Wednesday, February 3, 2010

Si deve valutare il comportamento degli alunni? Si deve, ma non si può.

La proposta del Ministro Gelmini di essere più severi nei confronti del comportamento degli alunni a scuola, vale, secondo me. Ma il modo in cui lo si può fare non sembra molto efficace e non sembra essere molto diverso dal passato.
Il Ministro Gelmini che, per quanto Ministro dell'Istruzione, non ha mai insegnato una sola ora in una scuola, forse non sa che il professore, in realtà, non può valutare il comportamento dei ragazzi nelle sue ore.
Il voto deve essere solo relativo alle prove di competenza della materia insegnata. Altrimenti comincia la processione dei genitori che, per difendere il proprio figlio a priori, senza neanche sapere o voler sapere quel che combina in classe, sono pronti a sporgere denuncia se la media non è quella corretta dei voti dei test o delle verifiche.
Un insegnante, in pratica, può solo valutare i test, i compiti o le interrogazioni.
Se un ragazzo passa le verifiche con 6 o 7, ma in classe non fa che disturbare, devi dargli, alla fine del quadrimestre, 6 o 7.
E' vero che c'è un voto sul comportamento, ma è un voto collettivo, deciso dal collegio di tutti i docenti, e, guarda caso, va dal 5 al 10. Un voto un po' discutibile sul comportamento è 8, che addirittura, alza la media, anzichè abbassarla.
Inoltre ci sono ragazzi che si comportano bene in certe ore e malissimo in altre. Il collegio docenti valuta, non il singolo insegnante. E il voto sul comportamento ha un valore molto vago: solo nei casi in cui ci siano gravi mancanze ha un'influenza significativa. Altrimenti non vuol dire molto.
Secondo me questo è un limite, specie in un paese come l'Italia in cui la maleducazione è molto forte. Non mi si accusi di anti-patriottismo ma quando insegnavo in un'università statunitense sono rimasta molto colpita dal rispetto degli alunni. Anche quando ho insegnato nelle scuole medie cinesi, a dire il vero, ma forse lì prevale, più che il rispetto, il timore dell'autorità.

Fossi nel Ministro dell'Istruzione, permetterei ai singoli insegnanti di dare un voto, per la propria materia, che consideri anche il comportamento. Non è accettabile che un ragazzo che impedisce le lezioni o che si permette gravi mancanze di rispetto verso i compagni o gli insegnanti, abbia voti alti. Questo vale soprattutto per le scuole medie, dove è importante anche insegnare un comportamento decente; forse un po' meno alle superiori. Forse.
Quando ho cominciato a insegnare nelle scuole medie, mi hanno fatto lunghi discorsi sul fatto che alle medie conta molto anche il comportamento, non solo il profitto. Infatti una noiosa, secondo me, incombenza del lavoro nelle scuole medie, è il minore impegno per preparare i contenuti e il maggior impegno dedicato alle regole di comportamento. Ma è solo teoria. L'insegnante deve fare attenzione a mille sfumature sul comportamento, su regole e regolette per organizzare le attività degli studenti, ma non può, in realtà, dare giudizi su come si comportano gli studenti. Se non vuole noie dai genitori ma, sembra, anche dai capi, pronti a difendere genitori, ragazzi e, esperienza mia, molto meno i professori.
Questa pseudo maggiore rigidità nel giudicare i ragazzi resta fin troppo vaga; praticamente non è cambiato molto.
Vedremo, alla fine dell'anno, se davvero chi ha anche solo un'insufficienza verrà bocciato, come impone il Ministro, o se anche questo è più fumo che arrosto.