Berlusconi ha usato parole molto pesanti verso il padre di Eluana Englaro e non avrebbe dovuto permetterselo.
Ma non staccherei mai la spina ad un malato come Eluana.
A me interessano meno le diatribe giuridiche che sono sorte anche in modo brutalmente spettacolare: la decisione della magistratura non può essere messa in discussione? il governo non ha il diritto di rivedere le decisioni del giudice? questa è una faccenda privata e le scelte politiche non devono interferire?
Tutte queste questioni passano in secondo piano rispetto alla questione fondamentale: una persona ha il diritto di porre fine alla vita di qualcun altro per sua decisione? Perchè qui il problema non è il testamento biologico in cui qualcuno decide personalmente al momento o lascia chiaramente espressa la propria volontà, in caso di eventi tragici, di continuare a vivere o meno. Qui una persona ha preso una decisione per qualcun altro.
Io preferirei vivere in uno stato in cui le persone hanno il diritto di smettere di vivere se le circostanze rendono loro la vita troppo insopportabile. Ma vorrei anche vivere in uno stato in cui nessuno può prendere questa decisione per un'altra persona.
E non si dica che questa è una posizione cattolica. O se sembra tale, assomiglia molto anche ai principi di Voltaire.