Sunday, May 18, 2008

Henry James e l'Italia

Come dice topo Firmino (Sam Savage, Firmino, Einaudi, Torino, 2008), Henry James era Un Grande.
Un leit-motiv dei romanzi di Henry James è, come è noto, la contrapposizione tra un' America puritana, naiv, onesta, idealista, e un'Europa oscura, ambigua, imbrogliona, ipocrita.
Non mancano i riferimenti espliciti all'Italia, come nel romanzo 'A Portrait of a Lady' ('Ritratto di Signora', diventato anche un film famoso).
Secondo me le cose dai tempi di Henry James (fine Ottocento - inizio Novecento) non sono cambiate di molto.
In Italia prevale un'atmosfera irrespirabile di insopportabile volgarità; non so se succede solo alle donne ma quando si esce comincia il bombardamento allucinante di messaggi pornografici, per cui l'unico posto in cui si può voler stare è lontani dalla gente, in uno spazio blindato e inaccessibile.
Si va dalla pornografia più dichiarata all'ambiguità: sembra che le persone in Italia non sappiano comunicare in modo normale, e 'comunichino' invece parlando dietro alle spalle, fingendo di parlare ad altri ma mandando un messaggio a terzi, o imponendoti la loro presenza senza rispettare i tuoi spazi, avviciandosi continuamente in modo fastidiosissimo, o dando l'impressione di voler comunicare, ma rifiutando poi di parlare in modo esplicito.
Insomma ... roba per nevrotici. Se uno non è nevrotico in Italia, lo diventa di sicuro. E ringrazi il cielo se diventa 'solo' nevrotico.

Gli Americani, invece, sono molto diretti; parlano chiaro. Noi Europei diremmo naiv, ma almeno hanno il buon gusto di farsi capire bene.
Se, ad esempio, come mi è capitato, qualcuno non vuol più darti i 1000 $ che ti aveva promesso anche per iscritto, lo fa senza problemi, in modo chiaro. Te lo dice in faccia: 'Guarda, io i 1000 $ non te li voglio più dare.' E basta. Forse non hanno bisogno di giustificare tante cose, ma almeno si capisce bene. Anche quando vogliono imbrogliare, imbrogliano in maniera onesta.
Ha ragione Henry James.