E' un libro interessante.
Il concetto fondamentale è che i fuoriclasse non lo sono, o non solo, per un QI superiore alla media. Anzi, a volte il QI non c'entra proprio.
Uno può diventare eccezionale grazie ad una serie di 'dettagli' che, se conosciuti, analizzati, capiti, potrebbero diventare una scelta personale o politica finalizzata a rendere tutti dei fuoriclasse.
Un esempio tra i tanti: la scuola e le vacanze. Le vacanze nuocciono o favoriscono l'apprendimento degli studenti? Sembra che varie ricerche dimostrino che c'è una differenza in questo tra classi agiate e classi culturalmente o economicamente modeste. Per i figli delle classi più agiate (i dati derivano da analisi di scuole americane), le vacanze offrono l'opportunità di riposarsi rielaborando quanto appreso, e arricchendolo di esperienze interessanti come viaggi o altri hobby personali. Sembra che i 'figli dei ricchi', dopo le vacanze scolastiche, dimostrino di essere molto in forma intellettualmente. I 'figli dei poveri', invece, giungono spesso da vacanze più deprimenti dell'esperienza scolastica stessa e a volte dimostrano di aver dimenticato tutto.
Gli studenti meno ricchi possono essere anche più intelligenti dei loro colleghi più abbienti, ma da solo il QI non serve a molto.
Quale sarebbe una politica intelligente? Offrire a chi non può fare esperienze più arricchenti, più scuola, anche d'estate. In questo modo vi sarebbero fuoriclasse anche nelle fasce economicamente più deboli.
Altro esempio: sembra una stupidaggine, ma chi è nato nella seconda parte dell'anno parte con uno svantaggio fin dall'infanzia, dice Gladwell. La differenza d'età tra un bambino nato all'inizio dell' anno e uno nato alla fine dello stesso anno, è notevole. Da adulti non la si nota, ma da piccoli i mesi costituiscono una forte differenza. Quindi, chi è nato più tardi si troverà sempre un po' più immaturo dei bambini della sua classe nati nella prima parte dell'anno. Questo può costituire un 'ritardo' costante e continuo. Sembra che, ad esempio, nelle squadre sportive, vi sia un nesso molto stretto tra i campioni e chi nasce nella prima parte dell'anno.
Quale sarebbe una politica un po' originale, forse, ma intelligente? Fare di una classe, due classi. Così i campioni raddoppiano. Sì, perché i campioni non lo sono solo per le loro qualità, ma anche per il confronto con gli altri. Chi in una classe si trova sempre un po' svantaggiato, potrebbe trovarsi tra i primi in un'altra classe.
Semplifico di molto l'idea di base di Gladwell. Nel libro vi sono esempi molto più interessanti e complessi come l'accennata relazione tra la cultura del riso e l'eccellenza in matematica. Consiglio la lettura del libro.