Friday, August 31, 2007

internet e baronaggio

Si dice spesso che internet finirà con l'imporre la democrazia in paesi non democratici perchè fa circolare notizie e favorisce la conoscenza di fatti che le dittature non vogliono far conoscere.
Qualche giorno fa ho letto su Repubblica di un fatto importante (che però poi non sembra aver avuto conseguenze o che non è più stato trattato nella stampa): dopo l'ultimo disastroso crollo di una miniera cinese, c'è stata una piccola rivolta dei parenti e conoscenti dei minatori intrappolati. Hanno vistosamente protestato contro le autorità cinesi e le forze di polizia accusandoli di nascondere ai cinesi cose che invece all'estero si sanno (come appunto la pericolosità delle miniere cinesi e le relative condizioni di vita del tutto insicure). Pensavo ci sarebbero state dure reazioni da parte delle autorità cinesi, ma invece non se ne è saputo più nulla.
A parte questa parentesi sulla democrazia 'aiutata' da internet, pensavo che anche il problema delle baronie accademiche in Italia può essere limitato dall'uso di internet.
Una delle caratteristiche del baronaggio è la volontà del barone di creare dipendenza: far capire che da lui/lei puoi avere ciò che ti interessa. Inoltre si stabilisce una sorta di rapporto clientelare, in un paese in cui i rapporti clientelari caratterizzano troppe realtà del mondo politico, economico, lavorativo. Il baronaggio è un rapporto simil-clientelare personale di tipo nepotistico.
Ora internet è un mezzo all'inizio anonimo: non c'è un rapporto personale. Si sa della persona relativamente poco, ciò che il suo cv dice, o poco più. Inoltre estende di molto il campo di ricerca di rapporti lavorativi, per cui non occorrono più le ben note 'conoscenze' così frequenti nella realtà italiana. Per questi due aspetti internet mina o fa da concorrenza ai rapporti personali e clientelari del baronaggio italiano.