Avevo interpretato male i giudizi della stampa occidentale sull'intervento di Ahmadinejad al summit di Ginevra contro il razzismo.
Mi sembrava un'accusa pregiudiziale di stampo vagamente neo-colonialista.
Solo dopo aver trovato il discorso integrale in internet mi sono resa conto che è in effetti inaccettabile.
E' vero che ci sono molte ingiustizie nella gestione dei territori palestinesi, troppe ingiustizie a cui l'occidente non fa abbastanza attenzione, ma da quanto dice Ahmadinejad sembra che, come pensavano in Europa durante il Medioevo, tutti i mali del mondo siano causati dagli Ebrei.
E' un discorso ideologico: non è solo una denuncia delle ingiustizie in Israele, quanto piuttosto la demonizzazione di un popolo intero.
Si legga il discorso integrale in 'The Guardian', www.guardian.co.uk , di martedì 21 aprile 2009:
http://image.guardian.co.uk/sys-files/Guardian/documents/2009/04/21/speech.pdf
(Nel suo intervento parlato Ahmadinejad ha omesso le righe in cui definisce l'Olocausto un pretesto sionista per impossessarsi dei territori mediorientali)
Comunque è piuttosto stupido scandalizzarsi e lasciare la sala senza ascoltare.
In fondo l'ingiustizia di base di cui parla è un problema vero e non ancora risolto.
I Palestinesi non hanno uno stato. Ce l'avevano ma l'hanno perso del tutto, perchè anche i territori palestinesi, in realtà, sono sotto il potere di Israele.
Chi ha la cittadinanza palestinese e si trova all'estero non è certo di poter rientrare in Palestina. Lo può fare solo se Israele dà il consenso.
Lo si è visto chiaramente durante i recenti massacri di civili ad opera di Israele: nei territori "palestinesi" bombardati gli Israeliani non concedevano alla gente neanche il diritti di fuggire perchè le frontiere sono sotto il loro controllo.
C'è un solo stato in quei territori: Israele. E questo non è forse peggio dell'apartheid?