Saturday, September 12, 2009

Supplenze. Un'anomalia italiana?

Secondo me la situazione della scuola italiana è quanto mai anomala. L'anomalia è la figura del supplente.
In nessuna struttura, anche pubblica, esistono i supplenti. Se uno lavora come segretario in un'amministrazione pubblica o privata, firma un contratto, di un anno, due anni, dieci anni, e deve rispettare i termini del contratto. Se fa assenze oltre il suo diritto, perde il contratto.
Nella scuola si inizia con un insegnante che firma un contratto, ma sembra che abbia diritto a un sacco di assenze se occorrono tutti questi supplenti.
Che io sappia nessun posto di lavoro ha questo rifornimento di supplenti precari tappabuchi, pronti a coprire anche solo pochi giorni per sostituire un lavoratore.
Questa è un'anomalia.
Secondo me dovrebbe funzionare così: una persona vuole diventare insegnante? Studia per questo scopo. Dopodiché lavorerà o non lavorerà a seconda che ci siano posti vacanti o meno.
Ma una volta firmato il contratto con una scuola, quell'insegnante è tenuto a svolgere tutte le sue ore di lezione. Non è normale che possa essere sostituito da un supplente. Da nessuna parte funziona così. Se una persona viene meno ai suo obblighi, perde il contratto. Invece nella scuola pubblica italiana uno firma, ma se manca c'è tutta una riserva enorme di supplenti tappabuchi a disposizione del Ministero dell'Istruzione, che servono da precari e che arrivano ad un posto decente e fisso solo dopo 10, 20 o 30 anni di insegnamento alla meno peggio.
Secondo me tutto questo sistema non funziona. Forse sarebbe opportuno provatizzare la scuola nel senso che ogni scuola assume chi vuole e può firmare con un insegnante un contratto lungo o breve, nel quale però non è previsto, se non nei termini minimi della legge, la possibilità di essere sostituiti da un supplente.
Si dirà che in questo modo viene meno il posto fisso. Onestamente, chiamare un posto fisso un contratto che per molti arriva ai tempi della pensione, mi sembra un po' paradossale.
L'enorme carrozzone dell'apparato dell' Istruzione funziona male. Trattiene per il proprio comodo, e anche per il comodo degli insegnanti, migliaia di insegnanti che accettano la precarietà pur di avere un giorno il posto fisso.
Un po' se la vogliono gli insegnanti. Si accontentano di un posto bucato di qua e di là per non cercare posti più consistenti. Ma è anche comprensibile che tutti cerchino il posto fisso. In teoria è una soluzione attraente, in realtà ci arrivi a 40 anni, a 50 anni, quindi nel frattempo ti sei giocata mezza vita in posti tappabuchi.
Io penso che non abbia più molto senso questo sistema. Mia sorella, che vive a New York, dice che lì i posti sono tutti 'at will', cioè quando il lavoratore o il datore di lavoro, pensano che il rapporto di lavoro non debba più andare avanti, semplicemente si rompe il contratto e si cercano altri lavori. E' vero che le offerte di lavoro sono maggiori lì che da noi, ma se anche in Italia ci fosse maggiore flessibilità, forse sarebbe anche più facile trovare posti vacanti.
Se in Italia non esistessero le GRADUATORIE DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (questo, secondo me è il problema da abolire), ogni insegnante, con il suo bravo titolo e abilitazione, manda il proprio CV ad ogni scuola, e, semplicemente, quando la scuola ha bisogno di un insegnante, il suo CV viene considerato.
In Italia le scuole DEVONO rispettare queste graduatorie che sono piene di precari. Pochi fortunati al top avranno presto il posto fisso, ma poi ci sono migliaia di precari che stanno lì in attesa di poche ore l'anno, fino al posto fisso.
Se invece un insegnante non assunto potesse mandare liberamente il suo CV ad ogni scuola e essere assunto se la scuola ne ha bisogno, forse ci sarebbe meno girotondi assurdi di suppplenti-dei-supplenti-dei-supplenti-degli-insegnanti-di-ruolo, e sei sicuro di lavorare almeno per un anno o due o di più dopo un periodo di prova.
Le graduatorie del Ministero da una parte promettono, come un miraggio lontano, il posto fisso, dall'altra IMPEDISCONO agli insegnanti un posto certo anche solo per qualche anno, perchè tutte le scuole devono attingere solo da queste graduatorie. In cambio di un lontano posto fisso, il mastodontico sistema delle graduatorie ministeriali BLOCCA moltissime persone che non possono lavorare con continuità anche solo per uno o pochi anni, costringendoli ad accontentarsi di tappare i buchi, in attesa, appunto, del contratto a tempo indeterminato.
All'estero non funziona così. Ogni scuola ha la possibilità di impiegare chi gli presenta un CV adatto al posto di lavoro.
Il nostro è un sistema socialisteggiante, basato sullo stato assistenzialista garante del posto fisso, ma alla fine uno anzichè lavorare, lavoricchia per anni e anni, a scapito della sua carriera e di un lavoro di qualità. Lo stato, piuttosto, farebbe meglio a potenziare le fonti si sostegno al reddito in caso di momentanea disoccupazione.