Thursday, June 4, 2009

Intervista a Stefano Barazza, candidato sindaco a Sacile (Pordenone)

http://www.luigiboschi.it/?q=node/23673


Interivista a Stefano Barazza, candidato sindaco a Sacile, nonché mio fratello.

Il 6 e 7 giugno ci saranno le elezioni amministrative a Sacile, seconda città per numero di abitanti (20.000) nella provincia di Pordenone, dopo Pordenone stessa. Tu ti presenti come candidato per la carica di sindaco per il gruppo politico 'Sacile Partecipata e Sostenibile'. Quali sono alcuni problemi importanti di Sacile su cui dovrà lavorare molto la futura amministrazione?


Penso che sia la necessità di ricostruire un tessuto comune nel quale tutti i cittadini si riconoscano. Ho colto contrasti tra cittadini (sul rumore del centro, sul disagio della periferia rispetto a altre zone); tra cittadini e amministrazione (magari anche per aspetti relazionali, modalità di approccio); tra commercianti e amministrazione (per la chiusura della piazza, che quasi monopolizza la discussione) ma anche tra commercianti e commercianti, tra cittadini e commercianti. E così via, per altre categorie di persone. In realtà, mancano dati “scientifici” su cui elaborare delle soluzioni, e ciò ha comportato una sorta di “tutti contro tutti”, che lascia a ciascuno la sensazione che la sua visione particolare abbia invece una valenza generale. Credo che sederci tutti attorno ad un tavolo con atteggiamento disponibile all'ascolto possa rimediare a questa situazione.


Il vostro è un gruppo politico nato in occasione di queste stesse amministrative. Qual è il vostro programma politico?

Dal nome della nostra lista (“Sacile Partecipata e Sostenibile”) si desume il programma. Punti essenziali sono quindi il Bilancio Partecipativo e la Sostenibilità.

Il Bilancio Partecipativo consiste nella partecipazione dei cittadini, e di coloro che hanno legami con il territorio (ad es. di lavoro o di studio) alle decisioni su alcuni ambiti della spesa collettiva della propria città. E' un processo ciclico che si snoda durante tutto l’anno, e segue fasi ben precise:

1. Emersione del Bisogno (Maggio/Giugno): i cittadini segnalano progetti e proposte, a livello di quartiere.

2. Verifica di fattibilità: gli uffici competenti, insieme ad una rappresentanza di cittadini, valutano la fattibilità delle proposte ricevute, indicando una stima dei costi e dei tempi necessari alla loro attuazione. Le risposte sono condivise con il Gruppo Promotore e quindi comunicate ai cittadini.

3. La Scelta delle Priorità (Settembre /Ottobre) in cui i cittadini potranno votare la propria preferenza tra le proposte fattibili. La proposta con il maggior numero di voti verrà inserita nel Bilancio di Previsione, vincolando l'Amministrazione a realizzarla.

In alcuni comuni italiani l'adozione del Bilancio Partecipativo ha dato risultati eclatanti; Sacile potrebbe iniziare questo percorso virtuoso, che vedrebbe il cittadino protagonista per tutti e 5 gli anni. Noi lo vediamo anche come lo strumento che permette di realizzare scelte sostenibili durature, perché condivise con i cittadini.


In che cosa il vostro programma differisce dai programmi degli altri due candidati?

“Sacile Partecipata e Sostenibile” si è mossa fin dall'inizio su binari inediti rispetto ad un modo che riteniamo vecchio di fare politica. La debolezza del sistema, basato sulla presenza di liste non omogenee, accomuna le due coalizioni avversarie. Il peso di questo handicap, qualora dovessero vincere, renderà loro difficili le decisioni, li obbligherà a dover mediare con logiche di partito prima che col territorio. Bisogna rovesciare la situazione: tutte le decisioni di una amministrazione devono essere una risposta alla domanda “che cosa è bene per i cittadini di Sacile?”. Se la risposta deve accontentare anche i partiti, l'esperienza insegna che ai cittadini rimane ben poco spazio. Per questo il Bilancio Partecipativo, inteso come strumento di governo, determina il riavvicinarsi del cittadino alla politica, e gli riconsegna gli spazi che gli competono.

Per sintetizzare, cita qualche motivo importante per cui un cittadino farebbe bene a votare il vostro gruppo e farebbe bene a non votare gli altri partiti politici.

I motivi per i quali non dovrebbero votare la altre due coalizioni li ho già indicati sopra. Ne aggiungo uno, dell'ultima ora. Da giorni chiedo sui giornali un confronto con i candidati sindaci alla presenza dei cittadini, ma mi è sempre stato rifiutato, in particolare da Ceraolo, candidato del PDL e di altre 5 liste che lo sorreggono. Le motivazioni: l'incontro mi darebbe visibilità, e riuscirei a convincere gli indecisi a votare per me. Ieri sera mi ha chiamato il sindaco uscente Cappuzzo, che mi ha detto di essere disponibile all'incontro per giovedì prossimo. Con o senza Ceraolo. Stamattina ho sentito che Ceraolo non parteciperà comunque. Questa la ritengo una grave mancanza di rispetto verso i cittadini e verso la democrazia in generale.

I cittadini dovrebbero invece votare per noi perché siamo al di fuori della vecchia politica. Perché pensiamo a Sacile conoscendo i suoi problemi, studiandoli e analizzandoli. Perché non abbiamo pressioni di lobby, di partiti. Perché, da sacilesi (tutti i candidati sono sacilesi, e nessuno ha una tessera di partito), non ci interessa cercare consensi al di fuori del territorio. Perché proponiamo un programma lungimirante (nelle uscite presso le frazioni c'è chi lo ha definito “vent'anni avanti” rispetto all'attuale modo di vedere le cose). E dovrebbero votare me come candidato sindaco perché, per studi fatti, per esperienze lavorative, per sensibilità personali ritengo di conoscere la situazione del terzo settore, del commercio locale, della sanità, dell'immigrazione, della sicurezza, degli anziani e dei giovani. Perché, per le cose che ancora non conosco, ritengo di essere in grado di studiarle relazionandomi con gli interessati, senza chiudermi in una stanza ad emanare provvedimenti.

Cosa succederà dopo le votazioni? Quali i pronostici e quali i possibili schieramenti politici?

Come gruppo continueremo a lavorare per proporre un cambiamento culturale, qualsiasi sia l'esito delle elezioni. All'interno è aperta la discussione tra chi accetterebbe di appoggiare una delle coalizioni in caso di ballottaggio (purché venga recepito il principio del Bilancio Partecipativo) e chi invece propone una equidistanza da entrambi gli schieramenti, con la possibilità di votare, in Consiglio Comunale, a favore di tutte le proposte, da qualunque parte provengano, che tutelino Sacile e la qualità di vita dei sacilesi.

Questa è la tua prima importante esperienza politica. Osservazioni, curiosità, impressioni.

A livello personale le impressioni sono positive. Fino a poco prima delle elezioni non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione; è una esperienza molto interessante, ho conosciuto molte persone che prima non conoscevo. Percepisco, passando in bicicletta, che alcuni hanno visto la foto sul giornale, e quindi mi sento più “osservato”. E' però anche piuttosto stancante, soprattutto per chi deve togliere del tempo al lavoro e alla famiglia.

A livello politico, invece, sono piuttosto deluso: anche nei paesi come Sacile si adottano tecniche simili a quelle che vediamo in TV, le strategie utilitaristiche prevalgono sulla correttezza e sul rispetto del cittadino, le parole ci sovrastano e sembra da tutti accettato che una persona possa dire qualunque cosa in campagna elettorale, tanto nessuno ci crede.

Qualche delusione anche dai giovani, per lo più molto lontani dall'interessarsi della cosa pubblica; e una sorta di schizofrenia collettiva, in cui viene detto che abbiamo un programma molto interessante, che non ci si fida di un altro candidato sindaco sia come persona che come compagnia di persone che lo circonda, ma che alla fine verrà votato lo stesso.