'.
Quella del Comune, la civiltà più sincera, naturale, vigorosa, originale mai esistita nella penisola, può dirsi civiltà finita con Dante. In maniera alquanto analoga, allo Shakespeare succedette un'Inghilterra protestante e ipocrita la cui ristrettezza mentale fu la negazione della larga comprensione umana e della libertà spirituale con cui Shakespeare aveva contemplato il mondo.
Indulgenze / Condoni
La Chiesa di Roma ha sempre avuto una certa facilità a concedere indulgenze. Cosa che ha spesso suscitato critiche e condanne, fino alla presa di posizione drastica che ha portato alla rottura con la Chiesa e alla Riforma Protestante.
Mi chiedevo se la pratica delle indulgenze può vagamente essere accostata alla facilità con cui il presente governo concede condoni. Condoni che, come le indulgenze, sacrificavano il rigore morale ad un interesse pecuniario immediato che fa comodo sia a chi deve pagare la pena, sia a chi la riscuote, tanto più che, molto spesso, i ruoli non sono così chiaramente distinti.
Mi chiedevo se la pratica delle indulgenze può vagamente essere accostata alla facilità con cui il presente governo concede condoni. Condoni che, come le indulgenze, sacrificavano il rigore morale ad un interesse pecuniario immediato che fa comodo sia a chi deve pagare la pena, sia a chi la riscuote, tanto più che, molto spesso, i ruoli non sono così chiaramente distinti.
Germania: borse di studio e impegno politico.
Sto dando un'occhiata alle borse di studio nel mondo tedesco.
Sono rimasta colpita dal fatto che molte richiedono, oltre a un buon CV e progetti interessanti, anche la dimostrazione di un attivo impegno politico o sociale.
Anche nelle borse di studio italiane o straniere spesso viene preso in considerazione il volontariato o l'impegno sociale, ma in quelle tedesche la cosa sembra molto più esplicita a spesso implica un lavoro espressamente politico.
Sono rimasta colpita dal fatto che molte richiedono, oltre a un buon CV e progetti interessanti, anche la dimostrazione di un attivo impegno politico o sociale.
Anche nelle borse di studio italiane o straniere spesso viene preso in considerazione il volontariato o l'impegno sociale, ma in quelle tedesche la cosa sembra molto più esplicita a spesso implica un lavoro espressamente politico.
Saturday, July 25, 2009
Cina: minaccia o fortuna per l'economia globale?
Qualche tempo fa molti vedevano nella Cina una minaccia per lo sviluppo delle economie del resto del mondo: tra questi i catastrofisti, i protezionisti, i razzisti ...
Qualche anima nobile ed idealista diceva invece: la vera minaccia non è la ricchezza di un paese, bensì la sua povertà.
Pochi giorni fa rimbalza nei TG una notizia importante: nell'ultimo anno c'è stato in Italia un calo delle esportazioni verso tutti i paesi stranieri. Tutti, tranne la Cina, che ha aumentato del 10% gli acquisti nel nostro paese.
Cina: una minaccia per l'economia mondiale?
Qualche anima nobile ed idealista diceva invece: la vera minaccia non è la ricchezza di un paese, bensì la sua povertà.
Pochi giorni fa rimbalza nei TG una notizia importante: nell'ultimo anno c'è stato in Italia un calo delle esportazioni verso tutti i paesi stranieri. Tutti, tranne la Cina, che ha aumentato del 10% gli acquisti nel nostro paese.
Cina: una minaccia per l'economia mondiale?
Thursday, July 23, 2009
Servizi sanitari in USA
Sarà che noi, da questo punto di vista, siamo abbastanza fortunati, ma certe situazioni made in USA sembrano davvero contradditorie:
gli USA sono il paese più ricco del mondo, e la maggior parte dei suoi cittadini rischia la rovina se si ammala gravemente, mentre molti non possono ricevere cure mediche essenziali se non hanno un buon conto in banca.
Si oscilla dal primissimo mondo a, quasi, il terzo mondo.
Ho conosciuto in USA giovani che hanno potuto curarsi dal cancro solo con debiti enormi e grazie all'aiuto delle charities.
In effetti gli americani sembrano molto solidali e generosi. Se una persona si ammala, molto spesso riceve grandi aiuti da associazioni di volontariato, amici e colleghi.
Però è terribile che, se uno ha già la disgrazia di ammalarsi gravemente, debba preoccuparsi in più anche di una situazione economica che lo sta portando alla rovina. Temo che così si riduca di molto il numero di chi sopravvive.
Go on, Obama!, of course.
gli USA sono il paese più ricco del mondo, e la maggior parte dei suoi cittadini rischia la rovina se si ammala gravemente, mentre molti non possono ricevere cure mediche essenziali se non hanno un buon conto in banca.
Si oscilla dal primissimo mondo a, quasi, il terzo mondo.
Ho conosciuto in USA giovani che hanno potuto curarsi dal cancro solo con debiti enormi e grazie all'aiuto delle charities.
In effetti gli americani sembrano molto solidali e generosi. Se una persona si ammala, molto spesso riceve grandi aiuti da associazioni di volontariato, amici e colleghi.
Però è terribile che, se uno ha già la disgrazia di ammalarsi gravemente, debba preoccuparsi in più anche di una situazione economica che lo sta portando alla rovina. Temo che così si riduca di molto il numero di chi sopravvive.
Go on, Obama!, of course.
Monday, July 20, 2009
Regine inglesi
Nella storia inglese, come, aimé, più o meno in tutte le storie, i sovrani maschi sono la grande maggioranza, anzi la quasi totalità.
Tra i sovrani donna vi sono la Regina Ann, Elisabetta I, Elisabetta II, la Regina Vittoria ...
Sorprende che tra i sovrani più brillanti della storia inglese spicchino proprio due donne: Queen Elisabeth I, regina dell'epoca elisabettiana, cioè del periodo più brillante della cultura inglese, e Queen Victoria, la regina dell'impero coloniale britannico.
Come a dire: pochissime donne, ma, tra queste, i regnanti più importanti della storia inglese.
Un vero peccato che i talenti femminili siano, anche oggi, così sprecati.
Tra i sovrani donna vi sono la Regina Ann, Elisabetta I, Elisabetta II, la Regina Vittoria ...
Sorprende che tra i sovrani più brillanti della storia inglese spicchino proprio due donne: Queen Elisabeth I, regina dell'epoca elisabettiana, cioè del periodo più brillante della cultura inglese, e Queen Victoria, la regina dell'impero coloniale britannico.
Come a dire: pochissime donne, ma, tra queste, i regnanti più importanti della storia inglese.
Un vero peccato che i talenti femminili siano, anche oggi, così sprecati.
Sunday, July 19, 2009
Dedica
Dedico questo post ad una persona che non vedo dal 2002.
La incontravo più volte la settimana, da vari anni.
All'improvviso un problema nella mia vita ha interrotto drasticamente ogni contatto.
Non ho più rivisto questa persona, neanche in foto, fino ad oggi, quando ne ho trovato una rara immagine in internet.
La incontravo più volte la settimana, da vari anni.
All'improvviso un problema nella mia vita ha interrotto drasticamente ogni contatto.
Non ho più rivisto questa persona, neanche in foto, fino ad oggi, quando ne ho trovato una rara immagine in internet.
Saturday, July 18, 2009
Tra i primi 100 migliori blog sull'insegnamento delle lingue straniere.
Il sito Lexiophiles.com
ha inserito i miei blog
www.insegnareitaliano.blogspot.com
www.in-italia.blogspot.com
e
http://www.english-rb.blogspot.com/
tra i primi 100 migliori blog sull'insegnamento delle lingue straniere.
Chi vuole può votarli, fino al 30 luglio, per la classificazione finale:
http://www.lexiophiles.com/language-blog-toplist/top-100-language-blogs-2009-nominated-blogs-language-teaching
Ciao, Roberta Barazza
ha inserito i miei blog
www.insegnareitaliano.blogspot.com
www.in-italia.blogspot.com
e
http://www.english-rb.blogspot.com/
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Ciao, Roberta Barazza
Friday, July 17, 2009
Stalking. Legge insufficiente.
Da La Repubblica di venerdì 17 luglio 2009, pag. 3.
Come si legge nello spot,
'Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.).
Anche in Italia abbiamo ottenuto, nel 2009, la legge contro lo stalking, pur con lunghissimi ritardi rispetto ad altri paesi avanzati.
Purtroppo la legge non risolve di molto il problema.
So bene, purtroppo, cos'è lo stalking. Finalmente l'ho denunciato alla polizia. Dal 2001, quando è cominciato il problema, ho dovuto aspettare il 2009 per denunciarlo.
Ma il problema non è ancora risolto.
Il motivo: non so il cognome dello stalker. Conosco solo il nome e qualche dato descrittivo.
Non lo so perchè da quando è cominciato questo problema, ho evitato sempre di più tutti, pur di evitare lo stalker. Una chiusura che è evidentemente anomala.
Sono andata dalla polizia e mi hanno detto che se non posso dire io esattamente chi è lo stalker, non possono farci niente.
Ma come, ho protestato, se una persona subisce un furto o una violenza, pretendono che la vittima fornisca nome, cognome e indirizzo del criminale?
Evidentemente no. Il problema è che lo stalking in Italia non è ancora considerato grave, neanche da chi dovrebbe rappresentare la legge.
Quindi, anzichè evitare il criminale in questione, perchè sembra appunto che questo sia un crimine, dovrei cercare di avvicinarlo, averci a che fare, conoscerlo, per poi poterlo denunciare?
In una delle storie di emigrazione che ho raccolto in 'Storie di emigranti' di Ilmiolibro.it , una protagonista, che in Moldova ha subito uno stupro, raccontava che non valeva la pena di rivolgersi alla polizia moldava perchè la colpa delle violenze la facevano sempre ricadere sulle donne.
Purtroppo non sorprende molto: in Italia solo negli anni '70 c'è stato un primo processo contro uno stupratore.
Se in Italia lo stupro è considerato un reato (notevole!), lo stalking non lo è ancora. Purtroppo questo dice solo quanto siamo ancora in ritardo nella difesa dei diritti individuali.
La legge non basta a risolvere il problema dello stalking.
Credo che sarebbe molto importante se la polizia fosse istruita sulla gravità di questo reato.
Sembrano proprio terribilmente ignoranti, come le persone più volgari che ridacchiano dei molestatori o, anzi, li sostengono se questi cercano di farsi questa o quella tipa, perseguitandola.
Davvero deprimente l'impressione avuta dal colloquio con la polizia.
E' stata fatta la legge. Ora occorre creare la mentalità che riconosca nel reato un crimine da punire.
Come si legge nello spot,
'Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.).
Anche in Italia abbiamo ottenuto, nel 2009, la legge contro lo stalking, pur con lunghissimi ritardi rispetto ad altri paesi avanzati.
Purtroppo la legge non risolve di molto il problema.
So bene, purtroppo, cos'è lo stalking. Finalmente l'ho denunciato alla polizia. Dal 2001, quando è cominciato il problema, ho dovuto aspettare il 2009 per denunciarlo.
Ma il problema non è ancora risolto.
Il motivo: non so il cognome dello stalker. Conosco solo il nome e qualche dato descrittivo.
Non lo so perchè da quando è cominciato questo problema, ho evitato sempre di più tutti, pur di evitare lo stalker. Una chiusura che è evidentemente anomala.
Sono andata dalla polizia e mi hanno detto che se non posso dire io esattamente chi è lo stalker, non possono farci niente.
Ma come, ho protestato, se una persona subisce un furto o una violenza, pretendono che la vittima fornisca nome, cognome e indirizzo del criminale?
Evidentemente no. Il problema è che lo stalking in Italia non è ancora considerato grave, neanche da chi dovrebbe rappresentare la legge.
Quindi, anzichè evitare il criminale in questione, perchè sembra appunto che questo sia un crimine, dovrei cercare di avvicinarlo, averci a che fare, conoscerlo, per poi poterlo denunciare?
In una delle storie di emigrazione che ho raccolto in 'Storie di emigranti' di Ilmiolibro.it , una protagonista, che in Moldova ha subito uno stupro, raccontava che non valeva la pena di rivolgersi alla polizia moldava perchè la colpa delle violenze la facevano sempre ricadere sulle donne.
Purtroppo non sorprende molto: in Italia solo negli anni '70 c'è stato un primo processo contro uno stupratore.
Se in Italia lo stupro è considerato un reato (notevole!), lo stalking non lo è ancora. Purtroppo questo dice solo quanto siamo ancora in ritardo nella difesa dei diritti individuali.
La legge non basta a risolvere il problema dello stalking.
Credo che sarebbe molto importante se la polizia fosse istruita sulla gravità di questo reato.
Sembrano proprio terribilmente ignoranti, come le persone più volgari che ridacchiano dei molestatori o, anzi, li sostengono se questi cercano di farsi questa o quella tipa, perseguitandola.
Davvero deprimente l'impressione avuta dal colloquio con la polizia.
E' stata fatta la legge. Ora occorre creare la mentalità che riconosca nel reato un crimine da punire.
Thursday, July 16, 2009
TV monolingue nell'Europa meridionale.
Sono stata di recente in Spagna e Portogallo e ho notato che anche lì, come in Italia, i programmi televisivi sono quasi tutti in lingua locale.
Ovviamente esistono antenne satellitari e parabole, ma sono una minoranza. Nei vari viaggi che ho fatto in Europa del nord e dell'est, ho trovato ovunque canali televisivi in varie lingue.
Ed è in effetti noto che nell'Europa del sud prevale questa tendenza monolingue. Non a caso in questi paesi si parlano meno bene le lingue straniere.
Quando studiavo all'Università di Venezia, avevo vinto una borsa di studio per partecipare ad una sessione del Parlamento Europeo di Strasburgo dedicata agli studenti universitari e alle loro proposte per il Parlamento dell'EU.
Tra le altre idee era affiorata quella di intensificare gli sforzi per diffondere programmi televisivi e proiezioni cinematografiche in lingua originale o con sottotitoli.
Sono passati più di dieci anni da allora, ma sembra che non se ne sia fatto ancora molto nell'Europa del sud.
Ovviamente esistono antenne satellitari e parabole, ma sono una minoranza. Nei vari viaggi che ho fatto in Europa del nord e dell'est, ho trovato ovunque canali televisivi in varie lingue.
Ed è in effetti noto che nell'Europa del sud prevale questa tendenza monolingue. Non a caso in questi paesi si parlano meno bene le lingue straniere.
Quando studiavo all'Università di Venezia, avevo vinto una borsa di studio per partecipare ad una sessione del Parlamento Europeo di Strasburgo dedicata agli studenti universitari e alle loro proposte per il Parlamento dell'EU.
Tra le altre idee era affiorata quella di intensificare gli sforzi per diffondere programmi televisivi e proiezioni cinematografiche in lingua originale o con sottotitoli.
Sono passati più di dieci anni da allora, ma sembra che non se ne sia fatto ancora molto nell'Europa del sud.
Sunday, July 12, 2009
Germania. Poche chance per i figli di stranieri.
http://www.zeit.de/2009/27/Migranten?page=1
Articolo molto interessante.
Per i pochi che non conoscono il tedesco riassumo in due parole.
In Germania sembra che non vi siano esattamente le stesse opportunità per tutti.
I figli di emigranti sono molto penalizzati nel campo scolastico e formativo e, di conseguenza, anche in quello professionale.
Qualche superbrillante ce la fa, e viene aiutato a proseguire gli studi e a far carriera.
Ma per la maggior parte dei ragazzi di origine straniera è molto più difficile che per i tedeschi laurearsi e proseguire gli studi.
I motivi sono le maggiori difficoltà economiche, la minore informazione su programmi e possibilità, le difficoltà linguistiche, il disinteresse da parte degli insegnanti, i sostegni economici che spesso privilegiano i tedeschi.
Su 100 figli di accademici, 83 si laureano. Su 100 figli di operai, solo 18. Non perchè meno intelligenti dei primi, bensì perchè hanno meno possibilità economiche e meno sostegno da parte delle istituzioni.
Articolo molto interessante.
Per i pochi che non conoscono il tedesco riassumo in due parole.
In Germania sembra che non vi siano esattamente le stesse opportunità per tutti.
I figli di emigranti sono molto penalizzati nel campo scolastico e formativo e, di conseguenza, anche in quello professionale.
Qualche superbrillante ce la fa, e viene aiutato a proseguire gli studi e a far carriera.
Ma per la maggior parte dei ragazzi di origine straniera è molto più difficile che per i tedeschi laurearsi e proseguire gli studi.
I motivi sono le maggiori difficoltà economiche, la minore informazione su programmi e possibilità, le difficoltà linguistiche, il disinteresse da parte degli insegnanti, i sostegni economici che spesso privilegiano i tedeschi.
Su 100 figli di accademici, 83 si laureano. Su 100 figli di operai, solo 18. Non perchè meno intelligenti dei primi, bensì perchè hanno meno possibilità economiche e meno sostegno da parte delle istituzioni.
Obama a Berlusconi. Niente stretta di mano.
E' interessante come i mezzi di informazione a volte colgano e sottolineino, a distanza di fusi orari, notizie molto diverse.
L' 8, il 9 e il 10 luglio ero a Madrid. Erano i giorni del G8 a L'Aquila.
Nei TG spagnoli ha colpito molto il fatto che Obama non abbia risposto alla stretta di mano di Berlusconi. Ho visto vari servizi sull'argomento; gli spagnoli hanno dato molta importanza alla notizia.
Tornata in Italia, chiedo a parenti e amici se ne hanno parlato molto anche qui.
Nessuno ha confermato il particolare. Anche in internet sembra che non sia molto in evidenza.
Si veda il filmato, per quanto un po' volgare, su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=7lbbZ677i8o
L' 8, il 9 e il 10 luglio ero a Madrid. Erano i giorni del G8 a L'Aquila.
Nei TG spagnoli ha colpito molto il fatto che Obama non abbia risposto alla stretta di mano di Berlusconi. Ho visto vari servizi sull'argomento; gli spagnoli hanno dato molta importanza alla notizia.
Tornata in Italia, chiedo a parenti e amici se ne hanno parlato molto anche qui.
Nessuno ha confermato il particolare. Anche in internet sembra che non sia molto in evidenza.
Si veda il filmato, per quanto un po' volgare, su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=7lbbZ677i8o
Saturday, July 11, 2009
Berlusconismo e berlusconisti
Oggi, 11 luglio, leggo su 'Repubblica' un breve commento ad un articolo di 'El Pais' riguardo l'Italia.
Secondo il giornale spagnolo il dramma dell'Italia è il berlusconismo.
Il commento di Repubblica però, per brevità o faziosità, non rende bene l'idea.
L'articolo del 'Pais', che mi è capitato di comprare a Madrid proprio il 10 luglio, considera Berlusconi come colui che rappresenta i mali degli italiani stessi.
Di Berlusconi si cita il coinvolgimento in giri di prostituzione (sembra una frase scioccante, ma credo si possa proprio dire così), il conflitto di interessi, la presunta corruzione nel caso Mills, le leggi ad personam ...
Tutto questo, però, in un paese in cui la gente, o non sa abbastanza di queste cose (RAI 1 per vari giorni ha negato informazione al riguardo), o non le considera troppo gravi. Un paese in cui Berlusconi ritiene violazione della privacy parlare delle sue storie private, ma in cui anche certi magistrati ritengono violazione della privacy riferire se sono stati invitati a cena dal Premier. Un paese in cui ci si compiace della violazione delle regole stradali e in cui è quasi una norma l'evasione fiscale. Un paese in cui il clientelismo nelle università supera la decenza. Un paese in cui il Presidente della Repubblica invita la stampa a non rompere troppo durante i giorni del G8.
Con berlusconismo la giornalista Shukri Said intende uno stile corrotto e immorale che, e questa è la vera tragedia, sembra il modo di comportarsi di tutti gli italiani.
Sopra. 'La Repubblica' di giovedì 11 luglio 2009, pagina 14.
Sopra. Da 'El Pais' di giovedì 10 luglio, pagine 25 e 26.
Sotto. Le stesse pagine in dettaglio.
Secondo il giornale spagnolo il dramma dell'Italia è il berlusconismo.
Il commento di Repubblica però, per brevità o faziosità, non rende bene l'idea.
L'articolo del 'Pais', che mi è capitato di comprare a Madrid proprio il 10 luglio, considera Berlusconi come colui che rappresenta i mali degli italiani stessi.
Di Berlusconi si cita il coinvolgimento in giri di prostituzione (sembra una frase scioccante, ma credo si possa proprio dire così), il conflitto di interessi, la presunta corruzione nel caso Mills, le leggi ad personam ...
Tutto questo, però, in un paese in cui la gente, o non sa abbastanza di queste cose (RAI 1 per vari giorni ha negato informazione al riguardo), o non le considera troppo gravi. Un paese in cui Berlusconi ritiene violazione della privacy parlare delle sue storie private, ma in cui anche certi magistrati ritengono violazione della privacy riferire se sono stati invitati a cena dal Premier. Un paese in cui ci si compiace della violazione delle regole stradali e in cui è quasi una norma l'evasione fiscale. Un paese in cui il clientelismo nelle università supera la decenza. Un paese in cui il Presidente della Repubblica invita la stampa a non rompere troppo durante i giorni del G8.
Con berlusconismo la giornalista Shukri Said intende uno stile corrotto e immorale che, e questa è la vera tragedia, sembra il modo di comportarsi di tutti gli italiani.
Sopra. 'La Repubblica' di giovedì 11 luglio 2009, pagina 14.
Sopra. Da 'El Pais' di giovedì 10 luglio, pagine 25 e 26.
Sotto. Le stesse pagine in dettaglio.
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