Ho insegnato per un anno nell'università americana South East Europe University a Tetovo in Macedonia.
Il numero di ragazzi interessati alla lingua italiana lì è enorme.
Ci sono in tutto 5000 studenti e il direttore del centro linguistico diceva che i ragazzi interessati all'italiano sarebbero centinaia, si sfiora il migliaio.
Poi ci sono corsi di tedesco e francese.
Siccome lo stato italiano non dà nulla per sovvenzionare attività culturali in quest'università, ovviamente l'università cerca di spingere gli studenti verso corsi di tedesco e francese che ricevono finanziamenti dai rispettivi paesi, ma che avrebbero meno iscritti.
Mi raccontava una situazione simile un mio collega che ha insegnato per qualche mese in Tunisia: grande interesse per l'Italia, molti vogliono andare in Italia, ma pochissimi finanziamenti da parte dell'Italia.
Risultato? Non soldi risparmiati da parte dello stato italiano, secondo me, ma soldi persi. Ancora non si crede abbastanza all'importanza degli investimenti nel settore culturale.
Perchè soldi persi? Perchè, ovviamente, una persona interessata all'Italia è una persona che spende per l'Italia - libri, viaggi, moda, informazione ... E' come avere non un cittadino, ma mezzo cittadino, o un quarto di cittadino in termini di spese per prodotti italiani.
Questo solo per metterla sull'economico, visto che questo è il problema.
Poi c'è un'altra questione: se in aree ad alta emigrazione in Italia ci fossero più mezzi per far conoscere l'Italia e informare, anche l'emigrazione in Italia avrebbe meno problemi. E i problemi dell'emigrazione sono tali per chi emigra, ma anche per il paese ospitante.
Far conoscere di più il nostro paese significa investire in persone che spendono poi nel paese.
Come ripeto, non è che gli stranieri sono solo dei clienti, ma visto che il problema è economico, meglio enfatizzare il feedback economico che l'Italia avrebbe se sostenesse molto di più la conoscenza stessa del paese all'estero.
Vediamo ... Facciamo un po' i conti ... In Italia c'è un numero incredibile di impiegati, servi, segretari, autisti, portaborse ... di presidenti, ministri ... Un numero enorme rispetto agli altri paesi europei (Germania, Francia, UK ... ) che, oltretutto, funzionano meglio dell'Italia.
Ora, se noi togliessimo un inutile segretario di uno dei tanti ministri o di un presidente ... per un anno ... quanto si risparmierebbe?
Non so quanto guadagnano ma diciamo ... per tenerci bassi ... 15.000 euro l'anno?
Wow, con 15.000 euro solo per un anno riempi dieci biblioteche di libri italiani.
Se poi moltiplichiamo per 100 (per tenerci bassi, sembra che in Italia ci siano quasi 1000 impiegati del Presidente della Repubblica più che in Germania)... 100 impiegati in meno sono 1.500.000 Euro!
Beh, con questi soldi addirittura apri una facoltà di italiano in un'università staniera! Ogni anno si potrebbe aprire qualche nuova facoltà in giro per il mondo ... E allora non occorrerebbe neanche più vendere l'Alitalia perchè ci sarebbero moltissimi più studenti, studiosi, turisti, emigranti, curiosi, che verrebbero in Italia.
1.500.000 Euro risparmiati in un solo anno. E se poi calcoliamo questo per dieci anni (sempre per tenerci bassi, visto che è così nel nostro paese almeno dall'Unità d'Italia), si arriverebbe a 15.000.000 Euro! Con questi addirittura si potrebbe aprire una nuova base spaziale e, chissà, magari anche su Marte o Giove sono interessati a corsi di italiano ...
Speriamo che si proceda in una revisione attenta della spesa pubblica.