Monday, August 25, 2008

La scuola italiana in coda alle classifiche europee

Oggi sui giornali si legge che la scuola italiana è in coda per qualità nelle classifiche europee.
Vero o falso che sia, vorrei segnalare qualche mia osservazione fatta visitando una scuola media di Exeter, città in cui mi trovavo in giugno con una borsa di studio per insegnanti europei.
Prima di andare in visita in quella scuola, ci avevano preparati perchè dicevano che quella era una scuola tra le più disgraziate della zona: era in un'area povera e molti ragazzi vivevano in ambienti familiari tutt'altro che vivaci e motivanti.
Nonostante questo la mia impressione era molto positiva, anzi ero sopresa da questi commenti, e anche i miei colleghi del corso, provenienti da Gemania, Romania e Turchia, lo erano.

Qualche osservazione:
- gli insegnanti avevano in classe per gli studenti calcolatrici, gomme, righelli, penne, matite ... Bastava che un ragazzo chiedesse, e gli veniva dato quanto gli serviva. Alla fine della lezione le cose venivano restituite. Inoltre i ragazzi lasciano libri e quaderni a scuola, a parte quelli che gli servono per un lavoro specifico a casa.
- i ragazzi avevano un' 'uniforme': in realtà non era un grembiule o una giacca, ma semplicemnte pantaloni o gonne nere e maglietta verde: tutti uguali.
- tutte le aule erano dotate di computer, proiettori, lavagna multimediale. Siamo non in un'università bensì in una scuola media con ragazzi sui 14-15 anni. Un insegnante faceva lezione con Power Point, l'altro con video proiettati sulla lavagna e con i quali procedeva nella spiegazione teorica.
- una lezione era di educazione sessuale. Non so bene se si fa anche nelle scuole italiane. Questo faceva parte integrante del programma scolastico di biologia.
- tutti i ragazzi si rivolgevano all'insegnante con 'Sir', 'Excuse me, Sir' o 'Sir, can I have a rubber? ' Sembra una stupidaggine, ma da noi certe forme di cortesia quasi non esistono più.
- la disposizione dei banchi era parzialmente frontale con altri banchi attorno a ferro di cavallo.
- i ragazzi erano tranquillissimi: non si permettevano di alzare la voce, di disturbare, di mancare di rispetto. Se quella era una scuola di un'area disagiata, non saprei come definire certe scuole in cui ho insegnato io.
- gli studenti non stavano tutti sempre nella stessa classe, perchè certe classi erano ben attrezzate per le materie scientifiche, altre per le lingue ... A volte questo succede anche in Italia.
- last but not least: a me gli insegnanti italiani sembrano isterici. Non dico solo dei miei colleghi. Mi includo. C'è molto nervosismo in classe. Si urla molto facilmente. Gli insegnanti arrivano in classe già arrabbiati e pronti alla guerra. Lì i professori erano tranquillissimi. Passeggiavano su e giù per la classe con lentezza e tranquillità, non con aria da FBI, ma con la calma di chi vuole spiegare una cosa interessante e i ragazzi erano nel complesso molto attenti e partecipi. Un particolare: una ragazza aveva una gomma da masticare e il professore non si è messo a ordinare: 'Buttala subito nel cestino'. Ha preso il cestino e mentre continuava tranquillamente a spiegare ha portato il cestino dalla ragazza e la ragazza ha semplicemnte buttato il chewing-gum. Senza interrompere la lezione.
- Alcuni insegnanti avevano le ciabatte. A parte l' eleganza non eccelsa, questo fa capire che la scuola è un luogo in cui si passano molte ore, come a casa, e in cui si lavora il più comodi possibile e non mordi e fuggi, come è in molte scuole italiane.