Thursday, May 10, 2007

accademici italiani

Ricordo di aver chiesto una volta ad una docente di tedesco di Venezia (se non era ordinario le mancava poco; insegnava tedesco da decine d'anni) se poteva darmi qualche informazione per insegnare e studiare corsi post-laurea in Germania.
Mi ha detto che non aveva informazioni precise.
Una docente di tedesco non sa darti un solo sito o un nome con cui cominciare a cercare informazioni?
Ma questo è solo uno di molti episodi simili.
Poi ricordo che ogni tanto chiedevo a vari accademici italiani informazioni per fare dottorati. Non so se succede anche adesso in Italia, ma ti stroncano subito. Non sanno niente di te, se sei bravo o meno, i tuoi interessi, quello che fai, ma ti dicono tutti ... no, i dottorati no, non vale la pena di candidarsi.
Ora, che effettivamente non valga la pena di candidarsi in Italia ... è assolutamente vero. Tempo perso. Vista la gestione semimafiosa dei concorsi universitari, non vale proprio la pena, a meno che il tuo docente non ti abbia già detto che tu hai ormai vinto il concorso che dovrai fare nei prossimi giorni. In Italia è ancora così.
Pero' quel che sorprende è che nessuno ti dice di andare all'estero dove ci sono molte più possibilità che in Italia e dove ci sono forme di reclutamento diverse. Non l'ho mai sentito dire da nessuno. Questo mi fa pensare che gli accademici italiani NON VOGLIANO che tu studi a livello di dottorato. E' come se considerassero il loro stato di docenti un privilegio che ribadisce una presunta superiorità sui comuni mortali e ci tengono ad escluderti, a farti sentire non all'altezza. E' come se proteggessero degli interessi personali, come se non volessero che altri raggiungessero il loro status.
Ora l'invidia, lo si sa, è ben di casa in Italia (già Shakespeare se ne era accorto); ma qui non si tratta solo di limiti nei rapporti personali o di meschinità. E' molto più grave. E' un errore professionale gravissimo. Perchè qui quello che loro 'difendono', i loro presunti privilegi, sono in realtà la possibilità di studiare, di continuare a formarsi e aumentare il proprio livello culturale. La cosa diventa davvero grave, perchè, alla fine, quello che impediscono, è appunto la crescita culturale di altri italiani e dell'Italia stessa. Gli accademici italiani sono pagati per favorire e sostenere la crescita culturale del paese; invece, impressione mia - sostenuta peraltro da ricca bibliografia - fanno esattamente il contrario: bloccano lo sviluppo culturale di un paese intero. E infatti ... si continua a emigrare ...