In una delle scuole in cui ho insegnato c'erano regole troppo vaghe per l'attibuzione dei voti.
Non si tratta di considerare se uno è partecipe o molto partecipe, se dimostra interesse o non molto interesse, cioè quelle sfumature piuttosto opinabili che, giustamente, dipendono dall'osservazione degli insegnanti e su cui è difficile stendere griglie precise di valutazione.
Mi riferisco piuttosto ai dati oggettivi della frequenza, del numero di compiti, dei periodi entro cui devono pervenire le prove.
Se nel primo caso è comprensibile che le valutazioni siano un po' vaghe e poco oggettive, nel secondo credo sia importante che una scuola abbia regole abbastanza precise e che gli alunni stessi ricevano al momento dell'iscrizione l'elenco delle regole essenziali da rispettare per ottenere i titoli in una certa scuola. Altrimenti finisce che una persona che in tutto un anno si è presentata solo tre volte e che in una di quelle volte ha fatto un compito sufficiente, ottiene la sufficienza a fine anno.