Sì, siamo un paese razzista.
Oggi alcuni miei colleghi, cioè professori di scuola superiore, dicevano che gli stranieri dovrebbero tornarsene a casa loro.
Secondo me discorsi così li possono fare solo persone di livello culturale molto basso. Aldilà delle opinioni politiche o personali, credo che una persona che insegna, cioè che propone e diffonde cultura, questi discorsi non se li può permettere perchè sono tutto fuorchè cultura. A scuola gli insegnanti sono tenuti, a ragione, a parlare di rispetto delle altre culture, di integrazione, di considerazione dei problemi in cui vivono le persone nel mondo.
Passiamo ora alle parole scandalose del Premier Berlusconi.
Le ho trascritte quasi alla lettera ascoltando il suo intervento alla TV oggi, 12 maggio 2009:
Diceva che il Ministro Maroni fa delle scelte che certo rispettano le posizioni del suo partito, la Lega Nord, ma che sottostanno anche alle direttive stesse di Berlusconi.
[Maroni è il ministro che in questi giorni ha respinto alcuni barconi di profughi africani che cercavano di sbarcare in Sicilia. Caso unico perchè le leggi internazionali dicono che si può respingere i profughi solo dopo aver constatato che non hanno diritto all'asilo politico o umanitario o ad altri permessi di soggiorno. Il ministro può eludere la legge in quanto i barconi vengono respinti non nelle acque italiane ma in quelle internazionali]
Secondo Berlusconi coloro che tentano di sbarcare in Italia solo raramente sono disperati che vivono davvero male nel loro paese. Sono invece perlopiù clandestini assoldati da organizzazioni criminali che hanno dei vantaggi a promettere l'arrivo in Europa in cambio di soldi. Gli emigranti non sono vittime di gravi ingiustizie o situazioni drammatiche; sono clienti delle associazioni malavitose che guadagnano molti soldi con questi traffici di esseri umani.
Consiglierei a Berlusconi di leggere qualche pagina sui paesi da cui vengono queste persone. Chi dice cose del genere sembra fuori dal mondo, sembra completamente all'oscuro della storia della maggior parte dei clandestini che buttano via tutto quello che hanno per cercare di vivere in modo normale in un paese occidentale. Forse è meglio costringere i politici ad ascoltare resoconti e lezioni sulle situazioni sociali, politiche, umanitarie di tanti paesi in via di sviluppo o del terzo mondo.
D'altra parte è vero che è molto più facile entrare da clandestini in Italia piuttosto che in Grecia o Spagna, per citare solo i paesi del Mediterraneo.
(prosegue nel post seguente)