Saturday, November 3, 2007

albania

Certe frontiere, prima ancora che essere fisiche, sono mentali. Per una persona cresciuta nell'Europa occidentale durante gli anni della Guerra Fredda, la frontiera con l'est europeo era una frontiera doppia o tripla rispetto a quella con gli altri paesi europei.
Nova Gorica in Slovenia è l'altra metà di Gorizia, ma io l'ho visitata per la prima volta solo pochi anni fa, mentre a quel tempo avevo già visitato molti paesi europei anche lontani. Si aggiunga che mi sono laureata in un'università del Friuli Venezia Giulia e per raggiungere Gorizia bastava mezz'ora in macchina o in treno.
Anche l'Albania è molto vicina (a 70 km dall'Italia via mare) ma è un paese ancora quasi sconosciuto per gli italiani. Anche la Macedonia, in realtà. Nell'anno in cui ho lavorato in Macedonia mi sarebbe piaciuto scrivere una breve guida turistica su questo paese perchè, semplicemente, non ce ne sono, o sono rarità. E lo stesso vale per l'Albania: non sembrano esistere guide turistiche in italiano. E l'Albania sembra orientata a diventare un centro turistico importante del Mediterraneo, anzi farà concorrenza forse nei prossimi anni a Italia, Croazia e Slovenia.
Sono entrata in Albania dalla Macedonia passando per le città meridionali della Macedonia, nella bellissima zona del lago di Ohrid, lago per metà macedone e per l'altra metà albanese.
Ohrid è una città macedone bellissima, con un ricco centro storico e un lago di grande interesse ambientale e paesaggistico. A Ohrid vi sono splendide chiese ortodosse antiche, scavi archeologici con resti romani, un anfiteatro, e edifici di successiva costruzione e di grande interesse storico. Lì ho visto anche un laboratorio dove insegnavano a fare la carta in modo artigianale così come gli antichi cinesi avevano insegnato agli europei.
Dal punto di vista paesaggistico il lago è splendido e tra gli aspetti naturalistici più interessanti vi è la strana storia dell'anguilla di Ohrid che nasce nel Mar dei Sargassi (nell'Atlantico), poi risale mari e fiumi fino proprio al Lago di Ohrid e qui, in 'età da marito', depone le uova, per ritornare poi nel luogo d'origine, dove morirà. Gli animali nati qui fanno lo stesso: depongono le uova a Ohrid e poi vanno a morire nel Mar dei Sargassi. Un mistero che gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare.
Come dicevo, sono entrata in Albania attraverso la frontiera vicino al Lago di Ohrid. E, appena superata la dogana, ci si trova in una zona piuttosto isolata alla sommità di un colle da cui si domina una vallata che scende fino al mare. Ricordo di essere rimasta incantata da questa visione. Anche perchè insolita: non vi erano molte costruzioni intorno; solo le pendici grigio-verdi dei monti e i colori del mare.
A Elbasan ho dormito nel più grande albergo della città, e se me lo potevo permettere io, non deve di certo esser costato troppo. E la colazione era su una terrazza sul mare.
Ovviamente le strutture turistico alberghiere, ma anche le costruzioni private, sono spesso da ristrutturare, ma penso che le potenziali turistiche di questo paese siano davvero notevoli.
Tirana è un cantiere, prima ancora che una città. Moltissime aree sono in costruzione. Il sindaco di allora, e di adesso, Edi Rama, è anche un pittore, e sembra che stia dando un'impronta artistica alla costruzione di molti edifici della capitale. Alcuni sono coloratissimi, proprio come piace a lui. Anzi Edi Rama, definito qualche tempo fa da sondaggi internazionali, il miglior sindaco del mondo, sembra aver unito non solo pittura e politica, ma anche musica e politica: è di recente comparso in un video musicale in cui canta e balla nel suo ruolo di sindaco della capitale.
Ho letto che una mostra allestita in Italia sul patrimonio etnico albanese ha sorpreso molti albanesi stessi che non avevano mai potuto vedere costumi e oggetti del loro popolo in patria. Anche questo è sicuramente un patrimonio che diventerà risorsa turistica 'redditizia' se si comincia a salvaguardarlo. In Albania vi sono molti siti archeologici di antiche epoche. L'Albania è il paese degli Illiri: qui, più che altrove, vi sono resti di questa antica civiltà, e dovrebbero essere valorizzati e conservati.
Ovviamente i problemi economici sono molti, ma forse è già cominciato quello che in Italia è stato negli anni '50 il boom economico. Di certo chi c'era prima degli anni '80 e c'è anche ora deve aver visto un cambiamento epocale.
Se Tirana è soprattutto una città moderna e in fieri, Durazzo ha un interessante centro storico con un borgo medievale.
Più o meno ovunque si parla l'italiano perchè gli albanesi prendono con le loro antenne le tv italiane, oltre che per l'evidente interesse per l'Italia come terra d'emigrazione. E proprio perchè qui si parlava troppo italiano, io preferivo usare l'inglese, perchè avevo l'impressione che parlassero l'italiano quasi 'rinunciando' alla loro lingua. La dipendenza dall'Italia mi sembrava eccessiva e pensavo che gli albanesi avrebbero fatto bene ad essere più orgogliosi della loro stessa cultura.
Qui a Durazzo mi è capitata una cosa curiosa. Ho chiesto ad un signore se c'era un autobus per Tirana e lui annuiva. Allora gli ho chiesto dove potevo prenderlo. E lui continuava ad annuire, senza darmi una risposta. In seguito ho risolto l'enigma: in Albania si muove la testa su e giù per dire no, e da destra a sinistra per dire sì. Quel signore voleva dirmi che NON vi erano autobus per Tirana. A proposito: anche la lingua albanese, per i suoi elementi illirici, unici in Europa, risulta di particolare interesse.