Sunday, November 30, 2008

Ricercatori calpestati a Bologna

PIAZZA MAGGIORE RICERCATORI (ANSA/GIORGIO BENVENUTI) BOLOGNA, 29 NOVEMBRE 2008 - Bolognesi a bocca aperta questa mattina in piazza Maggiore alla vista del 'crescentone' interamente ricoperto dalle 1860 facce in formato gigante dei ricercatori italiani ‘’da calpestare’’.
(da Il Resto del Carlino di domenica 30 novembre 2008)




Questo weekend centinaia di ricercatori hanno stampato le loro immagini e con esse pavimentato Piazza Maggiore, a Bologna. I passanti potevano così camminare sui volti dei poveri ricercatori. La metafora è piuttosto ovvia: siamo calpestati da decisioni politiche e da università che ci svalorizzano.
Hanno ragione, come ben si sa, anche se la scena è un po' sado-masochista.

Dico un paio di cose che mi sembrano interessanti e che ricavo dal libro di
Roberto Perotti, L'università truccata, Einaudi, 2008.

Lo sanno tutti che ci sono un sacco di concorsi truccati nelle università italiane e che, specie in certe parentopoli accademiche come Bari, chi entra nelle università è innanzitutto un parente di chi già vi lavora.

Il problema è che

1. Pochissime inchieste condannano le evidenti truffe, sia perchè molti accademici tacciono, per ovvi interessi o per vigliacchieria, sia perchè chi viene accusato di truffa riesce sempre a trovare un modo per giustificare un suo giudizio: secondo me il candidato aveva una migliore capacità espositiva ... aveva un comportamento più collaborativo per un lavoro in un team di ricerca ... Giudizi opinabilissimi ma che non facilmente possono essere oggetto di accusa.
Molto spesso. In certi casi, invece, la truffa è davvero troppo evidente.

2. Ci sono leggi contro imbrogli e favoritismi, ma ci sono anche mille sottili cavilli con cui raggirarle. In Italia poi ...

3. Ai baroni, che preferiscono amiche o figli incompetenti a validissimi concorrenti altamente qualificati, fa comodo far entrare i loro amici o parenti nelle università. Fa comodo. Questo è il punto, secondo Perotti.

Quello che lui sottolinea è che è importante fare in modo che ai vari baroni non faccia comodo far passare ai concorsi l'amante impreparata o il cognato incompetente.
Le leggi ci sono ma vengono raggirate; si può condannare e denunciare la truffa, ma molto spesso le accuse scivolano sul piano personale di opinioni o pensieri o gusti.

Occorre invece un sistema di incentivi economici e di carriera per cui al barone di turno faccia comodo avere nel proprio dipartimento il miglior candidato: se un ricercatore brillante porta all'università soldi e iscritti, e il barone riceve soldi e premi in carriera anche in base al prestigio dell'università, allora gli conviene di sicuro impiegare il migliore candidato anzichè il pupillo mediocre che gli fa da portaborse.

Questo è un punto importante e mi fermo qui. Renderò noti ulteriori dettagli nelle prossime puntate.