Sunday, April 5, 2009

Tanto rumore per nulla. Berlusconi e la stampa.

In questi giorni del G20 si è sollevato un polverone megagalattico sul fatto che Berlusconi si fosse assentato qualche minuto mentre i leader degli altri paesi stavano posando insieme per una foto sul confine francese e, dopo due passi, su quello tedesco.
Berlusconi era al telefono con Erdogan, leader turco la cui posizione politica era oggetto di discussione importante proprio al vertice del G20.
Per questa sua assenza di pochi minuti, dalla stampa italiana e anche da molta stampa straniera, Berlusconi è stato paparazzato e fotografato morbosamente, oltre che criticato in lungo e in largo.
Lui se l'è presa e ha minacciato una dura presa di posizione.

Quel che penso io è che c'è molto giornalismo di basso rango in giro.
Berlusconi stava parlando con Erdogan. La posizione di Erdogan è molto importante nel contesto delle scelte del G20. Si deve decidere se la Turchia può o meno entrare nella EU. Che Erdogan fosse al telefono, io penso, giustifica in abbondanza il fatto che Berlusconi si fosse assentato per qualche minuto. Al limite si potrebbe rimproverare a Erdogan di aver chiamato in momenti poco opportuni.

La stampa lo ha ridicolizzato in modo impietoso. Hanno insinuato che forse non era neanche vero che Erdogan era al telefono. Invece poi lo hanno dovuto ammettere.
Per giustificare l'eccessivo polverone, poi, i giornalisti dicono che Erdogan cita Berlusconi solo al quarto posto tra i leader con cui ha parlato, dopo la Merkel, Obama e non so chi.
Anche questa è una stupidaggine. Berlusconi sta parlando al telefono con Erdogan. Questo è un argomento importante. Punto e basta. Poi se Berlusconi ha avuto un ruolo importante o non ci sia riuscito, è una cosa da senno di poi. Se uno parla al telefono per temi così importanti ha tutto il diritto di essere lasciato in pace e di continuare a parlare.

E per dire ancora come nei giornali a volte si parli solo per frasi fatte e slogan, e titoli senza contenuto, proseguo con le conseguenze di quanto è accaduto.

Dicono i TG di oggi che Berlusconi ha detto che 'è tentato da misure durissime'. Cosa intende con misure durissime? Non si sa. Non lo ha detto neanche lui. Ma, pur non sapendo che cosa Berlusconi stesso intenda con 'misure durissime', ecco le reazioni cubitali e senza contenuto: 'Insinuazioni di una gravità inaudita!', urla l'opposizione e i sindacati dei giornalisti.
Come possono essere insinuazioni di una gravità inaudita se non si sa bene ancora cosa vogliono dire?
'Misure durissime' potrebbe voler dire anche solo denuncia di quei giornalisti che lo hanno calunniato. Nessuno lo sa, ancora, e forse non lo sa neanche Berlusconi.

Insomma, mi sembra che sia da una parte che dall'altra tutto sia pregiudiziale. Non si cerca mai di ascoltare l'avversario, ma lo si giudica a priori. Berlusconi è un avversario politico? Bene, allora sbaglia a priori. Non si analizzano le situazioni con tranquillità e obiettività.

Questo non toglie niente a certe cose davvero gravi che ci sono in Italia: certo uso del potere per difendere gli interessi privati, il connubio tra potere politico e possesso di media nelle mani di una sola persona ...
Ovvio che ci sono molti problemi politici seri di cui discutere e di cui criticare il governo.
Su questo siamo d'accordo. Quel che non va bene è un'informazione che condanna sempre o ridicolizza o svilisce o crea clamori assurdi e eccessivi senza analizzare bene i contenuti.