Sunday, February 24, 2008

www.insegnareitaliano.blogspot.com

Qualche mese fa in USA ho costruito il blog www.insegnareitaliano.blogspot.com con il quale mi proponevo di raccogliere molte offerte di lavoro per insegnare italiano all'estero, come ho fatto io spesso in questi ultimi anni.
Di recente aggiorno poco il blog e, se c'è tempo, spero di riprendere a metterci le offerte che trovo. Ma una conseguenza molto piacevole di questo fatto è che ho ricevuto moltissime email di persone, specie giovani, laureati o laureandi, che vorrebbero insegnare all'estero. E spero di aver dato qualche utile informazione. So che alcuni sono già all'estero anche in seguito alle informazioni che ho passato. Sono molto contenta di aver sostenuto, in questo modo, la mobilità e la ricerca all'estero di lavori che non è sempre facile trovare nel nostro paese.

Tuesday, February 19, 2008

Italiani online

Le statistiche dicono che l'Italia è un paese con un livello di informatizzazione molto basso in Europa. Gli utenti web sono pochi; la diffusione di internet e computer è bassa.
Le solite statistiche negative nel confronto con gli altri paesi europei.
Però, bisogna dirlo, un primato informatico ce l'abbiamo: per phishing noi siamo i secondi nel mondo. Il 14,3 % della criminalità informatica di tutto il mondo parte dall'Italia. Ci supera solo la Spagna, con il 14,8%. Poi Brasile col 10,7 %, Israele con l'8,4%, Francia con il 6,5% e poi percentuali sempre più basse.
Significativo, no?


da La Repubblica del 18 febbraio 2008

Alitalia

Ieri sera ho visto il programma di Minoli 'La Storia siamo noi' su Rai3. L'argomento era l'Alitalia.
La compagnia di bandiera era nata subito dopo la guerra e fino agli anni ''60 funzionava benissimo, anzi sembra fosse una delle migliori in Europa.
Poi con la crisi del petrolio degli anni '70 cominciano i problemi.
Problemi che sono stati un po' tamponati dalle privatizzazioni e dalla distribuzione delle azioni tra i privati; cioè i lavoratori dell'Alitalia, dai semplici operai ai quadri dirigenti, partecipavano alle azioni della compagnia e in questo modo ottenevano non solo gli stipendi dati dal loro lavoro, ma anche degli utili derivanti dalle azioni. Questo andava bene fino a che l'Alitalia era una compagnia che produceva redditi. Ma quando i bilanci si sono fatti più rossi, la partecipazione azionaria non era più un grande vantaggio.
Negli anni '90 si pensava di costruire un grande centro aereo a Malpensa, un hub simile a quello di Francoforte o Londra. E la KLM si era dichiarata interessata a partecipare al progetto e sostenerlo anche finanziariamente, visto che riteneva Malpensa un possibile brillante fulcro del traffico aereo.
Poi per vari anni c'è stato un continuo tira e molla tra intenzione di proseguire nel progetto e freni per impedirlo: gli ecologisti non accettavano l'uso di Malpensa perchè la zona appartiene al Parco del Ticino; i governi che si son succeduti avevano idee sempre più confuse; col passaggio dal governo Prodi al governo D'Alema il nuovo Ministro Treu blocca il progetto; lo Stato Italiano entra in conflitto con la Regione Lombardia, in quanto i cittadini di Milano e della Lombardia ritenevano Linate, più vicino a Milano, una sede migliore per il traffico aereo.
La cosa che più mi ha colpito è che la povera KLM, che all'inizio era entusiasta del progetto e lo considerava una manna dalle potenzialità enormi, alla fine si è ritirata (e le si può dare torto?) perchè in Italia non si riusciva ad arrivare ad una decisione. E la poveretta addirittura ha dovuto pagare una multa enorme per ritirarsi da un progetto bloccato dall'Italia stessa. Ha accusato l'Italia di 'unreliability', cioè inaffidabilità (ma va?), e ancora una volta in Italia si son spesi molti soldi e non si è concluso niente.

Sunday, February 17, 2008

kosovo 2

Ora ho le idee più chiare su quanto l'autodeterminazione dei popoli sia lecita.
Penso che sia proprio lecita, se risponde alle democratiche intenzioni della maggioranza di una popolazione.
Nel caso del Kosovo, dopo la proclamazione di indipendenza la situazione è questa: la maggior parte degli stati riconosce o riconoscerà l'indipendenza del Kosovo. La Serbia e la Russia no. E anche altri stati sono contrari: Cipro, Spagna, Bulgaria ...
Penso che tutti i popoli, come le persone singole, abbiano il diritto all'autodeterminazione. Così come tutti gli stati hanno il diritto a riconoscerla o meno. Ma, in un contesto moderno, senza l'uso della violenza, bandita da tutti i codici civili.
La Serbia non vuole riconoscere l'indipendenza del Kosovo? Può tagliargli i viveri, se vuole. Anche la Russia. E' una loro scelta, e un loro diritto.
Ma se il Kosovo può sopravvivere da solo o con gli aiuti dei paesi che ne riconoscono l'autonomia, deve accettare eventuali ritorsioni economiche, ma resta liberissimo di scegliere come gestirsi.

dubbi

Premetto che non sono più cattolica e non ho chiese da difendere.
Premetto anche che lo scorso anno in USA mi rendevo conto che gli italiani sono visti come popolo dalla dubbia moralità e dai costumi alquanto depravati. E non solo in USA.
Un mio professore americano addirittura è arrivato a dire che nel passato si veniva in Italia più che per il tour culturale nei luoghi del Rinascimento o delle rovine romane, per fare turismo sessuale a buon prezzo.
E aggiungo che anche per me stare in Italia è un problema serio per l'insopportabile volgarità che una donna deve continuamente sopportare.
Ora, sorprende anche la forte avversione che si sente in Italia per la Chiesa Cattolica, tacciata continuamente per le sue interferenze nelle vicende italiane.
Avendo passato quasi un anno in USA, la cosiddetta interferenza della Chiesa Cattolica sbiadisce al confronto con la presenza continua di clero e religiosi nelle TV e media americani e nella vita quotidiana.
Il dubbio che mi viene è questo: è la Chiesa Cattolica che interferisce troppo, o sono gli italiani particolarmente allergici a discorsi puritani o moralisti perchè il clima generale è di degrado, volgarità e immoralità?

stalking

TG3 di oggi:
un siciliano ha stuprato qualche anno fa tre sorelline. E' stato in carcere per un anno, e poi è uscito. In questi giorni lo stesso stupratore ha stuprato un'altra bambina di 4 anni.

A me è andata meglio:
nel 2001 un maniaco comincia a seguirmi a Venezia rendendo la mia vita un inferno. Un caso di stalking, che sembra abbia portato solo pochi giorni fa alla prima condanna da parte di un tribunale italiano. Per allontanarmi ho perso la sicurezza economica, casa e lavoro. Sono stata anche molto all'estero a lavorare, per fortuna. Ora sono di nuovo in Italia, e il maniaco continua a seguirmi. Non c'ho mai avuto a che fare, ma dopo anni il problema è lo stesso. E torna a essere un problema serio rimanere in questo paese.

Saturday, February 16, 2008

Kosovo

Tutti col fiato sospeso per quel che succederà domani nei Balcani: la proclamazione unilaterale d' indipendenza del Kosovo.

Dopo le guerre nei Balcani degli anni '90, si diceva spesso che appartenere ad un'Europa unita avrebbe scongiurato altri simili disastri. Anche per questo c'è da augurarsi che tutti i paesi balcanici entrino presto nella Comunità Europa.

Domani si guarderà col fiato sospeso a ciò che sta succedendo nei Balcani, ma io penso che, proprio per il ruolo cresciuto dell'Europa in questi anni, non si arriverà ai disastri degli anni '90.
Improbabile che Belgrado da sola (anche se appoggiata dalla Russia, aimè) pensi di affrontare con le armi una decisione che trova concordi il Kosovo, quasi tutti i paesi europei, e gli USA.
Se si arriva ad una definizione pacifica di questo nuovo assetto geografico, vuol anche dire che l'Europa è diventata più unita e più forte. Staremo a vedere ...

Sono stata nei Balcani per molti mesi nel 2005 e 2006. Ero lì anche quando Rugova è morto, dopo molti anni di malattia. Ero lì anche quando il Montenegro ha proclamato l'indipendenza.
Ciò che mi ha sorpreso è che di una possibile indipendenza del Montenegro non si era quasi mai parlato. Da un giorno all'altro ci si accorge che i montenegrini preferiscono l'indipendenza (e una maggiore vicinanza all'Europa) alla compagnia dei loro cugini serbi.
Da un giorno all'altro. E l'hanno ottenuta subito.

Invece dell'indipendenza del Kosovo si parla da molto. Ma i kosovari non sono ancora riusciti a creare uno stato indipendente.
Ho sempre pensato che se c'è un popolo nei Balcani che merita l'indipendenza, quello è proprio il popolo kosovaro. Per vari motivi: perchè quasi tutto il Kosovo è popolato da albanesi che con i serbi hanno poco in comune, per motivi culturali (lingua, etnia, religione) e per motivi storici (li hanno divisi guerre sanguinose e gli scontri etnici degli anni '90).
Nella guerra balcanica degli anni '90 gli albanesi del Kosovo hanno pagato un prezzo enorme, forse il prezzo più alto; e solo questo dovrebbe, secondo me, impedire che la Serbia possa esprimersi troppo. I serbi hanno danneggiato gli albanesi del Kosovo in maniera gravissima e per questo, credo, non hanno diritto di pretendere altro da una regione che, anche per quel che ha subito, ha il diritto all'autodeterminazione.

I miei amici albanesi di Tetovo mi hanno detto che non è vero che il Kosovo è così povero. Lo è, ma anche perchè la parte più ricca di esso (il nord, nella zona della città di Mitrovica, a maggioranza serba) ha delle grandi ricchezze (anche metalli preziosi, tra cui l'oro) il cui controllo è in mano serba.
Mi hanno detto anche che è ingenuo pensare che una ragione importante da parte dei serbi per impedire l'indipendenza del Kosovo sia quella di proteggere i monasteri cristiano-ortodossi dagli albanesi kosovari che sono musulmani e che distruggerebbero quel patrimonio culturale.
E infatti sembra che i monasteri ortodossi servano, oltre che per pregare e proteggere opere d'arte religiose, anche per nascondere criminali di guerra. Sembra infatti che addirittura Mladic sia un finto frate, nascosto in qualche convento, e protetto dai diritti riservati ai luoghi di culto.

Quando da Banja Luka ho preso il treno per Sarajevo, una ragazza seduta vicino a me mi ha aiutato a leggere il quotidiano che avevo comprato a Banja Luka: un articolo con foto diceva che Mladic, il criminale di guerra più ricercato nei Balcani, era stato visto al ristorante con sua moglie, nei pressi di Banja Luka. Come a dire: i serbi non sembrano troppo intenzionati a pagare tutti i loro crimini di guerra e a consegnare i criminali di guerra, come ben sa l'ex Procuratrice del Tribunale dell'Aja, la italo-svizzera Dal Ponte, che per anni ha tentato di costringere i serbi a consegnre Mladic e Karazdic, e che ora c'ha rinunciato, trasferendosi a dirigere l'ambasciata svizzera a Buenos Aires.

Poi c'è la questione della Grande Albania, che faceva sorridere i miei amici albanesi. Questo spauracchio della Grande Albania, cioè una presunta intenzione da parte degli albanesi di formare un grande territorio che potrebbe destabilizzare i Balcani, sembra più un strumentalizzazione politica per negare l'indipendenza ad uno stato che è sempre stato un po' la Cenerentola dei Balcani, anche sotto Tito. E, infatti, come si può pensare che due stati economicamente deboli come il Kosovo e l'Albania possano mettere a rischio la sicurezza politica, culturale e economica di un' Europa Unita? Questa idea della Grande Albania veniva strumentalmente accostata al tema del terrorismo internazionale: si voleva far pensare ad una sorta di 'invasione', anche culturale, di musulmani nell'Europa cristiana.

Credo che quello che vogliono gli albanesi sia l'indipendenza, un miglioramento delle condizioni di vita e un ruolo più rispettato in un contesto che li ha schiacciati, specie nella storia più recente: il Kosovo, per i soprusi nell'area balcanica, e l'Albania stessa, per l'incubo di anni di storia (dal dopoguerra agli anni '90) tra i più oscuri e drammatici di tutta l'Europa.

Wednesday, February 13, 2008

come pagano (pagano?) le scuole italiane

I supplenti come me possono essere pagati dal Tesoro per supplenze lunghe, e allora il pagamento è abbastanza regolare e avviene ogni mese, oppure dalle singole scuole per supplenze brevi.
E qui il problema sembra più grande.
Lavoro da dicembre per una supplenza di pochi mesi e non sono stata ancora pagata. Da dicembre. Siamo a febbraio e non ho ancora visto lo stipendio di dicembre.
La cosa mi sembra piuttosto grave anche perchè un lavoratore ha bisogno anche solo di sapere quando può contare sul suo stipendio.