Dicono, giustamente, che noi insegnanti, e non solo, dovremmo aiutare gli studenti a capire gli altri, gli stranieri, le culture diverse, le difficoltà delle altre persone.
In una classe in cui ho insegnato, mi è capitato che i ragazzini italiani ridacchiassero delle difficoltà dei loro compagni stranieri. Sentivo commenti del tipo: "Non capisce niente", "Non sa neanche parlare l'italiano", "Finge di non capire per non studiare", e simile chicche. Tali commenti erano rivolti a ragazzini, in Italia da poco, visibilmente in grandi difficoltà con la lingua, figuriamoci con i contenuti delle varie materie. Venivano umiliati spudoratamente.
Allora ho pensato di "aiutare" i fanciulli italiani a capire le difficoltà dei loro coetanei stranieri che non conoscono la lingua, non possono capire le lezioni, non possono fare i compiti, si vedono costantemente con ovvi brutti voti, non si relazionano agli altri per difficoltà a comunicare.
Noi insegnanti di lingue possiamo facilmente "aiutare" i cari pargoli italiani a capire questo problema parlando solo in lingua straniera: ignorare i messaggi in italiano, pretendere solo comunicazione in lingua, non semplificare troppo la comunicazione, non impietosirsi quando li vedi persi ...
Ho fatto anch'io questi esperimenti, di educazione civica, più che di lingua e letteratura inglese, e mi sembrano molto validi. I ragazzi si arrabbiavano perchè capivano molto poco, pretendevano un aiuto in italiano, non seguivano perché troppo difficile.
Non avranno forse capito molti contenuti della lezione, ma avranno imparato a non snobbare le difficoltà altrui.