Sunday, March 30, 2008

Gli Albanesi hanno salvato tutti gli Ebrei in Albania durante la II Guerra Mondiale

In Albania tutti gli Ebrei sono stati salvati dagli Albanesi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Importante, no? Noi per Perlasca abbiamo fatto (a ragione) film e rassegne, ma ciò che hanno fatto gli Albanesi per gli Ebrei è ancora poco noto.


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PeaceReporter
Albania - 28.3.2008
Skandenberg's list
In Albania tutti gli ebrei sono stati salvati durante la Seconda Guerra Mondiale
di Roberta Barazza
New York ha ospitato, nei mesi scorsi, una mostra che ha messo in luce la storia dimenticata degli ebrei salvati in Albania durante la Seconda Guerra Mondiale: ''Besa: A Code of Honor/Albanians who Rescued Jews during the Holocaust''.

Il fatto è poco noto, perchè il regime comunista di Enver Hoxha, nei quasi 50 anni di dittatura successivi alla Seconda Guerra Mondiale, ha tenuto nascosti questi e molti altri documenti, riapparsi poi nel 1990. Una delegazione statunitense, recatasi in Albania, ha avuto accesso agli archivi degli anni della dittatura di Hoxha. Joe Dioguardi, rappresentante del Congresso Usa giunto a Tirana, inviò a Tel Aviv le testimonianze relative agli ebrei salvati e i documenti furono confermati e ritenuti autentici.
Ora anche l'Albania è stata aggiunta all'elenco dei ''Giusti tra le Nazioni'', cioè quelle persone o enti che hanno salvato ebrei dall'Olocausto. Anzi l'Albania ha un primato eccezionale: è l'unico paese che può vantare di aver salvato tutti gli ebrei presenti nel suo territorio.
Prima della Seconda Guerra Mondiale gli albanesi in Albania erano circa 200 e, alla fine del conflitto, erano oltre 2000.
Presenze ebraiche nel territorio albanese sono testimoniate fin dai tempi dei romani.
Perchè poterono salvarsi tutti gli ebrei in Albania? Per l'isolamento di cui godeva questo paese in un contesto europeo invece fortemente influenzato dall'ideologia fascista e nazista, ma soprattutto grazie alla cultura albanese, basata su un codice morale detto kanun e in particolare su una sua parte detta Besa, secondo la quale è un dovere inderogabile difendere la vita umana di chiunque, anche a costo della propria.
Il codice kanun, che per vari aspetti determina ancora la cultura albanese, prescrive una serie di regole di comportamento che, durante le successive invasioni straniere in Albania, hanno rappresentato l'identità stessa del popolo albanese. Essere albanese significava, prima ancora che abitare nel territorio albanese o obbedire al potere politico di quel territorio, rispettare il codice kanun.

lo yad vashem a gerusalemmeNel corso della storia questo codice si è a volte contrapposto al potere in Albania. E nei casi di conflitto tra potere politico ufficiale e regole proposte dal kanun, quest'ultimo veniva prima del rispetto di altre forme di potere.
Il codice kanun ha anche aspetti ormai inaccettabili, come il delitto d'onore o il dovere di vendicare anche con l'omicidio i torti subiti.
Ma un aspetto positivo e straordinario di questo codice è quello che ha portato alla salvezza di tutti gli ebrei che si sono rifugiati in Albania per sfuggire dall'Olocausto: il codice prevede l'obbligo di difendere la vita umana minacciata, chiunque sia in pericolo, albanese o straniero. Anzi il codice kanun non riconosce la parola 'straniero': Esistono gli 'ospiti', ma non gli 'stranieri'.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli albanesi hanno nascosto gli ebrei nel loro territorio, sia per iniziativa privata, sia per scelta delle autorità che si sono rifiutate di consegnare ai fascisti nel 1939 e ai nazisti nel 1943, le liste con i nomi degli ebrei presenti nel territorio. Il pericolo di ritorsioni, specie durante l'occupazione nazista, era molto alto, ma i cittadini albanesi e le autorità difesero gli ebrei, nascondendoli nelle case, procurando loro documenti falsi, travestendoli da contadini, spostandoli da un luogo all'altro per sfuggire alla morte.
Se si pensa che nella regione dei Balcani, su circa 70mila ebrei in pericolo, solo il 10 percento è sopravvissuto all'Olocausto, la straordinaria importanza del comportamento dell'Albania in quegli anni risulta ancora più evidente. Anche gli albanesi del Kosovo, del Montenegro e della Macedonia hanno contribuito alla salvezza di molti ebrei aiutandoli a rifugiarsi in Albania che era, appunto, durante la Seconda Guerra Mondiale, il luogo più sicuro in Europa.