Sunday, November 25, 2007

'l'estate di kikujiro' di takeshi kitano

Vorrei consigliare un film molto bello: 'L'estate di Kikujiro' di Takeshi Kitano.
Il film racconta di un bambino che vive in Giappone con la nonna e che non ha mia conosciuto i genitori. La nonna dice che sua mamma deve lavorare per lui e non può vivere con loro, e gli dice che abita in una città lontana del Giappone.
Il bambino decide di partire da solo alla ricerca della mamma, ma una vicina, accortasene, manda il marito ad accompagnarlo.
E così inizia l'avventura di questa strana coppia, in cui non è sempre chiaro chi è l'adulto e chi il bambino.
Un film che ricorda Charlot e Pinocchio.
L'accompagnatore, Kikujiro, è un adulto succube della moglie; deve avere amicizie tra i mafiosi perchè si comporta sempre come un boss che comanda, ma neanche a casa sua nessuno lo ascolta. E' un arrogante che nel corso del viaggio cerca distrazioni e avventure, e gli piace creare situazioni strane un po' per divertire il bambino, e molto anche per appofittare di questa vacanza dalla routine quotidiana.
Gli succedono anche cose spiacevoli: restano senza soldi, quasi affoga nella piscina di un albergo perchè non sa nuotare, viene bastonato da boss mafiosi, viene con Masao abbandonato ad una fermata del bus dove non passano bus, devono scappare perchè per ottenere un passaggio bucano le ruote delle macchine che passano.
E' un arrogante che riceve le sue lezioni di vita in questo viaggio poetico e impara a diventare un po' più adulto e a prendersi reponsabilità nei confronti del bambino. Per divertire il quale, dopo la triste scoperta che la madre non abita lì, organizzerà teatrali messinscena 'on the road' con i suoi buffi compagni di viaggio: il poeta che spiega al bambino il sistema solare, i due centauri che per farlo ridere si trasformano in polipo, pesce volante, marziano, tarzan, indiano, mostro ciccione ...
Le parti del grande e del bambino sono spesso intercambiate: è il bambino che insegna all'adulto che invece di bucare le ruote delle macchine per ottenere un passaggio, forse è meglio semplicemente 'chiedere con gentilezza'; quando l'adulto 'cade dalle scale' e ricompare pieno di botte e sangue è il bambino che di notte fa aprire una farmacia per procuragli i cerotti; la mamma che cercano è quella del bambino? o quella di Kikujiro, che lui intravede nell'ospizio ma che preferisce non salutare?
Masao non ha trovato la mamma dopo questo lungo viaggio, ma di certo, come Pinocchio, molte avventure che ricorderà a lungo. E sembra proprio una scena da Pinocchio quella di Masao nel parco dei divertimenti, di notte, solo, in attesa di Kikujiro, quando compaiono all'improvviso 'il gatto e la volpe' che lo spaventano e riempiono di paure il suo sonno.
Prima di partire Masao chiedeva ad un compagno di classe dove sarebbe andato quell'estate. Lui era infelice perchè non sarebbe andato da nessuna parte ... e invece vivrà questa straordinaria, colorita avventura; non trova la mamma ma di certo episodi che riempiranno i suoi ricordi e un vicino di casa che d'ora in poi non è più lo sconosciuto che era.

Friday, November 23, 2007

beowulf & grendel

Mi è piaciuto molto 'Beowulf & Grendel' di Gerard Butler.
Il poema epico in antico inglese racconta la storia di Beowulf, l'eroe scandinavo chiamato alla corte del re di Danimarca perchè uccida il terribile Grendel, assassino di molti danesi.
Sembra una contrapposizione tra Male e Bene ma la storia è più sottile e affascinante.
Perchè uccide molte persone Grendel? E' davvero un mostro atroce o agisce secondo una logica in qualche modo giusta e umana?
Beowulf capisce che il re danese nasconde qualche dettaglio nel raccontare i crimini efferati del mostro.
Glielo farà invece capire un'altra persona disprezzata dalla società: la strega e prostituta Grimur, che sa che Grendel è diventato mostro dopo che i danesi gli hanno ucciso, senza motivo, il padre.
Il film, infatti, non distingue nettamente, alla Bush, tra Asse del Bene e Asse del Male.
Grendel è un assassino, ma non uccide donne, bambini e vecchi danesi, e neppure gli stranieri. Uccide solo adulti danesi, perchè adulti danesi hanno ucciso suo padre quando lui era un bambino.
Grimur è una prostituta e ha avuto un figlio da Grendel. Ma mentre gli uomini 'normali' l'hanno venduta e costretta a prostituirsi, Grendel impediva ad altri uomini d'avvicinarsi alla sua casa, in qualche modo proteggendola da altre violenze.
Grimur è considerata una strega perchè vede nel futuro, ma soprattutto capisce il cuore umano e riconosce in Grendel una grandezza, una dignità, un codice morale, che altri non hanno.
E Beowulf? Da che parte sta? Lui dice a Grimur 'io sono diverso', ma Grimur risponde che anche lui non è così diverso: anche lui uccide, e uccide Grendel.
La grandezza di Beowulf sta non tanto nella lotta vittoriosa contro il mostro, ma nella sua capacità di capirne la dignità e cercare la giustizia. Deve uccidere Grendel perchè continua a uccidere i danesi, ma vuole capire la sua storia e riconosce che anche lui è vittima della violenza altrui.
Chi sono i veri mostri, verrebbe da chiedersi se la domanda non fosse ormai usurata: i cosiddetti normali, o chi è al margine della società, spesso per colpa dei cosiddetti normali?
Come tutte le grandi storie, anche questa racconta gli uomini di tutti i tempi.

società delle immagini

A me Veltroni è sostanzialmente simpatico; condivido molte sue opinioni. Però vederlo ogni giorno sui giornali capendo che questo bombardamento mediatico è calcolato e costruito, mi rende non lui ma la sua immagine abbastanza odiosa.
E' un effetto collaterale della società delle immagini.

Thursday, November 22, 2007

risarcimento ai savoia?

I Savoia vogliono essere risarciti per l'esilio a cui sono stati costretti.

Bella la battuta di Crozza nell'ultimo Ballarò: 'Loro vogliono essere risarciti? Loro che hanno vissuto all'estero? E noi che siamo stati in Italia che cosa dovremmo chiedere?'

Scherzi a parte ... i soldi che i Savoia vorrebbero, includono le spese che lo Stato Italiano si è accollato per le opere pubbliche in Libia richieste come risarcimento dei danni fatti dal Fascismo a quel paese? In Libia Gheddafi sta aspettando varie opere pubbliche dall'Italia. Se ne interessino i Savoia ...

western americano e spaghetti western

Per rispondere ad una domanda di un mio alunno sulla differenza tra western all'italiana e western americano:


tratto da
http://www.ilcinemante.com/dettaglio.asp?id=1721

Le differenze tra Western classico e western all’italiana sono sostanzialmente tematiche ed etiche. Da una parte il Mito della Frontiera, della spinta verso Ovest e della civilizzazione di territori selvaggi. I Buoni immediatamente distinguibili dai Cattivi. La violenza è dettata dalla lotta perenne tra il Bene e il Male ed è per questo giustificata. Tutto questo ancor più significativo se riferito agli anni di produzione delle varie pellicole, anni che vedevano spesso gli Stati Uniti impegnati in guerre per la sopravvivenza del Bene (vero o presunto): la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra di Corea, il Vietnam, la Guerra Fredda. Dall’altra, invece, non si ha un Mito da raccontare (con l’eccezione di Leone per il quale il mito finisce per essere lo stesso cinema western), se non alla luce del clima in cui si vive. Oltretutto, viene meno la lotta tra Bene e Male: l’eroe non è uno Shane (cavaliere senza macchia e senza paura) ma un opportunista che si pone spesso tra due parti in lotta per trarre dei vantaggi personali. Un Arlecchino servitore di due padroni. La violenza quindi diviene priva di una sua giustificazione morale. E, per questo, è sempre efferata, un duro colpo allo stomaco, con torture e caratteristiche sadomasochiste che giungono fino all’eccesso. Due generi assai diversi, quindi. Difficilmente paragonabili.

negozi per noleggio libri

Sarebbe bello se ci fossero negozi che prestano libri per pochi Euro, così come ci sono negozi che prestano video per pochi Euro.
Strano che non esistano già.

Wednesday, November 21, 2007

inchiesta de magistris

Sorprende a volte come giornalisti e giornali scelgano le notizie dando enorme risalto a certe e nessun risalto ad altre, invece, molto importanti.
Ho letto che De Magistris può riprendere la sua inchiesta per i prossimi sei mesi. E' una notizia importantissima ma sembra che sia passata quasi inosservata.
Che sia falsa?

....

Ho controllato. In effetti la notizia non è poi così importante: l'inchiesta è stata prorogata per i prossimi sei mesi, ma l'hanno tolta a De Magistris ... E' capitato spesso che ai pm più scomodi togliessero lavori scottanti passandoli, magari per non scandalizzare troppo, a colleghi ai quali magari il lavoro non interessa proprio.
Sì, in effetti, non è una grande notizia. E lo scandaloso comportamento del Ministro della Giustizia rimane scandaloso.

Sunday, November 18, 2007

uffcio di collocamento informale

Non so se questa assomiglia alla scoperta dell'acqua calda, ma ci vorrebbe in ogni città una sorta di ufficio di collocamento organizzato dalle istituzioni pubbliche che semplicemente mette in contatto direttamente le persone che cercano lavoro con chi lo offre.
Magari c'è già ma non credo che ci sia organizzato in modo molto semplice.
Mi capita di incontrare persone, spesso di origine straniera, in evidenti difficoltà. Spesso vendono qualche oggetto per guadagnare pochi euro al giorno.
A queste persone mi piacerebbe consigliare di andare in un posto dove qualche impiegato pubblico fa incontrare subito l'offerta con la domanda di lavoro.
Mi vengono in mente certe scene di emigrazione italiana all'inizio del secolo: c'erano dei banchetti e chi arrivava lì e non sapeva come sopravvivere rispondeva ad un tipo che diceva 'occorrono 20 muratori, 10 operai ...'
Ovviamente non ci si augura più scene del genere, ma ciò che colpisce in quelle situazioni è la semplicità: una sorta di mercato quotidiano in cui chi ha bisogno di lavorare trova da fare per qualche giorno.
Ora ovviamente tutto è molto più chic, e non ci sono più sistemi così informali. Ma purtroppo i problemi, non tanto chic, restano. E restano sulle strade persone che si trascinano giorno dopo giorno senza riuscire a capire come fare per trovare qualche sistema per sbarcare il lunario.
E' troppo banale pensare che vi siano in ogni città dei punti pubblici in cui le persone vengono subito messe in contatto con chi ha bisogno di lavoratori? Allora sì, direi a tutti questi stranieri - o anche italiani - di andare lì.
Sembra troppo banale o troppo semplice per la società complessa in cui viviamo, ma mi sembra che dovrebbe essere proprio utile.
Si pensi poi che certe aree del paese hanno grande bisogno di manodopera e vanno all'estero a reclutarla, mentre qui nelle nostre strade ci sono persone che non hanno lavoro, non hanno casa, dormono per strada, a volte solo perchè non sanno dove o come trovare lavoro, anche per problemi di integrazione o difficoltà a comunicare e capire la struttura della nostra società.

Sunday, November 11, 2007

caudillos

Un bel ricordo dell'anno passato alla Purdue University è quello relativo ad un corso sul Sudamerica tenuto da un professore argentino.
Il corso era sui caudillos argentini, cioè quei ribelli che lottavano contro il potere centrale per una più equa spartizione delle ricchezze e una difesa dei diritti dei più poveri.
Durante questo corso ho imparato così bene la lezione dei caudillos che ho voluto poi metterla in pratica: i rapporti con quegli scriteriati del dipartimento di italianistica si stavano logorando (tanto che poi ho rifiutato di stare lì il secondo anno quando me l'hanno proposto) e addirittura sembrava che dovessi andarmene.
Durante un test del corso di storia sudamericana mi sono rifiutata di rispondere alle domande e ho scritto sul foglio qualcosa come 'Nel mio dipartimento non hanno ancora deciso se devo rimanere o no. Per questo mi rifiuto di studiare fino ad una chiara decisione nei miei confronti'. E ho consegnato il compito così: una sorta di ribellione al potere locale.
Come si può immaginare non hanno apprezzato molto e in quel corso ho preso un voto relativamente basso (C, mentre negli altri corsi A, A e B), anche se è stato il corso che più mi è piaciuto. Insomma alla Purdue University non piacciono i caudillos. Ma quell'atto di ribellione è un ricordo simpatico del mio anno in Indiana.

Saturday, November 10, 2007

virtù italiane

Io, che non brillo affatto in patriottismo, trovo che però qualcosa di virtuoso inItalia c'è: ci si sente liberi di esprimersi.
Il nostro è un paese piuttosto scanzonato e autoironico ed è stile comune non prendersi troppo sul serio. Non che sia troppo positivo, ma questo permette di esprimersi senza temere troppe censure. E non vuol dire neanche che ci si esprima solo in modo poco serio, intelligente e impegnato.
Siamo anche abituati a prendere poco sul serio Stato e istituzioni e questo, se, in senso negativo porta a una generale tendenza a critiche a atteggiamento distruttivo, dall'altra permette un po' a tutti di esprimersi con libertà.
Non mi sentivo così in Cina, ovviamente, ma neanche in USA, dove i datori di lavoro hanno enorme potere sui dipendenti e possono sbarazzarsi di un lavoratore anche senza grandi motivi; io provavo paura a criticare cose che ritenevo criticabili e anche certe posizioni inaccettabili del governo statunitense.
Non-ricordo-più-chi ha detto che in USA i cittadini hanno paura del potere. In Italia (e in Europa) è il potere che ha paura dei cittadini.
Sembra anche a me.

dottorati italiani e non

Molte persone in Italia sono interessate ai dottorati e vorrebbero farne uno. Ma, come si sa, il sistema semimafioso delle università italiane, blocca le intenzioni di quasi tutti.
Forse non tutti sanno però che se si allunga la propria strada di qualche km si possono trovare realtà che in Italia sembrano irrealizzabili.
In Austria e Germania, per iscriversi ad un dottorato, è importante avere un buon curriculum e avere un progetto che interessi ad un professore. Quindi nel mondo di lingua tedesca già ci sono molte strade più aperte che in Italia.
In Italia, come è noto, tutto passa per dei concorsi che sono pilotatissimi. Quasi mai uno sconosciuto che non ha contatti con un prof della commissione, passerà il concorso, anche se fa una prova brillante. E' risaputo. Non consiglierei a nessuno di perdere tempo a prepararsi per un concorso di dottorato in Italia, a meno che un prof non abbia già fatto capire al candidato che lui passerà il concorso.
Come dicevo all'estero sembra che le cose siano meno oscure.
In Germania e in Austria le tasse universitarie sono molto basse. Per questo uno potrebbe anche lavorare e pagarsi gli studi di dottorato.
In Svezia e Finlandia addirittura gli studenti sono stipendiati per studiare e non vi sono per niente tasse universitarie.
Nei paesi anglosassoni iscriversi ad un corso universitario o ad un dottorato è piuttosto costoso - spesso decine di migliaia di dollari l'anno - però ci sono molte borse di studio o molte teaching assistantships con cui uno si mantiene agli studi insegnando la propria lingua o altri campi di sua competenza. E anche qui, come più o meno in tutti i paesi eccetto l'Italia, conta un buon cv e un progetto di dottorato interessante.
Io trovo scandaloso che in Italia, se uno esprime interessi di studio relativi a dottorati e ricerca, sia bloccato dai professori stessi. Da un certo punto di vista hanno ragione perchè effettivamente se uno si aspetta di combinare qualcosa in Italia, è troppo spesso un illuso che non ha ancora capito i meccanismi universitari. Tuttavia si resta ancora scandalizzati perchè credo che il ruolo stesso del prof univesitario sia incoraggiare in ogni caso a studio e ricerca, e se in Italia si sa com'è, restano molte possibilità aperte all'estero. Ma anche in questo i prof italiani deludono, perchè, forse per non rivelare i meccanismi oscuri della ricerca italiana e per non invitare a 'passare alla concorrenza' cioè andare a studiare all'estero, non incoraggiano affatto a continuare all'estero. Ovvio che questo paese è bloccato nel settore della cultura. Gli accademici devono difendere la loro 'azienda' senza però sbilanciarsi troppo sui limiti enormi della stessa. Secondo me se uno non è davvero motivato non cerca di fare dottorati; si accontenta della laurea. In Italia chi vuol fare un dottorato quasi si sente considerato dagli accademici come uno che pretende chissacosa. La cosa è ridicola. Uno che vuole laurearsi è uno che si crede chissachi? Una persona che vuole studiare dovrebbe sempre essere incoraggiata e poter andare avanti. In Italia non è così. E poi ci si lamenta che questo paese è sempre fanalino di coda in Europa? Per certe cose ci si può meravigliare che sia ancora in Europa. Il problema è che in Italia le università (come i partiti politici?) sono non innanzitutto dei centri di studio e ricerca, ma innanzitutto dei centri di potere e privilegi.

Thursday, November 8, 2007

doveri dei lavoratori

I lavoratori, si sa, hanno dei doveri riconosciuti come ovvi: devono essere diligenti, seri, rigorosi, precisi, severi. Ma sembra che nella nostra società non si pensi per niente al dovere, che tutti dovrebbero riconoscere, di essere contenti. Sorprende? Secondo me è fondamentale per la convivenza sociale. In una famiglia i bambini crescono senza tanti problemi soprattutto se i genitori sono contenti. Altrimenti cominciano ansie, insicurezze, inquietudini, frustrazioni. Se si pensa che la società sia qualcosa di simile, non si può non pensare che ogni giorno, quando si va a lavorare, occorre porsi l'obiettivo anche di essere tranquilli e ben disposti perchè gli altri non si sentano minacciati o impauriti o criticati inutilmente. Dovrebbe essere ritenuto un dovere sociale. Una persona tranquilla suscita tranquillità anche nel suo ambiente. Come sarebbe diversa la società se le persone fossero ben disposte e si ponessero sempre quest'obiettivo nel luogo di lavoro e di vita.
Da noi quasi irrita la gioia di una persona. Basta chiedere una qualsiasi cosa, anche la più lecita, e ci si aspetta sempre reazioni irritate, spesso del tutto assurde.
In USA sembrava diverso. Lì le persone sono molto più sorridenti e ben disposte di noi e, secondo me, molto più educate. In Italia, poi, credo che la maleducazione raggiunga vette altissime. Infatti il clima non è per niente tranquillo. Se pensiamo che è molto comune prendere in giro gli americani che hanno questi atteggiamenti da spacconi o ideali da eroi, che sorridono sempre e sono sempre entusiasti di tutto e convinti che tutto debba finire in happy end. Ci sembrano naiv, bambinoni che non conoscono la complessità e la durezza della vita. O siamo noi che invece abbiamo fatto nostro stile quello di criticare sempre tutto e considerare ingenuo pensare che vi siano soluzioni ragionevoli per ogni problema? Mi sembra già di sentire le repliche: ma se poi fanno quei disastri pazzeschi in Iraq e hanno l'industria degli armamenti più forte del mondo! Ovviamento non obietto. Mi riferiro all'americano medio che ha uno stile più costruttivo e meno polemico, più entusiasta di tutto (anche della politica estera del suo governo, aimè) ma in genere un atteggiamento meno distuttivo e meno meschinamente critico di noi italiani.

scontri armati in macedonia

Pochi giorni fa in Macedonia, a Tetovo, proprio dove ho insegnato per un anno, è successo un fatto grave e importante: c'è stato un conflitto armato tra dei delinquenti albanesi e la polizia macedone. Otto morti. E' quasi guerriglia, in un paese che è tra i più pacifici dei Balcani: basti pensare che la Macedonia ha ottenuto l'indipendenza dalla ex-Yugoslavia senza un solo morto.
La cosa che sorprende è che non se ne sia parlato per niente nei giornali o alla televisione italiana. 5 o 6 anni fa era successo qualcosa del genere: uno scontro tra albanesi e forze dell'ordine macedoni, e anche allora c'erano stati vari morti.
Quando c'è stata quella strage della mafia in Germania con un bilancio di 6 morti italiani a Duisburg, tutti i giornali in Europa ne hanno parlato. E questa mattina il caso del ragazzo omicida in Finlandia, che ha ucciso in un raptus di follia 8 persone, era in prima pagina anche in Italia.
Del fatto della Macedonia, invece, non si è neanche sentito parlare.
Ed è importante perchè riguarda un conflitto etnico che ancora non si è risolto. Riguarda gli instabili equilibri di tutta la regione balcanica che è alle nostre porte. Riguarda la convivenza tra albanesi e macedoni in Macedonia che non è ancora divenuta effettiva integrazione.
Ho chiesto a due miei conoscenti in Macedonia una loro interpretazione. Entrambi sembrano concordare sul fatto che l'episodio è frutto di strumentalizzazione politica. Sembra che i delinquenti che hanno causato problemi, e a cui poi la polizia macedone ha reagito uccidendo a sua volta anche civili innocenti, siano degli ex-galeotti che sono stati spinti a creare disordini per suscitare violenza e tensione tra albanesi e macedoni, in modo tale da colpevolizzare la popolazione albanese per presentarla come gruppo poco affidabile, per cui ancor meno affidabili sarebbero gli albanesi del Kosovo che vogliono l'indipendenza, e che in questo modo sembrano meritarla ancora meno. Si pensa a strumentalizzazioni da parte della Serbia sostenute dalle forze politiche macedoni.
Insomma fatti importanti ma che in Italia non hanno scomodato i giornalisti. E guarda caso, come scrivevo in altri post, non vi sono in Italia guide turistiche sulla Macedonia e sull'Albania, come se fossero paesi lontani e sconosciuti.
Sembra che la cortina di ferro non sia stata ancora del tutto abbattuta.
O forse è un caso di mala-stampa? Comincia a sorprendere un po' tutti che i giornali italiani, anche quelli importanti come La Repubblica o il Corriere, stiano diventando sempre più simili a tabloid dediti alla cronaca nera. C'è chi dice che i casi di cronaca nera sono effettivamente aumentati in Italia. C'è chi dice che in fondo alla gente è questo che interessa. E chi pensa anche a strumentalizzazioni politiche e tentativi di velare problemi più vasti del Paese.

Sunday, November 4, 2007

espulsioni / siamo tutti un po' nomadi

Dopo i fatti di Roma Fini e Casini hanno detto che devono essere espulsi coloro che non hanno un reddito fisso e una dimora stabile.

Oh mamma, e me dove mi manderanno?

Ho un contratto da supplente di cui il Ministero della Pubblica Istruzione non si è neanche scomodato a precisare la conclusione ('fino alla nomina dell'avente diritto', cioè fino all'arrivo del prossimo supplente che ha diritto alla cattedra; ma non si sa quand'è 'sta nomina. Quando ho firmato il contratto mi hanno detto che forse era fino a fine settembre, o forse a ottobre, o forse a novembre, o forse anche a dicembre).
E avere una dimora fissa con 'sti contratti si va un po' male. Come fai a firmare un contratto d'affitto per almeno un anno se ti propongono contratti simili?
Se poi aggiungo che il mio contratto non è a tempo pieno ...

... vado a preparare le valigie per l'espulsione.

Saturday, November 3, 2007

emigrati rumeni e italiani

Gli eventi di questi giorni a Roma - l'uccisione della signora Reggiani da parte di un rumeno e la conseguente ronda razzista con pestaggio di altri rumeni - ricorda molto il linciaggio di italiani negli USA tra fine '800 e inizio '900.
Per due motivi: gli italiani erano considerati delinquenti perchè poveri e straccioni, i più disprezzati tra gli emigrati, superiori solo ai neri, e perchè la mafia è stata importata negli USA dall'Italia.
Il secondo motivo è che i pestaggi di ieri sera non hanno fatto per niente giustizia della terribile violenza subita dalla signora, anzi assomigliano piuttosto alla violenza stessa inferta alla signora romana, come i linciaggi di cui negli USA erano vittime italiani presi a caso tra la popolazione emigrata.

Negli USA a fine '800 succedeva un'omicidio in una città, e subito si pensava agli italiani. Da quel momento tutti gli italiani in quella città erano in pericolo di vita perchè spesso si ricorreva al linciaggio come forma di 'giustizia' popolare, sostenuta dal tacito assenso delle forze dell'ordine.

Nei quartieri londinesi, adesso, che siano particolarmente detestati gli italiani, visto che la ragazza inglese studentessa a Perugia è stata uccisa in Italia?

albania

Certe frontiere, prima ancora che essere fisiche, sono mentali. Per una persona cresciuta nell'Europa occidentale durante gli anni della Guerra Fredda, la frontiera con l'est europeo era una frontiera doppia o tripla rispetto a quella con gli altri paesi europei.
Nova Gorica in Slovenia è l'altra metà di Gorizia, ma io l'ho visitata per la prima volta solo pochi anni fa, mentre a quel tempo avevo già visitato molti paesi europei anche lontani. Si aggiunga che mi sono laureata in un'università del Friuli Venezia Giulia e per raggiungere Gorizia bastava mezz'ora in macchina o in treno.
Anche l'Albania è molto vicina (a 70 km dall'Italia via mare) ma è un paese ancora quasi sconosciuto per gli italiani. Anche la Macedonia, in realtà. Nell'anno in cui ho lavorato in Macedonia mi sarebbe piaciuto scrivere una breve guida turistica su questo paese perchè, semplicemente, non ce ne sono, o sono rarità. E lo stesso vale per l'Albania: non sembrano esistere guide turistiche in italiano. E l'Albania sembra orientata a diventare un centro turistico importante del Mediterraneo, anzi farà concorrenza forse nei prossimi anni a Italia, Croazia e Slovenia.
Sono entrata in Albania dalla Macedonia passando per le città meridionali della Macedonia, nella bellissima zona del lago di Ohrid, lago per metà macedone e per l'altra metà albanese.
Ohrid è una città macedone bellissima, con un ricco centro storico e un lago di grande interesse ambientale e paesaggistico. A Ohrid vi sono splendide chiese ortodosse antiche, scavi archeologici con resti romani, un anfiteatro, e edifici di successiva costruzione e di grande interesse storico. Lì ho visto anche un laboratorio dove insegnavano a fare la carta in modo artigianale così come gli antichi cinesi avevano insegnato agli europei.
Dal punto di vista paesaggistico il lago è splendido e tra gli aspetti naturalistici più interessanti vi è la strana storia dell'anguilla di Ohrid che nasce nel Mar dei Sargassi (nell'Atlantico), poi risale mari e fiumi fino proprio al Lago di Ohrid e qui, in 'età da marito', depone le uova, per ritornare poi nel luogo d'origine, dove morirà. Gli animali nati qui fanno lo stesso: depongono le uova a Ohrid e poi vanno a morire nel Mar dei Sargassi. Un mistero che gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare.
Come dicevo, sono entrata in Albania attraverso la frontiera vicino al Lago di Ohrid. E, appena superata la dogana, ci si trova in una zona piuttosto isolata alla sommità di un colle da cui si domina una vallata che scende fino al mare. Ricordo di essere rimasta incantata da questa visione. Anche perchè insolita: non vi erano molte costruzioni intorno; solo le pendici grigio-verdi dei monti e i colori del mare.
A Elbasan ho dormito nel più grande albergo della città, e se me lo potevo permettere io, non deve di certo esser costato troppo. E la colazione era su una terrazza sul mare.
Ovviamente le strutture turistico alberghiere, ma anche le costruzioni private, sono spesso da ristrutturare, ma penso che le potenziali turistiche di questo paese siano davvero notevoli.
Tirana è un cantiere, prima ancora che una città. Moltissime aree sono in costruzione. Il sindaco di allora, e di adesso, Edi Rama, è anche un pittore, e sembra che stia dando un'impronta artistica alla costruzione di molti edifici della capitale. Alcuni sono coloratissimi, proprio come piace a lui. Anzi Edi Rama, definito qualche tempo fa da sondaggi internazionali, il miglior sindaco del mondo, sembra aver unito non solo pittura e politica, ma anche musica e politica: è di recente comparso in un video musicale in cui canta e balla nel suo ruolo di sindaco della capitale.
Ho letto che una mostra allestita in Italia sul patrimonio etnico albanese ha sorpreso molti albanesi stessi che non avevano mai potuto vedere costumi e oggetti del loro popolo in patria. Anche questo è sicuramente un patrimonio che diventerà risorsa turistica 'redditizia' se si comincia a salvaguardarlo. In Albania vi sono molti siti archeologici di antiche epoche. L'Albania è il paese degli Illiri: qui, più che altrove, vi sono resti di questa antica civiltà, e dovrebbero essere valorizzati e conservati.
Ovviamente i problemi economici sono molti, ma forse è già cominciato quello che in Italia è stato negli anni '50 il boom economico. Di certo chi c'era prima degli anni '80 e c'è anche ora deve aver visto un cambiamento epocale.
Se Tirana è soprattutto una città moderna e in fieri, Durazzo ha un interessante centro storico con un borgo medievale.
Più o meno ovunque si parla l'italiano perchè gli albanesi prendono con le loro antenne le tv italiane, oltre che per l'evidente interesse per l'Italia come terra d'emigrazione. E proprio perchè qui si parlava troppo italiano, io preferivo usare l'inglese, perchè avevo l'impressione che parlassero l'italiano quasi 'rinunciando' alla loro lingua. La dipendenza dall'Italia mi sembrava eccessiva e pensavo che gli albanesi avrebbero fatto bene ad essere più orgogliosi della loro stessa cultura.
Qui a Durazzo mi è capitata una cosa curiosa. Ho chiesto ad un signore se c'era un autobus per Tirana e lui annuiva. Allora gli ho chiesto dove potevo prenderlo. E lui continuava ad annuire, senza darmi una risposta. In seguito ho risolto l'enigma: in Albania si muove la testa su e giù per dire no, e da destra a sinistra per dire sì. Quel signore voleva dirmi che NON vi erano autobus per Tirana. A proposito: anche la lingua albanese, per i suoi elementi illirici, unici in Europa, risulta di particolare interesse.

università e università

lo stile dell'università americana:
dinamismo, vivacità, coinvolgimento nelle attività di ricerca, partecipazione, entusiasmo, efficienza

lo stile dell'università italiana:
staticità, lentezza, oscurità, professori snob che escludono anzichè coinvolgere in attività di ricerca, studenti di cui ci si disinteressa, inefficienza

Secondo me le università italiane sono soprattutto università di borghesi mediocri. Una situazione frequentissima che lo dimostra è questo:
o uno studente ha già tutto (soldi, ottimo cv, ambiente sufficientemente borghese) o viene snobbato e escluso. Se non ha qualcosa di questo, per es. sufficienti mezzi per un lavoro di studio e ricerca, non interessa, nonostante impegno e intelligenza. Mentre gli accademici stessi dovrebbero interessarsi ché uno possa lavorare e avere i mezzi per produrre lavoro qualificato. Lo dice anche la Costituzione.
Da questo punto di vista le università americane sembrano molto diverse e là vi sono effettivamente opportunità per chi è 'solo' capace.

Friday, November 2, 2007

don oreste benzi

Nella Repubblica di oggi vi è un trafiletto con un commento di don Oreste Benzi sul caso del rumeno che ha ferocemente violentato e causato la morte di Giovanna Reggiani a Roma.
Riporto queste parole come una sorta di testamento di don Benzi, che da poche ore è morto nella sua Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, che lui stesso aveva fondato alla fine degli anni '60 e dove hanno potuto ricominciare una vita normale molte prostitute schiave degli sfruttatori in Italia:
"I funzionari della polizia rumena con i quali noi collaboriamo - racconta don Benzi - ci dicono che i lupi feroci siete voi italiani perchè voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze rumene, delle quali in partenza il 50% sono bambine. Siete voi che foraggiate i criminale rumeni che le tengono schiave con almeno 200 milioni l'anno di guadagno. Sono i vostri maschi che pagano i delinquenti rumeni. Dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perchè tutto l'anno massacrate le nostre bambine."
Chi va da una prostituta, non è forse uno che va a violentare una che deve accettare di essere violentata?