Wednesday, April 29, 2009

2.Paese che vai, problemi che trovi. L'oscurità degli italiani.

Ogni paese ha le sue.
In Italia una caratteristica molto forte è l'ambiguità, la non chiarezza, l'oscurità: in burocrazia, nei rapporti gerarchici di lavoro o politici, ma anche nei rapporti comuni tra le persone.
Io, e suppongo molti altri, specie se persone un po' vistose, mi ritrovo a subire interferenze continue in quel che faccio.
Si va dallo stalker, che rovina letteralmente la vita, all'invadenza dei pettegoli, alle attenzioni di persone che mi sarebbero simpatiche, ma che non sanno, o non vogliono, comunicare in modo chiaro.
Lo stereotipo degli italiani istintivi più che razionali, morbosi, un po' maniaci, a me sembra vero.
Mentre in USA è stato possibile subito stabilire moltissimi contatti, in Italia ho sempre meno contatti (mi toccherà tornare all'estero). Ma non perchè non vi siano persone sempre attorno che interferiscono, quanto piuttosto perchè interferiscono ma non comunicano in modo corretto, chiaro, normale, verbale. La comunicazione in Italia è fisica più che verbale e razionale.
E siccome la cosa non è di mio gradimento, allora non c'è molta comunicazione.
A me piacciono i discorsi chiari, i messaggi non ambigui. Gli italiani parlano col corpo: anzichè dirti 'Ciao, come stai?', ti passano davanti senza rivolgerti la parola. Lo spazio fisico di distanza tra le persone è strettissimo, e ci sente continuamente oggetto di invadenza e mancanza di rispetto. Troppe persone hanno comportamenti morbosi, ambigui, molto spesso anche malvagi e vigliacchi. La chiarezza non sembra essere di casa in Italia.
Ci sono persone con cui mi piacerebbe comunicare. E sono certa che anche a loro piacerebbe.
Io gli ho sempre mandato messaggi chiari, parole dette a loro personalmente o email o messaggi precisi e formulati, e loro rispondono con ambigue presenze, che appaiono e scompaiono, senza mai dire niente. Non rivolgono mai la parola, ma ti passano davanti, si fanno vedere, spesso venendo apposta da lontano perchè li hai contattati. Ma non danno mai messaggi chiari.
In passato questo modo di 'rispondere' mi bastava, e io riprendevo a contattarli in modo chiaro, con messaggi o parole precise. E loro di nuovo rispondevano in questo strano modo ambiguo. Rispondevano e esprimevano intenzione di comunicare, ma con quest'ambiguità che non accetto più.
Ora non sono più disposta a considerare validi messaggi di questo genere. Accetto volentieri di comunicare, ma solo in modo chiaro.