Ma perché ci sono le truppe alleate in Afganistan?
Di solito si giustifica la loro presenza con questi due motivi:
1. I terroristi delle Twin Towers e i loro sostenitori sono nascosti in Afganistan.
2. Bisogna sostenere la svolta in senso democratico di quel paese.
Naturalmente gli eventi dell'Afganistan e dell'Iraq sono molto legati.
L'occupazione dell'Iraq si è rivelata una messinscena micidiale per il popolo iraqeno. Il presidio militare, guidato da Bush, è apparso infondato e basato su menzogne.
L'Afganistan sembra più giustificato perchè, molto probabilmente, Bin Laden si nasconde in Afganistan, e perché i telebani effettivamente sostengono il terrorismo nel loro e in altri paesi.
Se ritorniamo al primo dei motivi sopra accennati, si potrebbe obiettare che i terroristi sono una cosa e il popolo afgano un'altra.
Facciamo un parallelo ipotetico: 10, 20 o 50 terroristi italiani attaccano le Torri Gemelle. Inconcepibile? Piuttosto fantascientifico, ma in Italia le Brigate Rosse non simpatizzavano molto per gli States. Ammettiamo l'ipotesi. Cosa fanno gli USA? Invadono l'Italia per catturare i 50, o i 100 terroristi colpevoli. Impensabile, no? Ma l'Afganistan non è l'Italia; è un paese disastrato e occuparlo non incontra l'ovvia opposizione che incontrerebbe in Italia. Se il paese è debole, i forti fanno un po' quel che vogliono.
Gli USA hanno tutto il diritto di catturare i terroristi che hanno causato il disastro delle Twin Towers, ma non di uccidere, senza tanti scrupoli, chi non c'entra niente, come le moltissime vittime civili. Stanno distruggendo un paese per catturare solo i terroristi, che è giusto catturare. Dicevano la stessa cosa anche in Iraq: dobbiamo trovare le armi di distruzione di massa, dobbiamo trovare i terroristi. Si è rivelato tutto un bluff.
Ci sono delle regole internazionali, ma gli USA non vi si sono mai troppo attenuti.
Quando è giustificata l'invasione di un paese straniero? Nel caso in cui quest'ultimo attacchi qualcun altro, cioè in caso di legittima difesa.
Non è questo il caso dell'Afganistan. L'Afganistan, e l'Iraq prima ancora, non hanno attaccato gli USA. Lo ha fatto un gruppo di terroristi di varie nazionalità, che non possono essere identificati con un'unica nazione.
E' un problema di peace-keeping, come dice anche la sinistra italiana? Ma ci credono tutti! E' diventato un vero e proprio macello, e la sola presenza straniera è motivo di violenza e morte.
Dicevamo: quando è giustificato un intervento militare? Per difesa. Oppure per difendere i diritti di qualcuno. Ma il conflitto in Afganistan parte proprio dall'intenzione di punire i terroristi, quindi è infondato. Per difendere i diritti degli afgani? Questo sarebbe importantissimo, ma mi risulta che nessun singolo stato possa prendere decisioni simili concretizzandole con arbitrarie invasioni militari. E' una decisione che spetta solo all'ONU.
Motivo n. 2. Gli USA vogliono imporre la democrazia in un paese che non la conosce. La parola 'imporre', però, già si scontra col termine 'democrazia'. Ma se questo è il motivo, allora ci si può organizzare per un bel po' di altri paesi non democratici nel mondo. Non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Insomma, sembra che entrambi i motivi siano molto discutibili.
Gli Afgani sanno bene cos'è l'invasione straniera, poveri loro: russi, USA, gli alleati occidentali, per citare soli i più recenti. Contro tutti gli invasori hanno sempre avuto dalla loro parte il paesaggio del loro paese, montagnoso e arido, che ha da sempre protetto gli afgani e messo nei guai gli invasori costringendoli, alla lunga, alla fuga.
I telebani sono un problema serio, ma a me sembra che questo non giustifichi un'occupazione militare straniera. Altri aiuti, o presenze legittime dell'ONU, posso essere mandati in Afganistan per sostenere i diritti umani, la giustizia e lo sviluppo economico. Si consideri inoltre che la presenza militare in sè è un moltiplicatore degli scontri e della violenza. Forse si riesce a difendere alcune persone dai telebani, ma il più degli attacchi terroristici è una reazione proprio agli occupanti stranieri.