Tre post fa scrivevo sulle 'Norme in conflitto' e cercavo di scervellarmi sulle regole del diritto vigente in Italia.
Il problema è quale norma debba prevalere in caso di conflitto tra codici e leggi.
Nel caso in discussione, la legge della Costituzione italiana sancisce il diritto di culto per tutte le religioni, mentre i poteri speciali dati ai sindaci dal governo permettono a certi sindaci (ad es. quelli di Treviso e Villorba) di non riconoscere questo diritto agli islamici sul territorio e di impedire loro di pregare.
Io, da non esperta di diritto, cercavo di capire in questi termini il problema. E credo che in un qualsiasi paese democratico il confronto tra leggi, tra diritti e doveri, dovrebbe risolvere simili questioni.
Invece sembra che da parte di chi comanda a Treviso, il problema neanche venga considerato. Gentilini continua a sbraitare che non darà mai una moschea o luoghi di culto agli islamici; Gobbo dà man forte a Gentilini; Maroni dice che queste sono questioni locali che solo i sindaci possono risolvere ...
Insomma sembra che tutto sia opinione e che NON SIA NECESSARIO CONSULTARE LE LEGGI.
Allora il problema non è il conflitto tra norme, come io ingenuamente pensavo. Il problema è più grave. Qui ci sono autorità che si permettono di IGNORARE LA COSTITUZIONE. Io lo chiamerei fascismo. Solo che, per fortuna, è locale. Non è Berlusconi che fa così. Berlusconi si limita a lasciare che facciano gli altri.
Quando i potenti possono ignorare le leggi, la faccenda è seria.
Adesso il problema riguarda i musulmani che non possono pregare a Treviso. Domani potrebbe riguardare qualsiasi altra questione, su stranieri o italiani ...
Trovo che la faccenda sia preoccupante e che la si debba risolvere nei termini della legalità.