Monday, September 24, 2007

ex-jugoslavia

Che Mladic e Karazdic, i due criminali di guerra serbi ancora latitanti, siano protetti dalle autorità di Belgrado, era piuttosto scontato. Meno noto è che si sa abbastanza precisamente ora dove si trovano.
Mladic sembra nascosto in un appartamento a Belgrado, sotto le ali protettrici di Kostunica. Nel 2005, quando ero nei Balcani in aprile e maggio, c'era un articolo in un giornale comprato a Banja Luka, in cui si diceva che Mladic era stato visto in un ristorante vicino a Sarajevo in compagnia della moglie.
Karazdic invece sembra nascosto in un monastero cristiano-ortodosso tra Serbia e Montenegro. E se si trova lì, difficilmente lo si potrà far catturare dalle forze di polizia, in quanto i luoghi sacri godono di una sorta di extraterritorialità e chi vi trova rifugio viene protetto da chiunque non sia invitato ad entrare, siano pure esercito o polizia.
Ma guarda ... i monasteri cristiano-ortodossi ... Una questione importante nella definizione dello stato giuridico del Kosovo erano appunto i monasteri cristiani che, secondo i difensori della sovranità serba, sarebbero stati in grave pericolo nelle mani dei kosovari in un Kosovo indipendente, in quanto i kosovari, di etnia albanese e religione musulmana, avrebbero senz'altro svilito, danneggiato e forse distrutto questi sacri luoghi della cristianità.
I miei alunni albanesi in Macedonia ridacchiavano quando, cercando di capire il problema, dicevo che uno dei motivi del rifiuto da parte delle autorità serbe a concedere l'indipendenza al Kosovo, era proprio il timore che questi edifici così importanti nella cultura e nella religione della Serbia, potessero essere distrutti da una amministrazione musulmana.
La cosa, oltretutto, sarebbe abbastanza idiota, visto che queste chiese potrebbero di certo favorire il turismo e la prosperità della regione anche in un Kosovo indipendente.
I miei alunni dicevano che i veri motivi sono solo politici ed economici. Nella parte settentrionale del Kosovo ci sono addirittura miniere d'oro, a cui i serbi non vogliono rinunciare.
Ora ritorna l'importanza dei monasteri ... ma non nel senso di luoghi di culto e di preghiera tanto cari alla storia dei serbi ... bensì addirittura come luoghi in cui si proteggono efferati criminali di guerra ...
Avevano ragione i miei alunni a ridacchiare ...

Sunday, September 23, 2007

myamar

Secondo me tutti dovrebbero seguire con attenzione ciò che sta succedendo in Myamar, ex-Birmania, dove i monaci buddisti stanno, in questi giorni, protestando pacificamente contro una dittatura militare tra le più feroci al mondo.
In Myamar vive agli arresti domiciliare il premio Nobel per la Pace e leader politico San Sou Ki che avrebbe diritto di dirigere questa nazione perchè democraticamente eletta alle ultime elezioni, poi annullate dal regime militare.
Qualcosa sta cambiando in questi giorni. Moltissimi monaci 'disobbediscono' agli ordini protestando pacificamente per le strade del Paese.
Terzani nel suo libro 'In Asia' raccontava dei suoi viaggi in Myamar e di come la gente spesso gli passasse di nascosto dei biglietti su cui si leggevano richieste di aiuto, denunce di violenze subite o inviti a denunciare i soprusi dei dittatori alla stampa occidentale e all'ONU.
Tutto in gran segreto, ovviamente, perchè anche solo esprimere gesti di simpatia verso la casa di del Nobel San Sou Ki era proibito e oggetto di incriminazione.
Che si sia ad una svolta?
Se tutti, spettatori, comuni cittadini e organismi internazionali e politici, osservassero con molto interesse questo paese, ancor più la giunta militare sarebbe costretta a venire a patti con un paese che non vuole più i suoi soprusi e le sue violenze.

Saturday, September 15, 2007

vi spiego la scuola italiana

Il nuovo anno scolastico è iniziato all'insegna del caos, tanto per cambiare.
I discorsi e anche le iniziative del Ministro Fioroni facevano pensare ad una lodevole intenzione di essere più esigenti e rigorosi nei programmi e nel lavoro scolastico. E infatti la scuola dell'obbligo ora sarà fino a 16 anni, per fortuna, e c'è maggiore rigore nel valutare alunni.
Però anche il ministero dovrebbe cominciare ad essere più rigoroso ed esigente. Invece all'inizio dell'anno non ci sono ancora i supplenti annuali, cioè quelli che avranno l'incarico fino a fine anno scolastico.
E non ci sono giustificazioni: bastava semplicemente iniziare a mettere in ordine le graduatorie un paio di mesi prima, anzichè in agosto.
Quali sono le conseguenze di questa situazione?
Le scuole non hanno i supplenti annuali e quindi devono nominare dei supplenti a tempo breve finchè non arrivano i supplenti annuali. Nasce cioè in Italia la nuova figura del supplente del supplente. I supplenti a tempo breve sono scelti in base alle graduatorie dell'anno precedente, mentre i nuovi supplenti annuali dovevano essere scelti in base alle nuove graduatorie che però non sono ancora pronte.
Le scuole quindi scelgono dei supplenti fino alla nomina dei supplenti annuali, che però non si sa quando avverrà; potrebbe essere a fine settembre o a ottobre o a novembre.
Conseguenze nefaste per tutti: per la scuola italiana stessa che ha spese in più per pagare nuovi supplenti fino alle nomine, e per i supplenti temporanei stessi che firmano un contratto a tempo determinato ma 'fino alla covocazione dell'incaricato', cioè un contratto a tempo determinato NON-SI-SA-FINO-A-QUANDO.
Fantastico, no?
Questi poveri disgraziati sono assunti FINCHE' FA COMODO AL MINISTERO, anzi servono per coprire le inefficienze del ministero.
Poi le supplenze sono a volte di poche ore, per cui molti cercano altre soluzioni, come insegnare all'estero. Però anche questo è un problema, perchè se uno sa quando finisce questo incarico temporaneo, può scegliere di accettare altri incarichi. Se uno non lo sa è vincolato finchè fa comodo al ministero e può al massimo rinunciare all'incarico, accettando però le penali annesse, che sono l'esclusione dalle graduatorie per un anno. Se invece un supplente ha un incarico d'insegnamento altrove e non accetta altri incarichi nella scuola italiana, resta nelle graduatorie senza essere penalizzato.
A me sembra che il ministero si permetta una cosa addirittura al limite della legalità, perchè non ho mai sentito di contratti a tempo determinato ma di cui non sai quando finiscono.
Praticamente sei a disposizione del ministero, a volte solo per poche ore, finchè fa loro comodo, senza la possibilità di fare altre scelte.
Possibili soluzioni?
Facile. Intanto il ministero doveva prendersi l'impegno di far iniziare l'anno scolastico in regola. Ed era possibile, ovviamente: bastava iniziare in tempo il lavoro.
Oppure, accertata l'impossibilità di un inizio in regola, si ricorre a queste 'supplenze delle supplenze', però con l'impegno preciso di finire la revisione delle nuove graduatorie entro una data precisa, per esempio il primo novebre. Dopodichè i supplenti dei supplenti avranno un incarico fino al primo novembre.
Qualsiasi ente o persona seria si prende degli impegni precisi che devono essere portati avanti entro un tempo preciso e allora anche chi dipende da quegli impegni può prendere delle decisioni conseguenti.
Così, invece, il ministero fa quel che vuole senza impegnarsi che il lavoro sia finito entro un tempo preciso, e i supplenti devono adattarsi ai non-impegni del ministero.

Friday, September 14, 2007

l'america si accorge di non essere in realtà troppo libera

Questa lettera, che ho ricevuto tramite il sito della Purdue University, è degna di nota.
Se penso a quello che è successo a me negli USA, e cioè prese di posizioni del tutto arbitrarie, ciniche e ingiuste da parte dei capi solo per aver espresso un'opinione leggermente diversa su come si può insegnare l'italiano, non posso che rallegrarmi di questa messaggio.

Ho raccontato la mia esperienza in

http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=6808

Il messaggio sotto riportato viene dall'associazione di professori universitari
www.aaup.org
Si lamentano della poca libertà di insegnamento e di espressione negli USA.
Si sono finalmente accorti di come non ci si possa esprimere davvero liberamente, specie in modo critico verso boss, istituzioni, e potere politico.
In teoria c'è libertà di espressione, ma il fatto che i lavoratori non abbiano quasi alcuna difesa sindacale, li rende estremamente vulnerabili e in balia di capi che possono licenziarli praticamente senza giustificare tali decisioni.
Non posso che sostenere questa presa di posizione e augurarmi che aumenti davvero la libertà di espressione nel paese che si vanta di essere il più libero e democratico del mondo.
Roberta Barazza





BLUE BANNER
The AAUP Online
News for the Higher Education Community

The intellectual independence and integrity of higher education’s classroom faculty have been under attack for some time—by the press, by conservative commentators, and by politicians. The American Association of University Professors (AAUP) is convinced that it is time take back the classroom on behalf of academic freedom. In a clear and carefully reasoned historic new report, we counter these attacks and lay out the principles of responsible college pedagogy. The full report, Freedom in the Classroom, is available in the September–October issue of Academe, our journal of record, and online at (http://lyris.eresources.com:81/t/1010787/1942950/473/0/

The report differentiates instruction from indoctrination. It addresses demands for “balance” in the classroom and offers a very specific and limited disciplinary rationale for the relevance of balance. It argues forcefully that college instructors have the right—and, some would argue, the responsibility—to challenge their students’ most cherished beliefs.

The report also takes up the most controversial issue, politics in the classroom, and offers an analysis for your consideration. We adapt an example from a 2007 New York Times column: “Might not a teacher of nineteenth-century American literature, taking up Moby Dick, a subject having nothing to do with the presidency, ask the class to consider whether any parallel between President George W. Bush and Captain Ahab could be pursued for insight into Melville’s novel? Might not an instructor of classical philosophy, teaching Aristotle’s views of moral virtue, present President Bill Clinton’s conduct as a case study for student discussion?”

No matter what the discipline, no matter what subject matter or historical period a course description defines, we suggest, the field of contemporary culture and politics is available for comparison, analogy, and contrast. To say this is to reaffirm the life of the mind, to assert that in human culture anything may potentially be connected to anything else.

This e-mail is being sent to more than 350,000 faculty and academic professionals in the United States and to tens of thousands in other countries. Not all faculty and academic professionals have the sort of academic freedom we value, but they all need to hear these principles articulated and affirmed. We encourage you to read the full report, discuss it with your students and colleagues, send us your comments, and join our efforts to disseminate this message.

See Michael Bérubé’s essay “Why the AAUP’s New Statement ‘Freedom in the Classroom’ Matters” online (http://lyris.eresources.com:81/t/1010787/1942950/469/0/ in the September 11 issue of Inside Higher Ed.

Cary Nelson
AAUP President

The AAUP Online is an electronic newsletter of the American Association of University Professors. For more information about the AAUP, visit (http://lyris.eresources.com:81/t/1010787/1942950/474/0/

Tuesday, September 11, 2007

proposta (per Beppe Grillo e conoscenti)

Negli ultimi anni ho vissuto parecchio all'estero. E quando torno in Italia cominciano gli attacchi di panico. E ogni volta si riprende a vivere da cani.
E non è che sia proprio una che non sa né leggere né scrivere o che non ha voglia di far niente.
Propongo un secondo V-day nel giorno delle primarie del PDS, con annesso boicottaggio delle elezioni: per non dare un solo Euro ai partiti - che non meritano altri soldi - e per esprimere un malcontento che mi pare generale.

Thursday, September 6, 2007

fiori ovunque

Ogni tanto si legge sul giornale che certi amministratori pubblici o certe associazioni invitano a piantare alberi per migliorare le condizioni ambientali o ridurre i problemi ecologici.
Però questo non lo si può fare con tanta semplicità e in qualsiasi luogo.
Però pensavo che seminare fiori un po' ovunque, nelle zone grigie delle città e dei paesi, questo lo possono fare un po' tutti. Anche semplicemente buttare semini di fiori un po' a caso - non in aree private, ovviamente - è una cosa simpatica. E dopo un po' di tempo l'ambiente si riempirebbe di fiori. Quelli un po' più selvatici, probabilmente, visto che quelli più delicati morirebbero subito.
Mi sembra una cosa da consigliare ... o ci arriverebbe a casa la polizia municipale?

studenti down

Non ho mai avuto studenti down, ma una ragazza down viene quasi tutti i giorni a casa mia e ho l'impressione che siano degli ottimi studenti.
Una delle loro principali caratteristiche è il carattere molto mite, disponibile e non aggressivo e siccome una delle cause del non apprendimento degli studenti è l'aggressività, cioè il rabbioso rifiuto di non fare quanto proposto dagli insegnanti, penso che i down siano buoni soggetti a scuola. Forse imparano un po' più lentamente, ma con estrema disponibilità; la disponibilità un po' infantile di chi non oppone resistenze all'interesse che un insegnante può avere per le sue materie. Un po' come i bambini che sono affascinati di più degli adulti da quanto insegnato, mentre gli adulti oppongono molte più resistenze critiche.
E ci sono infatti molti esempi di down che vivono in ambienti vivaci e stimolanti e che raggiungono ottimi risultati scolastici e portano avanti progetti di lavoro molto impegnativi.