così va il mondo, dalle nostre parti, cioè in uno dei migliori mondi possibili (chissà com'è in posti meno fortunati!): può capitare che un pinco pallino qualsiasi - ripugnante, maniaco, squilibrato - ti rompa pesantemente anche per molto tempo, e una non solo ha il problema di liberarsene, ma in più il problema di affrontare un'opinione pubblica che prende incondizionatamente la difesa della parte maschile. sembra che ancora oggi, come nel medio evo, se una non subisce la volontà maschile, sia condannata dalla società intera.
l'italia è nota all'estero per il suo maschilismo e il suo machismo (si pensi agli stereotipi del 'latin lover', del 'casanova', della 'dolce vita' - solo stereotipi?), e per una generale grande volgarità; basti ricordare il quasi-incidente-diplomatico con una premier scandinava causato dalle avances di berlusconi qualche anno fa, o l' indecenza di troppi programmi televisivi italiani.
Un professore di un'università americana ha detto in una lezione che il famoso grand tour dei giovani inglesi e tedeschi che dopo il '700 consideravano essenziale visitare le bellezze artistiche italiane, in realtà era spinto ad altri meno nobili interessi: era cioè una sorta di turismo sessuale, visto che già a quel tempo le abitudini degli italiani e delle italiane sembravano alquanto licenziose. mi sono scandalizzata e risentita quando ho sentito questo discorso, ma ora non lo considero più troppo assurdo.
si arriva poi ai giudizi (sorprendenti? per me ormai non più) di certa stampa tedesca o di certi giudici tedeschi che danno delle attenuanti a italiani condannati per stupro, basate sul fatto che questi rei italiani vengono da una società maschilista e arretrata, e sono per questo meno responsabili di quel che fanno. tuoni e fulmini in italia! si grida allo scandalo; si accusano di razzismo i tedeschi.
quando ho letto quell'articolo sul giudice tedesco la cui sentenza è stata criticata come razzista nei confronti degli italiani, ho pensato che mi piacerebbe vivere in germania. proprio così! lì forse ci si capisce un po' di più che in italia.
sono anni che in italia subisco molestie pesantissime da parte di gentaglia intenzionata ad impormi un maniaco con quoziente intellettuale spaventosamente basso; e non devo solo cercare di liberarmi continuamente da questi squilibrati, ma anche dal resto della società (analfabeta?) che ritiene giusto, in fondo, che sempre prevalga la volontà maschile.
tanto che una volta, impressionata da quella che mi sembrava l'opinione comune, ho voluto preparare un questionario che poi ho distribuito in treno. le domande erano ovvie: pensi che una donna abbia diritto di fare quello che vuole della sua vita se non crea problemi agli altri? pensi che uno possa imporsi su una donna? pensi che il diritto di scegliere con chi stare o come vivere valga sia per uomini che per donne? come qualcuno giustamente mi ha fatto presente, le domande erano ovvie, anzi stupide. però ho voluto lo stesso proporre questo questionario in treno perchè, appunto, mi sembra che la gente si comporti contro queste ovvietà. non è un'opinione vaga. è proprio una certezza, basata su mancanze di rispetto insopportabili che io, e chissà quante altre, subiamo ogni giorno.
la gente magari nel questionario scrive che, ovviamente, una può fare quel che vuole, perchè solo un'idiota o un telebano scriverebbe il contrario. ma in realtà si comporta come se pensasse giusto l'opposto e i tentativi di imporre continuamente la volontà degli altri - volontà maschile - sono più che costanti, sono quasi la totalità dei messaggi che si ricevono ogni giorno.
che sia un problema molto italiano? di certo non solo italiano. magari: in questo caso basterebbe non vivere in italia. no, il problema è vasto, ma in america non avevo l'impressione di un maschilismo così forte. e se i tedeschi ragionano così, si può pensare che certe idee siano meno frequenti anche lì.
Speriamo allora di trasferirsi presto all'estero di nuovo.