Wednesday, July 29, 2009

Terrorismo internazionale e questione palestinese

Sembra che, quando si parla di terrorismo internazionale, si trascuri di legarlo troppo alla questione palestinese.
Forse occorrerebbero meno soldati in Afghanistan se i Palestinesi avessero finalmente una loro patria.
Gli USA hanno grandissime responsabilità nell'aver sempre sostenuto gli Ebrei nel tentativo di appropriarsi completamente della Palestina. Anche nei territori ufficialmente affidati ai Palestinesi, in realtà, i Palestinesi non comandano per niente.
Le terre in cui, in teoria, gli Ebrei non avrebbero diritto di insediarsi, sono state progressivamente occupate dai coloni. I coloni venivano subdolamente invitati dalle autorità israeliane a occupare quei territori, anche per rompere la continuità del controllo 'palestinese'. Un altro motivo era la necessità di rafforzare la difesa dal terrorismo. Le autorità israeliane non vedevano, ufficialmente, queste occupazioni irregolari, e non interferivano; quando poi gli outpost dei coloni diventavano una realtà di fatto, i politici, semplicemente, riconoscevano gli insediamenti che diventavano, quindi, israeliani. In questo modo gli Israeliani si sono aggiudicati arbitrariamente un controllo ovunque in Palestina.
Il rapporto Sasson del 2005 è un'accusa gravissima all'amministrazione israeliana.
Per non parlare delle recenti esternazioni di Natanyahu che non fa mistero di volere un solo territorio e non più due territori e due stati indipendenti.
C'è un dato di fatto: i Palestinesi non hanno nessuna gestione autonoma. Tutto passa per il potere di Israele. E la popolazione palestinese continua a vivere in situazione di estrema emergenza.
Questo mentre i politici israeliani giustificano tutto dietro il loro diritto a difendersi, mentre non si decidono a dare un libero territorio ai Palestinesi.
E' sorprendente che la leadership israeliana non sia mai stata convocata dal Tribunale Speciale dell'Aja che si occupa di crimini contro l'umanità.
L'America può fare moltissimo per risolvere la questione, ma deve essere più obiettiva. Conviene a tutti, anche ai soldati americani che anche ora rischiano la vita in Afghanistan.