Bellissimo sito:
www.citizenreport.rai.it
E' un esperimento di giornalismo partecipativo diretto da Giovanni Minoli, il giornalista di 'La storia siamo noi' di Rai Educational su Rai3.
Wednesday, April 28, 2010
Complimenti ai lettori di Padova!
L'università di Padova si è trovata a dover pagare una somma enorme, oltre 7 milioni di euro, per risarcire i lettori di lingua straniera che avevano fatto causa per il riconoscimento della loro posizione economica e contrattuale pari, secondo loro, a quella dei ricercatori.
I miei complimenti ai lettori!
Non ho nulla contro l'università di Padova (magari qualcosetta, invece, contro altre università italiane) ma è ben noto che i lettori stranieri che insegnano nelle università italiane sono da sempre svalorizzati e umiliati. E non solo i lettori.
Sembra che i lettori fossero disposti a trattare ma l'università non ha considerato la loro proposta ... e ha fatto male.
I miei complimenti ai lettori!
Non ho nulla contro l'università di Padova (magari qualcosetta, invece, contro altre università italiane) ma è ben noto che i lettori stranieri che insegnano nelle università italiane sono da sempre svalorizzati e umiliati. E non solo i lettori.
Sembra che i lettori fossero disposti a trattare ma l'università non ha considerato la loro proposta ... e ha fatto male.
Monday, April 26, 2010
'Meno potere ai professori'
'Meno potere ai professori' di Luigi Zingales,
da L'Espresso del 12 novembre 2009.
'L'università oggi non risponde alle esigenze degli studenti (la domanda) ma a quella dei professori (l'offerta). Non si propongono i corsi che interessano agli studenti e alle imprese che li assumeranno, ma quelli che i professori vogliono insegnare.'
'Oggi il potere è completamente nelle mani dei professori, che gestiscono tutto a loro uso e consumo. Questo impedisce riforme in senso meritocratico.'
'In Parlamento la lobby dei professori è seconda solo a quella degli avvocati.'
da L'Espresso del 12 novembre 2009.
'L'università oggi non risponde alle esigenze degli studenti (la domanda) ma a quella dei professori (l'offerta). Non si propongono i corsi che interessano agli studenti e alle imprese che li assumeranno, ma quelli che i professori vogliono insegnare.'
'Oggi il potere è completamente nelle mani dei professori, che gestiscono tutto a loro uso e consumo. Questo impedisce riforme in senso meritocratico.'
'In Parlamento la lobby dei professori è seconda solo a quella degli avvocati.'
Scuole in contatto via webcam.
Oggi ho messo in contatto con Skype e la webcam una mia classe delle scuole medie con una classe di loro corrispondenti in inglese dalla Turchia. Questo primo esperimento didattico è stato un po' veloce e anche poco preciso nei tempi, ma ce ne saranno altri. La cosa più divertente è stato notare l'incredibile diversità di comportamento tra i ragazzi turchi e i loro coetanei italiani. Avevo raccomandato loro di essere cortesi, di non fare gestacci o espressioni antipatiche. Devo dire che sono stati simpatici e cordiali, anzi fin troppo calorosi. Salutavano con entusiasmo: 'Hi! Ciao! Hallo!' sbracciandosi e saltando sui banchi per farsi vedere in telecamera. Tutt'altra cosa i ragazzi turchi: gentili, sorridenti, cortesi, compassati, immobili, elegantissimi nella loro divisa con cravatta.
Se vogliamo riferirci ai ben noti stereotipi, sembrano molto più europei loro di noi italiani.
Se vogliamo riferirci ai ben noti stereotipi, sembrano molto più europei loro di noi italiani.
Thursday, April 22, 2010
Rottura nel PDL. Censura nel TG1.
Giovedì 22 aprile 2010. Data importante per l'Italia perché il PDL si è pubblicamente scisso tra sostenitori di Berlusconi e quelli di Fini. Potrebbe esserci addirittura una crisi di governo.
Impressionante la censura da parte del TG1 sullo scontro pubblico che ha sancito le rottura politica.
Lo scontro verbale violento tra Fini e Berlusconi, ben visibile nel TG3 della sera, ma anche nel TG2, è stato totalmente cancellato nel TG1. Quest'ultimo ha presentato un servizio in cui si avvicendano sul palco i vari politici 'fedeli' del PDL, pacati e composti. Nessuna immagine di Fini. Pur di evitare di accennare al rissoso diverbio (con Berlusconi in atteggiamento quasi brutale) hanno dovuto dire che il Presidente del Senato Letta, e non Berlusconi, ha invitato Fini a dimettersi da Presidente della Camera. Invece è stato Berlusconi a urlargli, quasi, di andarsene.
La censura è davvero troppo evidente. Nessun italiano sensato dovrebbe accontentarsi di vedere solo il TG1.
Poveri giornalisti del TG1! Lavorano così sottomessi al potere volenti o nolenti? Gli tocca persino perdersi la soddisfazione di presentare scoop spettacolari come quelli di questa sera.
Impressionante la censura da parte del TG1 sullo scontro pubblico che ha sancito le rottura politica.
Lo scontro verbale violento tra Fini e Berlusconi, ben visibile nel TG3 della sera, ma anche nel TG2, è stato totalmente cancellato nel TG1. Quest'ultimo ha presentato un servizio in cui si avvicendano sul palco i vari politici 'fedeli' del PDL, pacati e composti. Nessuna immagine di Fini. Pur di evitare di accennare al rissoso diverbio (con Berlusconi in atteggiamento quasi brutale) hanno dovuto dire che il Presidente del Senato Letta, e non Berlusconi, ha invitato Fini a dimettersi da Presidente della Camera. Invece è stato Berlusconi a urlargli, quasi, di andarsene.
La censura è davvero troppo evidente. Nessun italiano sensato dovrebbe accontentarsi di vedere solo il TG1.
Poveri giornalisti del TG1! Lavorano così sottomessi al potere volenti o nolenti? Gli tocca persino perdersi la soddisfazione di presentare scoop spettacolari come quelli di questa sera.
Leggi sulla prostituzione
Sinceramente anch'io non ha ancora ben capito perché non vengono puniti i clienti delle prostitute. E' evidente che è quasi sempre sfruttamento di esseri umani. Quasi sempre.
Ipotesi n.1: in Italia se c'è qualcosa di ovvio pensano subito di complicarlo.
Ipotesi n.2: le leggi sono fatte ancora da una maggioranza maschile.
Nell'articolo l'esperienza svedese.
Da 'L'espresso' del 3 dicembre 2009.
Ipotesi n.1: in Italia se c'è qualcosa di ovvio pensano subito di complicarlo.
Ipotesi n.2: le leggi sono fatte ancora da una maggioranza maschile.
Nell'articolo l'esperienza svedese.
Da 'L'espresso' del 3 dicembre 2009.
Sunday, April 18, 2010
Friday, April 16, 2010
Scuole medie ...
Ecco qualche exploit dei miei alunni di 12-13 anni:
all'inizio dell'anno un ragazzino mi ha sputato addosso;
anche recentemente un ragazzino ha sputato, questa volta sul mio trolley;
mi sono azzardata a confondere una i con una o nel cognome di un ragazzino; con fare aggressivo e arrogante, l'interessato è venuto in cattedra e mi ha accusata di non sapere leggere e, mostrandomi il registro, mi ha detto di imparare a leggere.
Altre cosucce sono più leggere: mi hanno minacciato di bucarmi le gomme della macchina (non sapevano ancora che usavo mezzi pubblici); mi danno del tu, specie quando sono arrabbiati; mi hanno rubato dei gadget per un piccolo concorso scolastico ...
Proprio in questi contesti, e non in altri più tranquilli, i genitori difendono a spada tratta i loro 'cuccioli'. Io sono stata accusata di usare termini offensivi perchè mi sono permessa di definire 'maleducati', in generale, i ragazzini che si comportano così.
all'inizio dell'anno un ragazzino mi ha sputato addosso;
anche recentemente un ragazzino ha sputato, questa volta sul mio trolley;
mi sono azzardata a confondere una i con una o nel cognome di un ragazzino; con fare aggressivo e arrogante, l'interessato è venuto in cattedra e mi ha accusata di non sapere leggere e, mostrandomi il registro, mi ha detto di imparare a leggere.
Altre cosucce sono più leggere: mi hanno minacciato di bucarmi le gomme della macchina (non sapevano ancora che usavo mezzi pubblici); mi danno del tu, specie quando sono arrabbiati; mi hanno rubato dei gadget per un piccolo concorso scolastico ...
Proprio in questi contesti, e non in altri più tranquilli, i genitori difendono a spada tratta i loro 'cuccioli'. Io sono stata accusata di usare termini offensivi perchè mi sono permessa di definire 'maleducati', in generale, i ragazzini che si comportano così.
Sunday, April 11, 2010
Sanità in Italia. Rettifica.
Qualche post fa scrivevo che finalmente gli USA, con la legge Obama, garantiranno cure sanitarie a tutti gli americani, non solo a chi paga l'assicurazione. Scrivevo che in Italia questo diritto è sempre stato riconosciuto. Devo rettificare, purtroppo. Lo dice il fatto gravissimo successo in questi giorni:
Cure negate senza tessera sanitaria.
Muore a 13 mesi bimba nigeriana.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/12/news/nostra_figlia_morta_per_il_no_dellospedale_la_piccola_nigeriana_non_aveva_la_tessera_sanitaria-3279255/
Con le recenti leggi, che creano non pochi problemi agli stranieri, anche quelli regolari, c'è forse la volontà di arrivare alla situazione degli USA pre-Obama. Un passo indietro. Speriamo di no. Per fortuna al momento in Italia questo è ancora contro la legge. Se quella bambina è morta, risponderanno di omicidio colposo i medici di quell'ospedale. In USA, prima della legge Obama sulla sanità, quei medici non sarebbero neanche indagati.
Cure negate senza tessera sanitaria.
Muore a 13 mesi bimba nigeriana.
http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/04/12/news/nostra_figlia_morta_per_il_no_dellospedale_la_piccola_nigeriana_non_aveva_la_tessera_sanitaria-3279255/
Con le recenti leggi, che creano non pochi problemi agli stranieri, anche quelli regolari, c'è forse la volontà di arrivare alla situazione degli USA pre-Obama. Un passo indietro. Speriamo di no. Per fortuna al momento in Italia questo è ancora contro la legge. Se quella bambina è morta, risponderanno di omicidio colposo i medici di quell'ospedale. In USA, prima della legge Obama sulla sanità, quei medici non sarebbero neanche indagati.
Tuesday, April 6, 2010
G.Antonio Stella, 'Negri, froci, giudei & Co.', Rizzoli, Milano, 2009.
Anche 'Negri, froci ...' è un bel libro. Stella denuncia il razzismo, così come attaccava i privilegi della casta nel precedente best-seller.
Riporto un brano, dalle pagine 190-192, che mi sembra molto significativo:
"Noi non siamo razzisti. Per me tutti gli uomini sono uguali, hanno la medesima dignità. Il più nero dei neri ha gli stessi diritti del mio vicino di casa. Però a casa sua", spiega Umberto Bossi nel libro 'Processo alla Lega' scritto dal suo biografo, Daniele Vimercati. Ecco il punto. Gli italiani non sono sempre rimasti a casa propria. Anzi. E dopo un periodo coloniale segnato dal lavoro di tanta brava gente ma anche da episodi non isolati di spaventosa ferocia repressiva, hanno continuato a 'usare' l'Africa come una fonte di business.
Fecero ridere il mondo, gli scandai della nostra cooperazione internazionale. Come i 2360 silos della bresciana Calvinsilos montati in Somalia e in Sudan senza basamenti di calcestruzzo o un minimo di accorgimenti per impedire al mastice delle giunture di sciogliersi al sole. O le 1725 tonnellate di buste di cibo liofilizzato, pagato 30 euro di oggi al chilo, mandate dove non avevano l'acqua per far rinvenire i minestroni disidratati. L'andazzo era tale che non solo Gianni De Michelis ammise che il 97% degli aiuti ai paesi poveri finiva in commesse a imprese italiane, ma un bel giorno il generale somalo Aidid, insieme a un compare di merende, arrivò a presentare al Triunale di Milano una richiesta di risarcimento danni nei confronti di Bettino Craxi, Paolo Pillitteri e Pietro Bearzi lagnandosi che gli era stata pagata su un conto corrente elvetico solo una parte di una tangente concordata.
Per non dire dei nostri rifiuti tossici scaricati nel continente nero. Una pratica infame finita sotto i riflettori in almeno tre occasioni. Prima quando i nigeriani sequestrarono la nave 'Piave' per costringerci a riprendere i veleni italiani abbandonati vicino a Port Koko. Poi quando la Lynx, carica di materiali pericolosi imbarcati a Massa Carrara, venne bloccata e respinta mentre si dirigeva a Gibuti. La terza quando a Mogadiscio, nel '94, vennero uccisi l'inviata RAI Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin. Assassinati quasi certamente perché indagavano su una delle triangolazioni maledette: soldi che arrivavano in Somalia per seppellire rifiuti tossici e tornavano indietro in cambio di fucili, mitra, bazooka, munizioni ...
Aveva la voce rotta, Silvio Berlusconi, raccontando al G8 del bimbo africano morto di fame tra le braccia della madre: "Le disse di non preoccuparsi perché sarebbero arrivate le Nazioni Unite. Ma non sono arrivate mai". Bene: avanti così arriveranno ancora di meno. Ricordate il solenne giuramento al Vertice Fao del '96? "Entro il 2015 dimezzeremo il numero degli affamati." Erano allora 800 milioni. Nel 2009 sono cresciuti di altri 220 milioni, fino a un miliardo e 20 milioni. Un essere umano su sei.
E' lì la grande contraddizione occidentale, europea e italiana nei rapporti con l'Africa. Da una parte la giusta preoccupazione di un'ondata di immigrati così massiccia da essere impossibile da gestire, dall'altra l'ipocrisia di chi dice "aiutiamoli a casa loro" senza offrire alternative. Peggio, sbarrando la strada a ogni possibile 'rimonta' del continente nero. "I dazi imposti dai paesi industrializzati su alimenti base quali la carne, zucchero e latticini sono circa cinque volte superiori ai dazi imposti sui manufatti", accusava nel 2001 Kofi Anna. "Le tariffe doganali dell'UE sui prodotti della carne raggiungono punte pari all'826%."
Nel 2006, lo United Nations Development Programme confermava: "Le tariffe commerciali più alte del mondo sono erette contro alcuni dei paesi più poveri. In media le barriere commeciali per i paesi in via di sviluppo che vogliono esportare verso i paesi ricchi sono da tre a quattro volte più alte di quelle in vigore tra i paesi ricchi." Per non dire degli aiuti agli agricoltori: un miliardo di dollari al giorno in sussidi per prodotti coi quali, a quel punto, i contadini dei paesi in via di sviluppo non possono sognarsi di competere. La direttrice del programma alimentare mondiale Josette Sheeran non ha dubbi: "Milioni e milioni di persone disperate hanno solo tre scelte: la rivolta, l'emigrazione, la morte."
Un po' imbarazzati dalla cattiva coscienza e dai continui tagli agli aiuti che hanno visto l'Italia diventare lo stato più sparagnino del pianeta (con lo 0,11 reale del PIL contro un impegno dello 0,70) i paesi ricchi del G8 riuniti all'Aquila nel luglio 2009 hanno deciso di reagire aprendo i cordoni della borsa. Comunicando, con toni trionfali, di avere stanziato per le nazioni più miserabili del mondo 20 miliardi di dollari. Fatti i conti, un trentunesimo di quanto persero le solo Borse europee nella sola giornata nera del 21 gennaio 2009. O se volete lo 0,13 per mille dei soldi stanziati per arginare la crisi nei paesi ricchi dopo l'esplosione della bolla speculativa basata sui subprime.
Ammesso che finissero tutti nel continente nero: 5 euro e 18 centesimi l'anno per ogni africano. Cioè 43 centesimi al mese.
Riporto un brano, dalle pagine 190-192, che mi sembra molto significativo:
"Noi non siamo razzisti. Per me tutti gli uomini sono uguali, hanno la medesima dignità. Il più nero dei neri ha gli stessi diritti del mio vicino di casa. Però a casa sua", spiega Umberto Bossi nel libro 'Processo alla Lega' scritto dal suo biografo, Daniele Vimercati. Ecco il punto. Gli italiani non sono sempre rimasti a casa propria. Anzi. E dopo un periodo coloniale segnato dal lavoro di tanta brava gente ma anche da episodi non isolati di spaventosa ferocia repressiva, hanno continuato a 'usare' l'Africa come una fonte di business.
Fecero ridere il mondo, gli scandai della nostra cooperazione internazionale. Come i 2360 silos della bresciana Calvinsilos montati in Somalia e in Sudan senza basamenti di calcestruzzo o un minimo di accorgimenti per impedire al mastice delle giunture di sciogliersi al sole. O le 1725 tonnellate di buste di cibo liofilizzato, pagato 30 euro di oggi al chilo, mandate dove non avevano l'acqua per far rinvenire i minestroni disidratati. L'andazzo era tale che non solo Gianni De Michelis ammise che il 97% degli aiuti ai paesi poveri finiva in commesse a imprese italiane, ma un bel giorno il generale somalo Aidid, insieme a un compare di merende, arrivò a presentare al Triunale di Milano una richiesta di risarcimento danni nei confronti di Bettino Craxi, Paolo Pillitteri e Pietro Bearzi lagnandosi che gli era stata pagata su un conto corrente elvetico solo una parte di una tangente concordata.
Per non dire dei nostri rifiuti tossici scaricati nel continente nero. Una pratica infame finita sotto i riflettori in almeno tre occasioni. Prima quando i nigeriani sequestrarono la nave 'Piave' per costringerci a riprendere i veleni italiani abbandonati vicino a Port Koko. Poi quando la Lynx, carica di materiali pericolosi imbarcati a Massa Carrara, venne bloccata e respinta mentre si dirigeva a Gibuti. La terza quando a Mogadiscio, nel '94, vennero uccisi l'inviata RAI Ilaria Alpi e il cameraman Miran Hrovatin. Assassinati quasi certamente perché indagavano su una delle triangolazioni maledette: soldi che arrivavano in Somalia per seppellire rifiuti tossici e tornavano indietro in cambio di fucili, mitra, bazooka, munizioni ...
Aveva la voce rotta, Silvio Berlusconi, raccontando al G8 del bimbo africano morto di fame tra le braccia della madre: "Le disse di non preoccuparsi perché sarebbero arrivate le Nazioni Unite. Ma non sono arrivate mai". Bene: avanti così arriveranno ancora di meno. Ricordate il solenne giuramento al Vertice Fao del '96? "Entro il 2015 dimezzeremo il numero degli affamati." Erano allora 800 milioni. Nel 2009 sono cresciuti di altri 220 milioni, fino a un miliardo e 20 milioni. Un essere umano su sei.
E' lì la grande contraddizione occidentale, europea e italiana nei rapporti con l'Africa. Da una parte la giusta preoccupazione di un'ondata di immigrati così massiccia da essere impossibile da gestire, dall'altra l'ipocrisia di chi dice "aiutiamoli a casa loro" senza offrire alternative. Peggio, sbarrando la strada a ogni possibile 'rimonta' del continente nero. "I dazi imposti dai paesi industrializzati su alimenti base quali la carne, zucchero e latticini sono circa cinque volte superiori ai dazi imposti sui manufatti", accusava nel 2001 Kofi Anna. "Le tariffe doganali dell'UE sui prodotti della carne raggiungono punte pari all'826%."
Nel 2006, lo United Nations Development Programme confermava: "Le tariffe commerciali più alte del mondo sono erette contro alcuni dei paesi più poveri. In media le barriere commeciali per i paesi in via di sviluppo che vogliono esportare verso i paesi ricchi sono da tre a quattro volte più alte di quelle in vigore tra i paesi ricchi." Per non dire degli aiuti agli agricoltori: un miliardo di dollari al giorno in sussidi per prodotti coi quali, a quel punto, i contadini dei paesi in via di sviluppo non possono sognarsi di competere. La direttrice del programma alimentare mondiale Josette Sheeran non ha dubbi: "Milioni e milioni di persone disperate hanno solo tre scelte: la rivolta, l'emigrazione, la morte."
Un po' imbarazzati dalla cattiva coscienza e dai continui tagli agli aiuti che hanno visto l'Italia diventare lo stato più sparagnino del pianeta (con lo 0,11 reale del PIL contro un impegno dello 0,70) i paesi ricchi del G8 riuniti all'Aquila nel luglio 2009 hanno deciso di reagire aprendo i cordoni della borsa. Comunicando, con toni trionfali, di avere stanziato per le nazioni più miserabili del mondo 20 miliardi di dollari. Fatti i conti, un trentunesimo di quanto persero le solo Borse europee nella sola giornata nera del 21 gennaio 2009. O se volete lo 0,13 per mille dei soldi stanziati per arginare la crisi nei paesi ricchi dopo l'esplosione della bolla speculativa basata sui subprime.
Ammesso che finissero tutti nel continente nero: 5 euro e 18 centesimi l'anno per ogni africano. Cioè 43 centesimi al mese.
Saturday, April 3, 2010
Mendicanti integrati
Durante il recente viaggio in Marocco mi ha colpito una scena a cui ho assistito nella Medina di Tangeri: una donna anziana chiedeva l'elemosina presso l'angolo di un edificio e una signora 'borghese', vestita normalmente e con la borsa della spesa, probabilmente un'abitante dello stesso quartiere, si intratteneva per qualche minuto con la mendicante prima di proseguire verso casa, rivolgendosi a lei come fosse una vicina di casa.
Nella nostra società chi mendica, oltre ad una grande povertà che può dipendere anche solo da disgrazia o dal caso, deve sopportare anche una pressocché totale emarginazione sociale. Sembrava che quella povera anziana fosse una cittadina qualsiasi che, faceva solo un 'lavoro' più modesto, chiedendo ai passanti qualche soldo per sopravvivere.
Nella nostra società chi mendica, oltre ad una grande povertà che può dipendere anche solo da disgrazia o dal caso, deve sopportare anche una pressocché totale emarginazione sociale. Sembrava che quella povera anziana fosse una cittadina qualsiasi che, faceva solo un 'lavoro' più modesto, chiedendo ai passanti qualche soldo per sopravvivere.
Friday, April 2, 2010
Dall'Alpi alle Piramidi ...
Ecco le foto del mio recente viaggio
http://rbarazza.myphotoalbum.com/
Marzo 2010. Da (circa) l'Alpe alle Piramidi ...
Cinque giorni tra Sondrio e Tirano, fino a St. Moritz (Svizzera) a bordo del Trenino Rosso del Bernina (Premio Unesco), e poi in volo fino a Tangeri, Marocco ...
Cinque giorni tra Sondrio e Tirano, fino a St. Moritz (Svizzera) a bordo del Trenino Rosso del Bernina (Premio Unesco), e poi in volo fino a Tangeri, Marocco ...
http://rbarazza.myphotoalbum.com/
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