Se andate all'estero e dite che siete italiani, una delle prime parole che vengono in mente ai gentili interlocutori è ... mafia. L'Italia è mafia. E' anche spaghetti, cappuccino, pizza, ma anche mafia. Uno stereotipo ben radicato.
Ora invece l'ultima strage fatta in una università statunitense in questi giorni dimostra che qui in USA si muore di violenza molto più che in Italia.
Qualche dato: in USA ci sono 275 milioni di abitanti. In Italia 57 milioni. In USA vengono uccisi ogni anno circa 12000 persone, in Italia 700. In Germania circa 300, su una popolazione di circa 80 milioni di abitanti.
Quindi, se si fa il calcolo, risulta che in Italia si muore di violenza molto più che in Germania e anche Francia e UK, ma in USA si muore di omicidio circa 3 volte più che in Italia. Che poi non siano criminali o mafiosi a perpetuare queste stragi, poco consola. I cadaveri non sottilizzano. In USA si è uccisi non tanto per criminalità o gang organizzate, ma per stragi simili a quelle della Virginia University, causate da persone 'normali' che per una sofferenza improvvisa, per gelosia, perdita della sicurezza economica, litigi coi vicini, si mettono a sparare.
Qui sta il punto. Da noi è difficile comprarsi un'arma e speriamo che resti tale la situazione. In USA tutti possono avere un'arma con molta facilità e basta perdere l'equilibrio psichico per due minuti per causare stragi intere. Da noi capita ovviamente che uno perda il senno all'improvviso, ma al massimo può usare i coltelli da cucina: saranno poco pratici, ma riducono il numero dei cadaveri.
L'industria delle armi è molto potente negli USA e ha un grande mercato interno. Anche in Italia, purtroppo si producono molte armi; l'Italia è uno dei produttori d'armi maggiori in Europa, ma il 90% delle vendite va all'estero. Un grande problema è l'estrema facilità con cui in USA si possono possedere armi.