Friday, January 4, 2008

razzismo in usa

Penso che Obama Barak sia una buona scelta per la prossima presidenza degli Stati Uniti.
Ciò che più dovrebbe sostenere la sua elezione è, secondo me, il suo rifiuto della guerra in Iraq e la sua ovvia maggiore sensibilità per i problemi delle persone di colore.

Sono stata negli USA nel 2002 per circa un mese e da luglio 2006 a maggio 2007.
Racconterò ora alcuni particolari che indicano quanto il razzismo negli USA non sia ancora un problema risolto.

Nel 2002 ero a New Orleans. Si notava immediatamente l'enorme differenza tra il French quarter e la zona residenziale della città fatta di casette curate e giardinetto rigorosamente per WASP, e la zona degli slum dove vivevano i coloured. Passeggiando lungo le strade dei quartieri neri osservavo con sgomento la tristezza e lo squallore di quelle case povere nei cui cortili giocavano bambini neri.
Dopo qualche anno a New Orleans è passato Katrina. Sono note a tutte le polemiche per la poca fretta con cui, sotto il Gov. Bush, le autorità si sono preoccupate di salvare i sopravvissuti in quest'area abitata prevalentemente da neri.

West Lafayette (Indiana), dove sono stata tra il 2006 e il 2007, è una cittadina universitaria che fa parte della più ampia area urbana di Lafayette. A West Lafayette c'è praticamente solo l'università e strutture connesse. Oltre il ponte sul fiume Wabash si è a Lafayette. A West Lafayette vi sono pochissime persone di colore. Attraversato il ponte le persone di colore aumentano visibilmente. Certo questo non è un dato scientifico preciso, ma mi pare significativo che in un'area pur sempre elitaria come quella di un'università la presenza nera diminuisca così fortemente.

A Indianapolis vi è un alto tasso di criminalità e riguarda soprattutto le zone frequentate dai neri. La criminalità è ovunque connessa a più bassi redditi e più basso livello di istruzione, cioè a ineguaglianze e ingiustizie sociali che, evidentemente, la società americana non ha ancora risolto.

E' noto che in USA, ma anche in UK e forse un po' ovunque, i poliziotti non badano a spese con la gente di colore, molto più che con i bianchi. E spesso il loro ruolo li protegge da accuse di evidenti abusi di potere.

Ero colpita in Indiana dal fatto che nei giornali locali (Indianapolis Star, Journal&Courier, The Spectator) i neri apparivano sempre in ruoli poco brillanti. I manager e le persone importanti erano quasi tutti bianchi; i neri apparivano sui giornali perlopiù nei fatti di cronaca e criminalità e al massimo vi erano personaggi di colore brillanti nello sport.

Infine non ho ancora risolto questo problema: com'è che l'America si studia nei libri di storia come la madre delle democrazie quando in USA i diritti civili dei neri sono stati riconosciuti solo negli anni '60? Noi studiamo la I e II Guerra Mondiale e leggiamo che gli Stati Uniti hanno portato la democrazia nell'Europa fascista e nazista. Ma come si può chiamare democrazia uno stato in cui una così vasta parte della popolazione neanche votava?
Secondo me questo è un motivo per riscrivere tutti i libri di storia. Si dovrebbe dire che la democrazia statunitense nasce negli anni '60 perchè solo allora tutti gli americani, anche quelli di colore, erano uguali davanti alla legge. Quindi, sembra strano, ma l'Italia è una democrazia più antica di quella statunitense, visto che da noi tutti hanno potuto votare nel 1946.