Troppo bello! E troppo incredibile ... ma vero, purtroppo!
'La casta' è un libro sulla classe politica italiana e sull'incredibile costo che essa costituisce per il bilancio pubblico, cioè per le tasche dei cittadini.
A differenza del giornalista Stella che ha detto in un'intervista che non si può non amare un paese che nonostante un'amministrazione così disastrosa, se la cava sempre, io non provo la minima simpatia per uno stile così godereccio e irresponsabile.
Questo di Rizzo e Stella è grande giornalismo. Da quando è uscito il libro si vedono spesso sui giornali articoli su continue decisioni prese per ridurre la spesa pubblica. Come se la classe politica si sentisse osservata dai moltissimi cittadini che hanno ormai letto il libro e sentisse l' indiscutibile necessità di correggere queste nefandezze.
E' giornalismo che sta cambiando il paese. Speriamo in modo radicale.
Qualche tempo fa proponevo come progetto di PhD uno studio sulla classe accademica italiana e i temi noti del baronaggio, concorsi truccati, nepotismo e altre amenità made in Italy, e se alcuni professori si sono dimostrati interessati, uno in particolare ha criticato il mio tema perchè ho detto che un lavoro simile vale se poi qualcosa cambia. Ha detto che non è compito delle università cambiare la realtà, bensì solo studiarla. Purtroppo è proprio così.
Purtroppo le università, specie in Italia, amano parlare della realtà ma sembrano spesso sorprendentemente incapaci di qualsiasi attivo intervento in essa.
Tutto il mio apprezzamento a Rizzo e Stella che, intenzionalmente o meno, stanno cambiando davvero la realtà politica italiana.
- 'La casta' ha avuto nei soli mesi di maggio e giugno 12 edizioni. Enorme! Questo dimostra che gli italiani non sono per niente indifferenti alle questioni politiche e, che, al contrario, sono forse i politici italiani che non sono attenti ai bisogni della gente e spesso usano il loro ruolo politico per soli scopi personali.
- In UK lo stato e anche la corte inglese sono obbligati a far conoscere alla gente tutte le loro spese. In Italia no. In Italia il bilancio del Quirinale è vietato ai cittadini. Si potrebbe almeno chiedere di giustificare tale scelta.
- In UK la corte inglese è soprattutto una fonte di guadagno per i cittadini inglesi. I dati più recenti parlano di circa 290 milioni di € di guadagno e 57 di spesa. Il Palazzo di Roma è agli antipodi. Esso è quasi solo una spesa per gli italiani e il suo costo è di circa 4 volte superiore a quello di Buckingham Palace.
- Nel 2000 i dipendenti del Presidente della Repubblica Italiana erano 1859. Quelli del Presidente della Germania 160. Quelli del Presidente della Francia (che è però Repubblica Presidenziale) 923.
Se poi si paragona l'efficienza dei tre paesi, il contrasto è ancora più grande, visto che tra i tre il paese più inefficiente è proprio l'Italia.
Quindi per dipendenti, servi, portaborsa in Italia ci sono molti soldi. Per professionisti, studiosi, ricerca no. Per questi ultimi meglio emigrare.
- Un viaggio di 4 giorni del Governatore della Regione Puglia al Columbus Day di New York è costato, alle casse dei cittadini, 345.000 €. Se un insegnante in Italia guadagna circa 15.000 € l'anno, la quota corrisponde a circa 20 anni di lavoro di un insegnante in Italia! Mica poco. Poi non ci fosse bisogno di istruzione in Italia! Certo le intenzioni erano nobili: un convegno sull' "Area del Salento come ponte tra l'Italia, i Balcani e il Mediterraneo".
- Mi sono chiesta, dopo aver letto anche solo i primi capitoli, quante querele questo libro avrebbe ricevuto, visto che è terribilmente scomodo per politici e potenti di tutti gli schieramenti. E invece scopro che finora non ne ha ricevuto alcuna. Questo conferma la correttezza delle affermazioni e, quel che è peggio, la loro gravità.
- Per donazioni in denaro ai partiti politici la deduzione fiscale è 51 volte maggiore di quella alle associazioni umanitarie.
- A Backingham Palace ci sono 6 centralinisti. Lo stesso numero del centralinisti del comune di Catania! Invece nella Asl di Frosinone il doppio, 12, viene assunto solo in dicembre 2002. All'università di Palermo invece nel solo concorso bandito nel 2004 sono stati assunti 30 centralinisti non vedenti.
- Sembra che le autoblu dei politici abbiano raggiunto quota 40000. E sembra che vengano usate - tutte le spese, anche lo straccetto in daino per pulire i vetri, a carico delle casse pubbliche - anche per andare al casinò o in vacanza con gli amici, o a fare shopping con la moglie.
- Un primo piatto alla mensa dei netturbini di Marghera costa 3 €. Invece al Senato 1.59 €. Una macedonia 1.50 € e al Senato 75 c. Confronto imbarazzante.
- La scorta dei politici. In Spagna dove il problema del terrorismo basco ha portato alla morte almeno 800 persone, e in UK dove gli scontri con l'IRA hanno causato dal 1969 3300 morti e 38000 feriti, le persone con scorta erano circa 250 per una spesa di circa 190 milioni di Euro attuali. In Italia? Il triplo, con una spesa di 568 milioni di Euro. Spesso solo per vanità. E mentre a Marco Biagi era stata negata la scorta, nonostante le sue scelte politiche rischiose, uno dei tanti ex-politici che ancora ce l'ha è Irene Pivetti, che alla Camera non ha più impegni, ma che mantiene per tutta la vita questi privilegi, anche se ormai fa soprattutto la mamma e la presentatrice sexi di spettacoli televisivi.
- Certo, questi son brutti tempi, e nessuno si sente ormai troppo sicuro da nessuna parte. E la scorta è un optional indispensabile, per chi può permetterselo.
Prima di lasciare il posto di Primo Ministro a Prodi, Berlusconi si era accapparato una scorta di 31 uomini, più 16 auto di cui 13 blindate. Lo stesso numero di Arafat, quando andò in visita a Craxi.
- Toni Negri ha frequentato la Camera per 9 sedute in cui 'c'era e non c'era'. Dal 1993, quando compì 60 anni, Toni Negri prende 3108 Euro al mese per questo servizio.
- Macchè competenze. Basta la tessera del partito! Sei un chimico? Allora ti diamo la presidenza di un istituto letterario. Se sei un letterato puoi gestire il consiglio di amministrazione di un ente idraulico. Sei una soubrette? Eccoti ai vertici di un organismo atomico. Sei un elettricista? Eccoti all'Enea.
- Il Ministro della Giustizia Roberto Castelli cercava uno specialista in edilizia carceraria. E lo individuò in Giuseppe Magni, un amico leghista che aveva fatto il sindaco a Calco, vicino a Lecco. Esperienze precedenti? Artigiano metalmeccanico, fili da saldatura. Poi grossista alla Seemar (commercio di prodotti ittici). Poi? Deputato, per la provincia di Lecco, 'al Parlamento di Chignolo Po', l'assemblea padana dove i bossiani giocavano ai piccoli statisti nell'era del Dio Po. E poi? Niente altro. E che ne sapeva lui di edilizia carceraria? Niente. 'Ho detto al Ministro che di carceri non so niente. Mi ha risposto che comunque avrei fatto dieci volte meglio del mio predecessore'. E Castelli deve essere stato proprio soddisfatto del suo collaboratore, visto che gli rinnovò il contratto per ben 7 volte, per un totale di 200.000 Euro di retribuzione. O forse non gli andava bene solo dopo, quando è stato condannato a risarcire lo Stato di circa 100.000 Euro per 'l'eclatante illegittimità e illiceità del comportamento del Ministro'. I soldi con cui Castelli pagava il suo 'esperto in edilizia carceraria' erano, ovviamente, spese pubbliche.
- Le Regioni italiane sembrano malate di 'gigantite'. Ecco uno dei tanti eccessi: la regione Lombardia ha speso in un anno 345.000 Euro in 'spese di rappresentanza del presidente della giunta regionale'. Il che corrisponde al quadruplo della stessa voce nel bilancio del Presidente della Repubblica Federale di Germania Horst Koehler, ma è di molto inferiore alla stessa voce nei conti della Regione Campania, dove si toccano i 962.506 Euro.
- Che senso ha che il Molise abbia un dipendente regionale ogni 357 abitanti, cioè, in proporzione, 7 volte più della Lombardia, pur dovendo gestire una realtà più povera e anche molto meno complessa?
- Gli enti pubblici a volte non hanno nessun ruolo effettivo, bensì servono a usare denaro pubblico secondo gli interessi dei partiti politici. Un esempio: le Province. Se si parla di abolizione delle Province, molti insorgono come se si offendesse l'identità nazionale. Ma quali sono le loro effettive competenze? Tutte cose che potrebbero essere tranquillamente assegnate ai Comuni. Solo un paio di competenze contano: edilizia scolastica per gli istituti superiori (le elementari e medie spettano ai Comuni) e quel pezzo di viabilità che l'Anas reputa meno importante. Questo vale per le province italiane eccetto Trento e Bolzano per le quali non vi sono quasi del tutto poteri regionali, bensì solo provinciali.
E' che le Province fanno comodo ai partiti; sono un formidabile serbatoio di poltrone da distribuire.